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Le Europee in terra pontina si giocano sulla sfida FI-FdI. Il duello tra Procaccini e De Meo determinante per i nuovi equilibri locali

Marco Battistini
Febbraio 2, 2024

Manca ancora qualche mese, ma la campagna elettorale per le prossime Europee 2024 (in programma dal 6 al 9 giugno 2024) sta già entrando nel vivo. Il Consiglio dei Ministri ha stabilito che in Italia si voterà in data sabato 8 e domenica 9 giugno. Questo permetterà anche di andare in concomitanza con le amministrative e le regionali di Piemonte e Basilicata. Lo spoglio poi inizierà in contemporanea in tutti gli Stati della Comunità Europea, a partire dalle 23 di domenica.

I cittadini dell’Unione europea sono chiamati alle urne per eleggere 705 europarlamentari con i seggi che sono ripartiti in base alla popolazione di ciascuno Stato membro. Ogni Stato deve eleggere minimo 6 europarlamentari, fino ad un massimo di 96. L’Italia potrà portare a Bruxelles e Strasburgo 73 parlamentari. Di più ne eleggeranno solo Germania (96 seggi) e Francia (79 seggi).

In ottica pontina due sono i probabili eletti: Nicola Procaccini (FdI) e Salvatore De Meo (FI). I due si contenderanno anche la leadership dei voti locali. Se a livello generale l’europarlamentare meloniano appare destinato a superare le 100.000 preferenze, più combattuta appare la partita in chiave provinciale. Forza Italia è forte ed è compatta. La partita avrà un impatto importante per le future scelte su Provincia e società partecipate. Un ‘antipasto’ della sfida tra le due forze politiche, lo vedremo sulla governance dell’Asl di Latina, dove si gioca la partita tutta interna al centrodestra pontino. Il presidente Francesco Rocca ha provveduto a commissariare diverse Asl a livello regionale. Tra le poche uscite indenni, per ora, proprio quella di Latina. Nel pontino l’attuale direttore generale dell’Asl Silvia Cavalli andrà in scadenza solo fra poco più di due mesi. Il contratto previsto dal decreto del presidente Zingaretti nel marzo 2021 prevedeva una durata triennale dell’incarico. Sulla sua successione c’è il rischio di un braccio di ferro nella coalizione di centrdestra.

MECCANISMO ITALIANO
In Italia, la legge elettorale prevede un sistema proporzionale puro con cinque circoscrizioni e una soglia di sbarramento del 4%. Tra i candidati l’unico nome al momento certo è quello di Matteo Renzi con la lista “Il Centro”. Tra i papabili, ci sono anche Arianna Meloni, il leader di Sud Chiama Nord Cateno De Luca, Roberto Formigoni, ma anche il generale Roberto Vannacci per la Lega, Enrico Letta per il PD e Rocco Casalino per i Cinque Stelle. 

I sondaggi suggeriscono cambiamenti nei seggi assegnati ai vari gruppi parlamentari europei, con un calo per la “maggioranza Ursula”. In Italia, Fratelli d’Italia potrebbe ottenere 25 seggi, ed è il favorito seguito dal Partito Democratico con 19 seggi, il Movimento 5 Stelle con 14 seggi, la Lega con 9, Forza Italia con 4 seggi, e Svp con 1 seggio. La distribuzione dei seggi potrebbe cambiare a seconda delle componenti centriste che superano la soglia di sbarramento del 4%.

PREVISIONI EUROPEE

Teoricamente, numeri alla mano, l’Euro camera potrebbe vedere la nascita di un’inedita maggioranza spostata decisamente a destra, formata da popolari, conservatori e sovranisti (un trio che potrebbe mettere insieme circa 356 parlamentari), sostenuta da qualche puntello esterno (magari dai non iscritti o dai liberali). Politicamente, però, gli osservatori concordano nel ritenere improbabile uno scenario del genere (che sarebbe il sogno delle destre italiane), poiché una buona parte dei popolari di centro-destra non vuole allearsi con gli estremisti di AfD o del Rassemblement, e probabilmente ci sarebbero frizioni anche coi polacchi di PiS alleati di Meloni. Per ora, dunque, l’ipotesi più verosimile rimane quella di una nuova grossa coalizione centrista, magari allargata agli ecologisti.

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