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Le altre sfide pesanti nei comuni tra le ansie del PD e le “fuitine” di Di Stefano

Licandro Licantropo
Isola Liri, Ceprano, Paliano e perfino Acuto: situazioni complicate ma indicative per capire gli equilibri Nel Partito Democratico non tutti hanno capito che sono state perse molte posizioni di governo e di potere. Per non parlare della Provincia…
Maggio 16, 2024

Non solo Cassino e Veroli tra le sfide più importanti alle comunali dell’8 e 9 giugno prossimi. Da altre realtà arriveranno risposte che in ogni caso daranno delle indicazioni non secondarie. Prendiamo Isola Liri. Il sindaco uscente Massimiliano Quadrini, dopo una lunga militanza nel Pd, è adesso un elemento di spicco di Azione di Carlo Calenda. L’ex assessore regionale Alessio D’Amato (in corsa alle europee) stravede per lui. Ancora una volta Quadrini dovrà vedersela con Antonella Di Pucchio, consigliere provinciale del Pd e fedelissima di Antonio Pompeo. Per la fascia tricolore c’è pure Debora Bovenga. Non mancano le … curiosità. Per esempio: Pensare Democratico di Francesco De Angelis e Sara Battisti sosterrà Quadrini? Probabilmente sì. D’altronde quando nei mesi scorsi si dovevano decidere le deleghe per i consiglieri provinciali ci furono polemiche durissime tra Sara Battisti e Antonella Di Pucchio. Niente di nuovo sotto il sole.
A Paliano Domenico Alfieri vuole calare il tris. Per farlo dovrà respingere gli attacchi dell’ormai ex fedelissima Valentina Adiutori, ma anche di Eleonora Campoli. Alfieri è uno storico esponente del Pd, partito nel quale ha ricoperto i ruoli di segretario e presidente. Mantenendo però ampi spazi di autonomia.
Come non guardare con attenzione all’esito del confronto al Comune di Ceprano, dove ci sono quattro aspiranti sindaco agguerritissimi: Vincenzo Cacciarella, Carla Corsetti, Elisa Guerriero e Marco Colucci.
Mentre ad Acuto torna a concorrere Nazzareno Pilozzi, già sindaco ma anche parlamentare. Dovrà vedersela con Augusto Agostini, determinato ad ottenere la conferma. Si tratta di situazioni dalle quali si capiranno per esempio gli equilibri all’interno del Pd provinciale, atteso in estate dalla stagione congressuale, che però potrebbe slittare in autunno. Il segretario Luca Fantini appare sinceramente blindato. Con lui ci sono Francesco De Angelis e Sara Battisti. Però l’impostazione del congresso sarà importante. In moltissimi all’interno del Pd (sindaci, assessori, consiglieri comunali) sembrano non considerare che il partito non guida più la Regione (c’è Francesco Rocca e non più Nicola Zingaretti).Oltre a diversi enti intermedi: dal Consorzio industriale (c’è Raffaele Trequattrini e non più Francesco De Angelis) alla Saf (c’è Fabio De Angelis e non più Lucio Migliorelli). Stesso discorso per la Provincia: dopo il doppio mandato di Antonio Pompeo c’è il sindaco di Sora Luca Di Stefano, che non perde occasione per definirsi civico ma che sembra aver dimenticato il sostegno dell’area di Francesco De Angelis per la scalata alla presidenza.
Una circostanza che, insieme ai “rumors” che lo danno impegnato per la candidata di FdI Civita Di Russo alle elezioni europee, sta provocando diversi malumori all’interno del Partito Democratico. Luca Di Stefano vive un momento particolarmente delicato sul piano politico visto che le intese ed i presupposti grazie ai quali era approdato al vertice di Palazzo Jacobucci sono gradualmente naufragati ed oggi i malumori di chi aveva dato vita al progetto non riescono più ad essere nascosti sotto il tappeto. Massimiliano Quadrini, Adamo Pantano, Gianluca Quadrini e quasi tutto il Pd si sentono esclusi dalla condivisione della guida dell’ente e gli ultimi sviluppi e le “fuitine” elettorali dimostrano che per i Dem la scelta che portò il giovane sindaco ex-leghista alla guida di Sora, per usare un eufemismo, non ha dato i frutti sperati.
Tutto questo mentre il partito di Elly Schlein ha perso importanti e strategiche posizioni.
Di governo e di potere. Si sono ristretti tutti gli spazi. Le elezioni comunali sono un terreno favorevole ai Democrat, ma il prossimo congresso non potrà non analizzare i risultati deludenti ottenuti alle politiche. Dove fra l’altro il tema è lo stesso del 2018 e cioè la mancanza sistematica di candidature del territorio. Perfino Francesco De Angelis e Francesco Scalia sono stati ritenuti “sacrificabili”. Le amministrative di giugno serviranno a Fantini a capire come sta la situazione interna e su quanti amministratori locali il partito potrà contare. Contemporaneamente bisognerà guardare al piano nazionale: se Elly Schlein dovesse oltrepassare la soglia del 20% e lasciare a più di punti percentuali di distanza i Cinque Stelle, allora lei stessa aprirebbe una nuova fase nel partito. Neppure Francesco De Angelis e Sara Battisti potranno ignorare questo tipo di possibilità. Sulla quale costruire il congresso e la conferma di Luca Fantini.

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