Arriva dalla giustizia contabile la condanna per Corrado Clini. L’ex ministro dell’ambiente Corrado Clini. Come riporta Repubblica, dovrà risarcire un milione di euro al dicastero che ha retto ai tempi del governo Monti. La vicenda è quella del finanziamento da 54 milioni di euro concesso dal dicastero per il progetto New Eden che riguardava la riqualificazione di una zona dell’Iraq. Secondo i giudici 1 milione è finito nelle tasche di Clini e altri 2 milioni in quelle dell’ingegnere e imprenditore Augusto Calore Pretner, di Ferrata. I soldi sono passati per una società cartiera olandese e poi transitati su conti cifrati in Svizzera, stando alle ricostruzioni degli investigatori.
Il progetto per le paludi della Mesopotamia era stato messo a punto quando Clini era direttore generale del Ministero di cui avrebbe poi preso la guida nel 2011. Nel 2014 l’arresto con l’accusa di aver sottratto parte dei fondi. I giudici hanno ritenuto, scrive Repubblica, che la “sottrazione a fini personali di ingenti fondi pubblici tramite complicate operazioni bancarie, finalizzate all’occultamento degli illeciti“, sia stata “connotata dall’elemento psicologico del dolo”.
EX MINISTRO E LATINENSE
Corrado Clini è nato a Latina il 17 luglio 1947. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma nel 1972, si è specializzato in Medicina del Lavoro presso l’Università degli studi di Padova nel 1975 e in Igiene e Sanità Pubblica all’Università degli studi di Ancona nel 1987. Dal 1991 al 2011 è stato Direttore generale del ministero dell’Ambiente e, al contempo, membro del Consiglio di Amministrazione dell’Enea tra il 1993 e il 1997, e Vice Commissario negli anni 2004-2007. Il 16 novembre 2011 è stato nominato Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare nel Governo Monti.
Da ministro si occupò anche della provincia pontina, intervenendo sul fenomeno degli abusi edilizi. Nel 2012 Corrado Clini sottolineò l’importanza degli abbattimenti: “Ho lavorato per contrastare il fenomeno dell’abusivismo e per rendere trasparenti e responsabili gli atti dell’amministrazione pubblica -affermò circa 10 anni fa l’allora ministro- l’abbattimento in una zona preziosa assediata da rischi di corruzione e malavita è stato possibile grazie al fondo del ministero contro l’abusivismo, vorrei che fosso usato più spesso”. Ma mentre auspicava maggiore sfruttamento delle risorse antiabusivismo, il ministro abbattè la scure della spending review sui parchi e le aree protette, tra cui proprio il Parco del Circeo.