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L’Europa vuol mettere al bando la ‘cacio e pepe’

Cesidio Vano
Coldiretti Lazio: “Col Nutriscore il pecorino romano finisce in zona rossa” A rischio anche olio d’oliva, mozzarella di bufala, parmigiano e gorgonzola
Marzo 22, 2022
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Che fine farà la nostra amata cacio e pepe?

L’Europa vuole vietarci la ‘cacio e pepe’! Tutta colpa del ‘Nutriscore’: un sistema di etichettatura che l’Ue sta per varare (si voterà a giugno) e che dovrebbe consigliare (o meglio sconsigliare) gli utenti nel momento in cui vanno ad acquistare uno specifico prodotto alimentare, segnalando con un sistema di ‘semafori’ stampati sulla confezione se l’alimento in questione è più o meno salutare (da disco verde a disco rosso).

Il pecorino romano finisce in zona rossa

Ed ecco qua, allora, che il pecorino romano finisce in zona rossa, troppi grassi e colesterolo secondo i parametri europei, dove il pecorino se lo sognano!
Del resto secondo i gourmet di Bruxelles il nostro olio di oliva e più pericoloso della Coca Cola, per dire… Ma mangiate come parlate! Verrebbe da rispondere. Ma vuoi mettere un bel piatto di amatriciana o di carbonara con crauti e wusteroni tedeschi? O con le zuppe di cipolle (soupe à L’oignon) francesi?

L’allarme di Coldiretti Lazio

E’ chiaro che se l’Europa non è riuscita a creare un unico spirito sovranazionale in politica, economia e difesa comune, di certo dove è riuscita peggio è stata nell’unificare la gastronomia. Ad ogni modo, a lanciare l’allarme per il rischio che corrono le tantissime specialità enogastronomiche italiane è la Coldiretti del Lazio, timorosa, appunto, che dalle nostre tavole possa sparire la cacio e pepe, prelibato piatto della cucina romanesca e prima ancora piatto ‘burino’, nato dalla fame, dal freddo e dal sapersi arrangiare dei pastori. Ma rischiano di finire in crisi anche le numerose eccellenze casearie e tradizionali, sia Dop che Igp e Ig, favorendo prodotti industriali di minore qualità.

Granieri: “C’è il il rischio che possano sparire dalle tavole le eccellenze locali”

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Il presidente della Coldiretti Lazio, David Granieri

Per l’associazione di categoria dei coltivatori il Nutriscore – fortemente voluto dai francesi che non a caso i cugini belgi chiamano ‘mangia-lumache’ – è “uno strumento semplicistico e pericoloso che non tiene conto della complessità delle diete mediterranea e delle abitudini, alimentari e non, delle diverse regioni dell’UE”.
Se il Nutriscore venisse approvato dall’Unione Europea – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – sparirebbero dalle tavole le eccellenze locali che caratterizzano i nostri territori e con la loro la storia e le tradizioni che li accompagnano. Quello di cui abbiamo bisogno è un’Europa protagonista e forte perché capace di coltivare le sue ricchezze e le pluralità di cultura.

Sconsigliata anche la caprese

Un cibo a rischio e fortemente sconsigliato sarebbe anche la famosa caprese, perché sotto accusa c’è per l’Europa anche la Mozzarella di Bufala, stessa cosa per il Parmigiano
Reggiano o la Gorgonzola
.
“I sistemi di etichettatura a colori come il Nutriscore – continua Granieri – escludono paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali, che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.
L’etichetta nutrizionale a colori boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp), che la stessa Ue dovrebbe invece tutelare e
valorizzare.
Oltre alla Francia, sono a favore del Nutriscore anche Belgio, Germania e Spagna, mentre l’Italia sostiene il Nutrinform, che considera più adeguato in quanto aiuta a comprendere l’apporto nutrizionale della porzione effettivamente consumata dell’alimento.

” Nutriscore fuorviante per i consumatori”

“Il Nutriscore, invece, risulta fuorviante per i consumatori, in quanto è basato su un algoritmo discutibile e penalizza i prodotti della Dieta Mediterranea e quelli tradizionali DOP e IGP, che non possono essere riformulati come quelli industriali. Coldiretti – concludono dall’associazione – sta portando avanti questa battaglia anche sui tutti i tavoli, facendo sentire la propria voce e partecipando alle consultazioni pubbliche della Commissione europea.

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