Seconda settimana sull’erba per il circuito ATP, con i grossi calibri che stavolta si sono mossi dividendosi tra il cinquecento di Halle e quello del Queen’s e facendo le prove generali per il torneo più prestigioso del mondo, quello di Wimbledon.
Ebbene, per l’Italia è stata una giornata davvero trionfale, con due successi decisamente inattesi: parliamo delle imprese di Lorenzo Musetti e Matteo Arnaldi. Il toscano ha sconfitto in tre set Alex De Minaur, testa di serie numero 2 del torneo londinese e grande specialista del green. Ebbene, dopo un primo set che si è trasformato in una severa lezione per il nostro giocatore, c’è stata una svolta inattesa ad inizio secondo parziale, più precisamente nel quinto gioco, in cui Musetti è riuscito a strappare il servizio a De Minaur, privandolo altresì della sicurezza con la quale il “piccolo diavolo” australiano aveva gestito la parte iniziale del confronto.
E’ iniziata a quel punto tutta un’altra partita, con Lorenzo che ha saputo stringere i denti nei non infrequenti momenti delicati, riuscendo con grande sforzo a capitalizzare il break e a chiudere il parziale sul 6-4. Quando tutti si aspettavano un De Minaur di nuovo sugli scudi, il buon Musetti ha ulteriormente alzato i giri del motore, riuscendo a giocare più vicino alla linea di fondo e variando con grande autorevolezza. De Minaur ha accusato il colpo e in un battito di ciglia si è arrivati al 5-2 con doppio break per Musetti. Il braccio del toscano non ha tremato e il secondo turno è diventato realtà. Troverà peraltro il vincente di Nakashima-Evans, che mentre scriviamo stanno giocando il loro terzo set. Comunque vada sarà ovviamente un avversario meno temibile di De Minaur.
Altra impresa assolutamente imprevista l’ha portata a compimento Matteo Arnaldi, cui toccava l’ingrato compito di fronteggiare il francese Humbert, anch’egli autorevole interprete degli incontri sull’erba. Anche in questo caso il nostro portacolori ha dovuto pagar dazio nel set d’apertura, ma poi nel secondo, con un gioco atipico ma senza dubbio efficace, ha lasciato un solo gioco al disorientato Humbert, non a suo agio nel fronteggiare palle corte, variazioni di ritmo e altre “magate” del nostro estroso tennista.
Il terzo set è andato avanti sul filo di un sostanziale equilibrio e la logica conclusione è stata il tiebreak. Servizi dominanti fino al fatale doppio fallo di Arnaldi che ha regalato un match ball al francese, avanti 6/5 e con due servizi a disposizione. E qui Matteo ha compiuto un vero e proprio capolavoro, perché è riuscito per due volte di fila a rispondere al servizio di Humbert e a chiudere positivamente lo scambio con passanti di rara precisione. Poi, sul suo servizio, ha chiuso il match. Al secondo turno troverà Hijikata, che ha guadagnato il pass senza colpo ferire per il ritiro di Tiafoe.
Dulcis in fundo, il numero uno del mondo, Jannik Sinner. Gli toccava Griekspor, che al primo turno per una testa di serie numero uno è quanto di peggio possa capitare. E l’olandese ha fatto il possibile per esplicitare il concetto, rendendosi protagonista di un primo set giocato a ritmi sostenutissimi. Perfino Sinner ha avuto difficoltà a far partire lo scambio nei turni di servizio dello scatenato avversario, ma poi al tiebreak sembrava aver risolto la pratica, con un 4-0 e 5-1 al cambio di campo.
E’ accaduto invece l’incredibile con Griekspor che ha rosicchiato uno dei due mini break e sul 6-4 ha cancellato anche il secondo, annullando peraltro il setball. Al servizio ha ribaltato la situazione e ha avuto un primo set point sull’8-7, annullato da Sinner. Un errore in manovra di Jannik ha comunque determinato il 10-8 conclusivo. Griekspor, sulle ali dell’entusiasmo, ha avuto una grande occasione anche nel quinto gioco del secondo set, quando si è portato sullo 0-40. Sinner però ha tirato fuori l’orgoglio e ha realizzato cinque punti di fila, per poi brekkare al sesto gioco, grazie a un passante in tuffo con capriola che ha strappato applausi a scena aperta al pubblico tedesco.
E da quel momento in poi il numero uno del mondo ha ulteriormente alzato i giri, riuscendo a rispondere sistematicamente al servizio dell’olandese e a vincere quasi tutti gli scambi. Il 6/3 6/2 che ha chiuso il match suona un po’ ingeneroso per l’ottimo Tallon, ma spiega la nuova dimensione del nostro grande campione.
La pioggia sta impedendo a Berrettini di completare il poker azzurro. Il suo match contro Michelsen rischia di slittare a domani, quando scenderà in campo anche Darderi per verificare la sua adattabilità alla superficie contro uno specialista come Struff. Considerata l’ottima ma sfortunata prova di ieri di Cobolli contro Hurkacz, va detto che l’erba degli azzurri è… sempre più verde.