Aria di crisi nel centrodestra pontino. Lo scenario che potrebbe aprirsi nei prossimi giorni è quello di un’evidente spaccatura interna alla coalizione. Lo ‘sfregio’ di Gaeta rischia di avere conseguenze pesanti sul gioco delle alleanze in vista delle elezioni comunali di primavera. Le parole del numero 1 provinciale di Fratelli d’Italia sono state eloquenti e segnano una linea di demarcazione netta con l’alleato forzista. “Un’alleanza presuppone il reciproco riconoscimento degli alleati con il rispetto dovuto.
Appare quindi incomprensibile e censurabile il comportamento degli alleati a Gaeta che non solo hanno escluso il nostro assessore dalla giunta in fase elettorale ma lo hanno anche sostituito chiudendo qualsiasi possibilità di ricucitura – ha affermato Calandrini – il tutto mentre stiamo, come centrodestra, definendo il quadro di governo regionale e ci accingiamo a definire l’assetto per i comuni chiamati al voto in primavera.
Le scelte degli alleati a Gaeta costituiscono uno strappo forte, che va definito anche in ragione della domanda di compattezza che gli elettori ci hanno chiesto con l’elezione di Francesco Rocca, visto che Gaeta esprime anche un consigliere regionale che ha guidato la città. La coalizione deve esistere a livello regionale, provinciale e locale. Come partito provinciale esprimiamo la ferma preoccupazione sul caso Gaeta, che costituisce un grave precedente. Serve una ricucitura immediata se non vogliamo che uno strappo diventi una lacerazione profonda”.
AD UN PASSO DALLA ROTTURA
Il sindaco di Gaeta Cristian Leccese pochi giorni fa ha provveduto alla nomina ad assessore dell’avvocato Stefano Martone, attribuendo importanti deleghe come Polizia Locale, Protezione Civile, Sicurezza, Mobilità e trasporti, Pnrr per le rispettive competenze. Candidato alle ultime elezioni amministrative nella lista “Lab32” in cui ha ottenuto 134 voti, l’Assessore Martone era già collaboratore del primo cittadino, occupandosi di importanti tematiche, tra cui i servizi cimiteriali.
In realtà si è trattata di una mossa politica che ha finito per creare ulteriori problemi con Fratelli d’Italia. Leccese infatti un mese fa revocò la carica all’assessore Mario Paone, che aveva deleghe alla sicurezza, polizia locale, protezione civile e mobilità. Una decisione motivata con un decreto in cui si fa riferimento a condizioni e assetti politici a una “giusta rappresentatività dell’ente”. Sulla vicenda erano intervenuti il numero 1 regionale di FdI Paolo Trancassini ed il coordinatore provinciale Nicola Calandrini.
“Vorremmo sapere quale sia la posizione di Forza Italia sulla revoca dell’assessore Mario Paone decretata dal sindaco di Gaeta Cristian Leccese”, affermarono i due esponenti del partito di Giorgia Meloni. Dopo un mese di silenzio è arrivata la risposta politica: il posto di assessore è andato ad un uomo del sindaco. Un’autentica dichiarazione di guerra che rischia di compromettere il clima di unità del centrodestra.
GAETA, CRISI NEI RAPPORTI FRA FDI E FI
D’altronde le difficoltà nei rapporti fra Fratelli d’Italia e Forza Italia sono sotto gli occhi di tutti. A partire dal governo nazionale dove da giorni si registrano focolai di tensione tra Fi e Giorgia Meloni. Nessuno tale da provocare una crisi ma tutti più sufficienti per garantire la fibrillazione permanente. La gaffe di ieri del vicepresidente del Senato Mulè ne è una spia precisa. L’azzurro chiede “di valutare le dimissioni” della sottosegretaria FdI Montaruli, fresca di condanna, un attimo prima che la condannata provveda da sola. Una tempesta nel bicchiere d’acqua che denuncia però tensioni più serie. Anche in chiave regionale il neo governatore Francesco Rocca è alle prese con il rebus della composizione della giunta.
FI preme per avere due assessorati: Giorgio Simeoni e Giuseppe Simeone sono in pole per un ruolo di governo. Quest’ultimo andrebbe a ricoprire la casella destinata alla provincia di Latina, alimentando non poco le perplessità dei due alleati: FdI e la stessa Lega di Durigon. Gli elementi di frizione sono ormai palesi e difficilmente le prossime ore porteranno a schiarite. Il passaggio dallo strappo alla lacerazione appare ormai inevitabile. E le ripercussioni saranno immediate. Alle comunali di Latina, Aprilia e Terracina si consumerà l’inevitabile rottura all’interno di una coalizione che nel pontino traballa da sempre.