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Le provinciali come gli spicchi di un panettone troppo piccolo per addolcire tutti

Massimo Pizzuti
Novembre 18, 2023
Riccardo Mastrangeli, sindaco di Frosinone

Per adesso soltanto due consiglieri comunali di Frosinone appaiono certi di una candidatura alle provinciali. Si tratta di Sergio Crescenzi (Fratelli d’Italia) e Armando Papetti (nella lista Provincia in Comune di Luigi Vacana). Qualcuno azzarda Francesco Pallone (Lista Mastrangeli) nella Lega, ma si tratta di una voce non confermata.

Destinati a rimanere fuori invece quelli che potevano essere gli amministratori sui quali puntare tutto, sia da parte della maggioranza di centrodestra che dell’opposizione di centrosinistra. Da una parte Francesca Chiappini (Lista per Frosinone) e dall’altra Angelo Pizzutelli (Partito Democratico). I due più votati la volta scorsa, con la Chiappini che ha scalzato dal trono Pizzutelli, mister preferenze per moltissimi lustri. Il sindaco Riccardo Mastrangeli si sta tenendo fuori dalle manovre che porteranno alla formazione delle liste. Per cercare di tenere la Giunta al riparo dagli inevitabili scossoni di assestamento. Certo comunque che la successiva analisi politica avrà effetti significativi.

CHI VOTERA’ PER CHI

Il Comune di Frosinone ha 33 elettori: il sindaco e 32 consiglieri. L’indice di ponderazione è il più alto (insieme a Cassino): vale 306 punti. Capire quali saranno state le scelte sarà un gioco da ragazzi. Certamente Armando Papetti si aspetta perlomeno il voto dei 4 esponenti della civica di Domenico Marzi. Gli altri cosa faranno? Angelo Pizzutelli darà la propria preferenza a uno del Pd oppure no? Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi lo seguiranno? C’è aria di strappo tra Angelo Pizzutelli e il partito: il 22 dicembre, alla vigilia di Natale, potrebbe concretizzarsi in maniera clamorosa. Le opposizioni sono profondamente divise nel capoluogo, le provinciali saranno l’occasione per capire quello che potrebbe succedere dopo in Consiglio. Non si possono escludere, per esempio, successivi sostegni a Mastrangeli su determinate tematiche programmatico-amministrative. Da parte di chi è stato eletto nei gruppi della minoranza.

Nel centrodestra sarà interessante verificare quanti voti ponderati andranno ai candidati della Lega. Il vicesindaco e leader della Lista per Frosinone Antonio Scaccia non sembra intenzionato a far votare per gli esponenti del Carroccio stavolta. Lo ha fatto alle politiche e alle regionali, dove addirittura nella lista c’era Francesca Chiappini. Si aspettava che quest’ultima fosse la candidata di punta alle provinciali. Invece non è andata così e Nicola Ottaviani sembra ancora una volta deciso a puntare su Andrea Amata. La Lista per Frosinone non lo seguirà. Neppure Pasquale Cirillo (Frosinone Capoluogo) lo farà. Sulla carta la Lega parte dai voti ponderati della Lista Ottaviani (5) e del gruppo del Carroccio (2). Bisognerà attendere lo spoglio. Sarà interessante capire per chi si orienteranno i “dissidenti” Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega), Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli). Anche cosa farà Mauro Vicano, già candidato a sindaco e poi protagonista di un’intesa con Mastrangeli e Ottaviani al ballottaggio. Fratelli d’Italia conta 4 consiglieri, ma potrebbe andare oltre questo limite. Sarebbe una ulteriore novità politica della quale tenere conto dopo.

IL SECONDO TEMPO DELLA VERIFICA

Il primo tempo della verifica si è chiuso con il ritiro delle deleghe ad Anselmo Pizzutelli e Giovanni Bortone, che si sono sfilati dal documento di blindatura di Mastrangeli per il resto della consiliatura. Con loro Maria Antonietta Mirabella. Massimiliano Tagliaferri è il presidente del consiglio comunale: un ruolo di garanzia per tutti, con un valore super partes. Non può essere messo in discussione.

In questi mesi sono stati tutti molto attenti ad evitare una verifica amministrativa sui diversi argomenti in discussione (piste ciclabili, Brt, impianti sportivi). I risultati delle elezioni provinciali, invece, potrebbero rappresentare l’elemento che fa saltare alcuni schemi, obbligando la maggioranza a fare i conti con un panorama diverso rispetto ad un anno e mezzo fa. Riccardo Mastrangeli a quel punto avrebbe l’occasione di agire d’anticipo aprendo un discorso a trecentosessanta gradi. Perfino sul lato operativo. Un riassetto della coalizione e un rimpasto di giunta non sono dei tabù. Per questo l’appuntamento del 22 dicembre somiglia, per l’amministrazione di un capoluogo, ad un panettone buono ma troppo piccolo per accontentare la voglia di “dolce” di tutti. Massima attenzione alle porzioni.

Perchè dopo quel dessert prenatalizio (dolce o amaro a seconda dei casi) nulla potrebbe essere come prima.

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