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Lega nervosa, Rocca la gela

Massimo Pizzuti
Alla Regione Lazio Matteo Salvini insiste sulla mancanza di partecipazione e condivisione. Ma ci pensa Claudio Durigon a riportare il confronto nei confini dell’unità della coalizione. Tuttavia il Governatore non nasconde l’irritazione: “Me ne farò una ragione”. Poi il coordinatore di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini sottolinea “che il tavolo del centrodestra è sempre aperto”. Ma…
Febbraio 8, 2025
Matteo Salvini e Francesco Rocca

“Il tavolo del centrodestra è sempre aperto e come Fratelli d’Italia siamo costantemente pronti al confronto”. Le parole dell’onorevole Paolo Trancassini, coordinatore di Fratelli d’Italia nel Lazio, fanno capire che la coalizione di maggioranza non è in discussione alla Regione. Ma le dichiarazioni arrivano al termine di due giorni di quella che sicuramente è una “tempesta in un bicchiere d’acqua”, ma che tuttavia ha provocato una certa irritazione del presidente Francesco Rocca.

LEGA POCO DI LOTTA E MOLTO DI GOVERNO

Due giorni fa il Carroccio aveva riunito la direzione regionale alla presenza del leader Matteo Salvini. Si era ventilato addirittura l’appoggio esterno (quindi il ritiro degli assessori), ma poi ci si era limitati a chiedere il solito… tavolo. Di programmazione e di condivisione. Ieri però lo stesso Matteo Salvini ha voluto sottolineare come “nel Lazio mi sembra ci sia un problema di partecipazione, di condivisione: è chiaro che se non trovi e se non discuti insieme di rifiuti, di lavoro, di sviluppo urbanistico, di sicurezza, di infrastrutture, di sanità, è difficile: gli uomini soli al comando che non dialogano con gli altri di solito non fanno molta strada”. Infine Salvini aveva specificato che il Carroccio non chiede alcun rimpasto. Dichiarazioni che comunque hanno provocato stupore in Francesco Rocca. Sempre nella Lega, va evidenziato il pensiero di Claudio Durigon, senatore e sottosegretario al ministero del Lavoro oltre che punto di riferimento nel Lazio. Ha affermato: “Noi stiamo benissimo nel centrodestra, vogliamo starci, vogliamo costruire. Abbiamo giustamente anche un po’ di malumori nella nostra dirigenza che vuole in qualche modo contribuire a cambiare quelle che erano le stagioni delle inefficienze di Zingaretti e di Gualtieri a Roma, nel prendere un bel rilancio, una bella forza, quindi faremo un tavolo di confronto politico con Rocca e sono sicuro che andremo avanti sempre meglio. Non sono le poltrone che ci interessano ma un programma politico”. Parole, quelle di Durigon, che indubbiamente hanno spento sul nascere un principio di incendio. E che dimostrano la lucidità del sottosegretario.

LA FREDDEZZA DI ROCCA

Tuttavia il Governatore si è infastidito non poco. Specialmente ripensando agli ultimi sette mesi. Nei quali ha dovuto alzare la voce più volte e fronteggiare l’offensiva politica di Forza Italia. Perché il gruppo degli “azzurri” è cresciuto da 3 a 7 esponenti (8 considerando l’intesa con Noi Moderati), mentre quello del Carroccio è diminuito da 3 a 1. Nonostante questo, Francesco Rocca ci ha messo la faccia (e il muso duro). Spiegando che la stella polare restano i risultati elettorali. Dunque, sia Forza Italia che la Lega sono rimasti con i 2 assessorati iniziali. Ad oggi non si è proceduto neppure al potenziamento delle deleghe per gli “azzurri”. A cominciare dall’attribuzione dell’urbanistica. Non è difficile immaginare il ragionamento di Rocca: ma come, non ho toccato nulla nonostante il mutamento dei gruppi consiliari e adesso loro minacciano di uscire dalla maggioranza? Infatti il presidente della Regione ha spiegato: “Se il problema riguarda la tenuta della mia maggioranza, assolutamente no. In questo momento, ahimé, C’è solo un consigliere della Lega nell’aula regionale. E la maggioranza tiene abbondantemente comunque. Però è un problema. Il mio dovere è ascoltare chiunque, anche la Lega che è un alleato prezioso e quindi, mi auguro, anche leale. Adesso vediamo quali sono le preoccupazioni e mi comporterò di conseguenza”. Ha aggiunto Rocca: “Il ritiro degli assessori della Lega? Me ne farò una ragione. Questa è l’unica risposta che mi sento di dare. Ma sono sicuro che non sarà così. Appena mi sarà possibile li incontrerò. Non voglio perdere un minuto ma nemmeno cancellare o rivoluzionare la mia agenda per questo”. Insomma, con calma e alle mie condizioni. Francesco Rocca ha voluto ribadirlo in modo forte. Ma è quel “me ne farò una ragione” a far capire come il Governatore non pregherà nessuno.

IL RAGIONAMENTO DI FRATELLI D’ITALIA

Chi conosce Paolo Trancassini, sa che il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, è abituato a pesare ogni singola parola. E ieri, dopo che il quadro delle dichiarazioni si era completato, ha notato: “Io non posso rispondere di eventuali disagi altrui: se la Lega vuole un chiarimento il tavolo c’è e non ci sono problemi. I rapporti sono sempre molto stretti, cordiali e frequenti. Quindi, da questo punto di vista, siamo a disposizione, nella consapevolezza del ruolo che rivestiamo: ci siamo comportati e ci continueremo a comportare con la diligenza del buon padre di famiglia, tenendo conto delle difficoltà, delle richieste e dei disagi. Sempre pronti all’ascolto, a mediare e a decidere insieme agli alleati. L’unità del centrodestra non è in discussione”.
Il Lazio è una regione politicamente strategica, nella quale Fratelli d’Italia è di gran lunga il primo partito, come dimostrano i 22 consiglieri regionali eletti. Paolo Trancassini ha voluto evidenziare che l’unità della coalizione è un valore e paletto irremovibile. Sicuramente la Lega è attraversata da forti nervosismi. Ma uscire dalla maggioranza e perdere due assessori è uno scenario credibile? Non scherziamo. Se poi si vuole tirare (troppo) la corda, attenzione a che non si spezzi.

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