Un giallo tutto dai contorni inquietanti e dalla dinamica tutta da chiarire. In provincia di Latina non mancano elementi di preoccupazione alla luce dell’atto intimidatorio nei confronti del sindaco di Lenola, Fernando Magnafico, la cui auto è stata trovata in fiamme nella frazione di Valle Bernardo. Gli investigatori sono convinti che si sia trattato di un atto doloso. I carabinieri, dal momento che è stato coinvolto il primo sindaco, stanno conducendo un’indagine serrata senza escludere alcuna pista, mentre la comunità locale di Lenola è sconvolta e preoccupata per l’accaduto.
La possibilità che questo incendio sia stato un avvertimento, un atto vandalico o una minaccia è al centro delle attuali indagini. Fernando Magnafico, il sindaco residente a Valle Bernardo, era stato recentemente rieletto, sia pure quale candidato unico nella tornata amministrativa del maggio scorso. Le indagini condotte dai carabinieri di Terracina, con il supporto del nucleo investigativo provinciale, hanno stabilito che entrambi gli incendi sono stati causati intenzionalmente.
IL SINDACO FORZISTA
Il primo cittadino di Lenola poco prima delle elezioni vinte senza concorrenti aveva dichiarato la sua vera fede politica. “Ero dell’Ucd, poi il centro è un po’ decaduto e sono passato a FI, un po’ per esclusione, è il partito più centrista che c’è – ha ammesso solo pochi mesi fa Magnafico – mi dispiace di non avere un competitor. Io, siccome non mi posso confrontare con nessuno, vado in giro per i centri anziani, nelle contrade, in periferia e mi confronto con i cittadini direttamente”. Nella sua lista c’erano soprattutto esponenti di centrodestra, ma non sono mancati elementi trasversali se non addirittura simpatizzanti dem.
Un episodio che arriva quasi come un fulmine a ciel sereno in una località rimasta sempre estranea a fatti riconducibili alla criminalità. Lenola è un piccolo centro della provincia pontina che conta poco più di 4mila abitanti, nel suo territorio si ergono diversi rilievi dei monti Ausoni, tra i quali il monte Appiolo, il monte Chiavino e la Cima del Nibbio. Anticamente chiamata Inola, Inula, Enola, come risulta da moltissime pergamene dell’archivio di Montecassino, l’origine della città è abbastanza incerta. Cittadina colta con un sempre vivo dibattito politico è stata la patria di Pietro Ingrao, ex presidente della Camera dei deputati e figlio di Renato, che ha creato il Centro Studi che ha avuto una gloriosa storia di formazione per la Pubblica Amministrazione.
LE REAZIONI
Diversi gli attestati di solidarietà giunta dai compaesani e dalla politica. A partire dal vice portavoce regionale di FdI, Enrico Tiero. “Intendo esprimere la mia piena solidarietà e totale vicinanza al sindaco di Lenola, Fernando Magnafico per il gesto vile e intimidatorio di cui è stato vittima. Siamo davanti ad un atto ignobile e da condannare”, dice in una nota Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI e presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio.
“E’ necessario – aggiunge Tiero – far luce sull’evento. Mi auguro che le forze dell’ordine accertino le dinamiche dell’incendio dell’auto ed individuino gli eventuali responsabili. Una cosa è certa, non bisogna mai abbassare la guardia nella ricerca e nella tutela della legalità. Al sindaco Magnafico e alla sua famiglia va il mio affetto e la mia totale vicinanza”. L’assessore regionale all’Ambiente, allo Sport, ai Cambiamenti climatici, alla Transizione energetica e alla Sostenibilità, Elena Palazzo, è intervenuta sull’accaduto.
“Voglio esprimere la mia profonda solidarietà al sindaco di Lenola Fernando Magnafico -ha dichiarato- Le fiamme appiccate contro la sua auto ci dicono le prime indagini, sarebbero di natura dolosa. In tal caso si tratterebbe di un gravissimo e inaccettabile gesto di intimidazione. Confido nel lavoro degli inquirenti per individuare quanto prima i responsabili di questo vile atto per assicurarli alla giustizia”. Non da meno il senatore Nicola Calandrini: “Auspico che le forze dell’ordine facciano piena luce sui fatti assicurando alla giustizia gli autori del vile attentato incendiario e soprattutto si faccia presto chiarezza sul movente, anche se le prime risultanze di cronaca sembrano orientarsi su un insensato atto vandalico.
Dispiace dover commentare queste notizie, ancor di più se riguardano un centro, come quello di Lenola, dove la comunità vive da anni serena e coesa. Fatti come questo dimostrano come gli investimenti sulla sicurezza ma anche su una sempre maggiore sensibilizzazione ed educazione civica debbano rappresentare una priorità a ogni livello di governo”. Un messaggio di solidarietà anche dalla vicina Gaeta. “Voglio esprimere tutta la mia solidarietà al sindaco di Lenola, Fernando Magnafico, al quale la notte scorsa è andata a fuoco l’auto – ha commentato il sindaco di Gaeta Cristian Leccese – In attesa che si faccia piena luce su quanto accaduto, che potrebbe risultare un evento doloso, rinnovo vicinanza e pieno sostegno al collega primo cittadino”.