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Latina e Garigliano, Sogin procede con lo smantellamento delle centrali

Marco Battistini
Sogin conferma che le operazioni di smantellamento di alcune centrali, fra cui quelle di Latina e del Garigliano, procedano senza rallentamenti. In particolare il processo di disattivazione degli impianti nucleari va avanti nella centrale di Borgo Sabotino.
Aprile 30, 2022
La centrale nucleare Sogin di Latina

Sogin, la società di Stato che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari e della gestione e messa in sicurezza dei dei rifiuti radioattivi, “è impegnata nell’accelerazione delle attività che consentirà entro quest’anno di superare la soglia del 45% nelle attività di decommissioning nucleare”. Lo rileva la Sogin che conferma come le operazioni di smantellamento di alcune centrali, fra cui quelle di Latina e del Garigliano, procedano senza rallentamenti. In particolare il processo di disattivazione degli impianti nucleari va avanti nella centrale di Borgo Sabotino.

Il tutto dovrà avvenire in diverse fasi, tra cui quella che prevede la bonifica dei materiali rimossi, che diventeranno parte del progetto di circular economy della società: oltre il 90% dei materiali, fatta eccezione di quelli nucleari, ovviamente verranno riciclati. Il completamento di tale processo che rappresenta la fase intermedia dell’intero smantellamento è previsto per il 2027. “L’obiettivo di realizzare nell’arco di piano un volume di attività per oltre 900 milioni di euro -afferma la Sogin in una nota- il picco è nel biennio 2022-2023 con l’avvio, fra l’altro, degli smantellamenti dei reattori delle centrali di Garigliano e Trino, che rappresentano i lavori più complessi dal punto di vista ingegneristico e operativo nella dismissione di un impianto nucleare. Non a caso, pochi giorni fa è stata lanciata la gara per l’affidamento dei lavori di smantellamento del ‘nocciolo’ del reattore della centrale del Garigliano, ossia di tutti i componenti metallici attivati, denominati internals, presenti nel vessel che è la struttura nella quale durante l’esercizio avveniva la reazione nucleare”.

Nel ricordare che “oltre il 90% dei materiali oggetto del decommissioning sono stati e saranno destinati a essere recuperati”, Sogin aggiunge che “gli obiettivi strategici del Piano industriale 2020-2025 investono anche un cambio di modello organizzativo che consente il netto miglioramento delle performance nel core business e favorisce la generazione di valore per il sistema Paese, anche grazie a soluzioni innovative e sostenibili di gestione dei rifiuti radioattivi improntati ai principi dell’economia circolare. Naturalmente resta molto lavoro da fare, ma Sogin è finalmente in grado di raggiungere i traguardi che si è data nel medio e lungo periodo a beneficio della sicurezza, dell’ambiente e dell’economia del nostro Paese”, conclude la nota. 

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