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Lega-gate in salsa pontina. Addio serate a Latina, fra Tripodi e la Corrotti è calato il gelo. Durigon all’angolo si consola con Pirozzi

Marco Battistini
Laura Corrotti attraverso un post su facebook lanciava il suo pesantisissimo atto di accusa sulla gestione regionale del partito e nel mirino, oltre a Durigon, è finito soprattutto il capogruppo in Regione, Tripodi
Aprile 10, 2022
La consigliera regionale, Laura Corrotti

Il ciclone Corrotti investe la Lega a Roma, ma nel mirino della consigliera regionale appena uscita dal partito c’è soprattutto il capogruppo alla Pisana Angelo Tripodi. La rottura sarebbe dovuta ad uno scontro politico avvenuto fra il latinense Tripodi e l’itrana Laura Corrotti (nata a Formia ma cresciuta ad Itri, per poi sbarcare a Roma). Un articolo sul web (affaritaliani.it) mercoledì scorso aveva suscitato una forte irritazione nel gruppo leghista alla Pisana. Si dava per imminente il trasloco della Corrotti in Fratelli d’Italia. Così nell’arco di 48 ore è avvenuto il patatrac. Laura Corrotti attraverso un post su facebook lanciava il suo pesantisissimo atto di accusa sulla gestione regionale del partito e nel mirino, oltre a Durigon, è finito soprattutto il capogruppo in Regione, Tripodi, che l’avrebbe ‘cacciata’ dalla commissione dopo l’indiscrezione sul suo addio circolato sul web.


“A seguito di un articolo online che non ho ritenuto di dover smentire dato che era frutto solo di deduzioni del giornalista prive di fondamento -si legge nel post fb di Laura Corrotti- non sono stata contattata da nessun dirigente locale per avere eventuali spiegazioni. Salvo poi essere informata solo poche ore prima di un appuntamento fissato col segretario Salvini per discutere dell’accaduto e scoprire che il capogruppo della Lega in Regione Lazio arbitrariamente ha proposto al presidente del Consiglio regionale del Partito Democratico la mia sostituzione come membro della commissione bilancio facendomi così decadere dalla carica di vice presidente”.

DALLA SERATA ‘CALDA’ ALLA ROTTURA

In realtà la mossa di Tripodi sarebbe stata lo goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Il rapporto fra i due, stando ai rumors provenienti da via della Pisana, si era politicamente deteriorato da parecchio tempo. La ‘convivenza’ ormai era alla frutta. Lontani sono i tempi dell’idillio  (esclusivamente politico) fra i due esponenti, entrambi pontini. Sono in molti a ricordare una serata ‘calda’, consumata nel patio dell’hotel Tirreno a Latina a ritmo di musica. Nell’estate del 2018 Angelo Tripodi volle con sè amici e fedelissimi per festeggiare il primo tagliando dei 100 giorni in Consiglio regionale. Fra gli invitati in prima fila c’era proprio la consigliera Laura Corrotti, eletta a Roma ma originaria di Itri, oltre ad alcuni dirigenti leghisti locali.
Ma entrata in punta di piedi alla Pisana la consigliera Corrotti nel corso degli anni si è ritagliata un ruolo di alto profilo, dimostrando tenacia ed autorevolezza negli interventi. Tanto da dimostrare anche una certa autonomia di pensiero all’interno del gruppo leghista. Suo un intervento sul fenomeno della criminalità in terra pontina. “I soggiorni obbligati per i boss hanno fatto conoscere ai clan l’esistenza di un’area dove collocarsi -aveva evidenziato Laura Corrotti- Mafie salite nel pontino dall’Italia meridionale e che fanno i loro affari nei settori più svariati: dall’edilizia al turismo, dalla ristorazione ai rifiuti, agli appalti pubblici.

Ora a questa malavita organizzata si è affiancata anche quella meno “nobile” ma anch’essa pericolosa: quella dedita alle rapine, ai furti, agli scippi. Latina è divenuta crocevia della malavita. Mi auguro che gli sforzi eccezionali compiuti dagli investigatori e dalle Forze di Polizia, possano debellare questo cancro che sta sempre più inserendosi nel territorio laziale”.
Non era stata il frutto di una nota congiunta ma una presa di posizione peraltro personale arrivata dopo  gli arresti di diversi esponenti del clan Di Silvio nell’ambito dell’operazione ‘Alba pontina’. Un’autonomia d’intervento che si è andata accentuando nella Capitale, dove all’interno del Carroccio si è entrati nella fase del tutti contro tutti.

DURIGON SALUTA LAURA E ANNUNCIA PIROZZI

Proprio l’emorragia in corso nella Lega, chiama in causa anche la gestione Durigon. L’ex sottosegretario a caldo ha preferito gettare acqua sul fuoco, augurando buona fortuna alla consigliera Corrotti. “Mi dispiace perché si tratta di una bravissima ragazza, le auguro tanta fortuna, in bocca al lupo” ha dichiarato subito dopo la notizia dell’uscita della consigliera dal partito. In merito alle critiche sulla gestione del partito, il deputato del Carroccio si è invece smarcato con un piccola frecciata: “Ognuno vorrebbe gestire il partito a modo suo. Ma credo che quando uno sceglie di andare in un altro partito non serve mettere in mezzo altre persone: ha fatto una scelta, la rispetto e buon lavoro”. Durigon è consapevole delle enormi difficoltà che il Carroccio sta attraversando in tutta la regione. Eppure ostenta sicurezza e annuncia l’ingresso ormai annunciato da tempo di Pirozzi: “Si stanno cercando i posti, calando le percentuali, è normale che si possa generare il caos. Vanno a cercare posto ma c’è anche chi entra come Pirozzi. Stiamo pagando la situazione del governo e le percentuale che ci saranno dopo con il taglio dei parlamentari. Oggi si prendono la Corrotti e noi Pirozzi”. Il ‘Claudione‘ latinense nonostante la fuga di diversi consiglieri locali guarda con ottimismo ai prossimi appuntamenti. “Adesso andiamo andiamo avanti e sono convinto che il centrodestra sarà unito per le elezioni regionali e vinceremo”.

Sta di fatto che Fratelli d’Italia ha divorato la Lega nella Capitale. Ed anche in provincia di Latina il rischio di un travaso di consensi e di dirigenti verso il partito della Meloni potrebbe registrarsi nei prossimi mesi. Da qui alle regionali inizierà il riposizionamento di chi spera di poter avvantaggiarsi dell’ascesa di FdI abbandonando un Carroccio sempre più in picchiata. La Lega non è più il salotto buono della destra pontina e da questo punto di vista l’analisi di Durigon è ineccepibile. Resta da capire come il coordinatore regionale proverà ad uscire dall’angolo. Magari puntando più sui contenuti e sulle proposte, piuttosto che sul leader nazionale in fase calante. Serve un cambio di strategia immediato per evitare percentuali da prefissi telefonici alle prossime elezioni. Il 5,9% delle comunali romane rischia di non essere un caso isolato.

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