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Latina, caso Tesone: Tripodi difende l’assessore e ricorda le “ombre” della vecchia maggioranza

Marco Battistini
Ottobre 10, 2023
Il Palazzo comunale di Latina

Dopo giorni di silenzio quasi inspiegabile, finalmente un esponente della Lega interviene sul caso dell’assessore Tesone. Le polemiche dei giorni scorsi avevano riguardato il cambio di appalto della gestione degli asili nido e della scuola dell’infanzia comunali, passato dalla cooperativa Astrolabio alla Cooperativa Gialla e che chiama in causa un rapporto di parentela dell’assessore all’istruzione Francesca Tesone con una dipendente che era stata inizialmente riassorbita e poi licenziata. La dipendente è la madre della Tesone.

TRIPODI VA ALL’ATTACCO

Angelo Tripodi, consigliere regionale e presidente della commissione Lavoro di via della Pisana è intervenuto a difesa dell’assessore del suo partito. “Sulla vicenda dell’assessore all’istruzione, Francesca Tesone e del presunto conflitto di interessi riguardante la madre della suddetta, i protagonisti e le massime cariche politiche istituzionali del Comune di Latina si sono già espresse e quindi non intendo aggiungere altro se non l’umana comprensione che si può provare, credo al di là di ogni appartenenza politica – ha sottolineato Tripodi – una persona che da 14 anni operava nel settore e che ora si trova a rischio di rimanere senza un impiego.

Come sempre, la sinistra mostra il suo volto più truce proprio dove ti aspetteresti un minimo di comprensione umana, almeno sotto questo aspetto, ma di questo nessuno ha voluto parlare. È evidente che se ci sono delle incongruenze regolamentari che non consentono alla signora di essere assorbita nel nuovo sistema, le autorità hanno il dovere di intervenire ed è giusto che sia così. Peccato, però, che tutto questo sia avvenuto non in un clima di confronto e di legittimo e reciproco controllo, ma con il dito inquisitorio puntato contro una persona, umiliandola ed esibendola come esempio, quasi di un sistema di malaffare politico, sintomo di una dialettica che ormai è solo capace di odiare. Ed è su questo che mi sento di intervenire, non tanto sulla vicenda in sé, non quindi sul presunto conflitto di interessi, ma sulla altrettanto presunta superiorità morale di chi ha legittimamente segnalato il problema”.

LE BEGHE DI LBC

Tripodi ha evidenziato come nel recente passato diverse ombre si sono addensate nell’ex maggioranza di governo cittadino, passata da pochi mesi all’opposizione. “Non sono stati ravvisati infatti, profili di inopportunità, quando non più di qualche anno fa, un altro assessore, per la precisione Alessandra Di Muro di LBC, veniva scelta per la sua carica in contemporanea all’assunzione, questa volta senza graduatoria, senza punteggi e senza preselezioni pubbliche di sua figlia come addetta stampa del Comune -ha ricordato Tripodi- e questo era solo il principio della giunta Coletta, costellata da vicende imbarazzanti che avrebbero dovuto mettere finalmente allo scoperto la differenza morale che certe sinistre fanno, quando alcune vicende toccano i loro prati di casa anziché quelli degli altri.

Assessori indagati, altri che lavoravano a mezzo servizio, parenti scoperti in strane vicende riguardanti beni immobili del Comune, situazioni imbarazzanti a bizzeffe, per tacere della ben più grave sequela di buchi amministrativi, soldi letteralmente buttati al vento  che tanto bene avrebbero potuto fare per questo territorio, si pensi ai quasi 900mila euro sfumati per le manutenzioni scolastiche.

Il mio non è un messaggio tanto rivolto al centrosinistra, ma ai cittadini di Latina, soprattutto a quelli che in larga maggioranza hanno deciso che il centrodestra deve governare in Regione, nei molti comuni del Lazio, compreso il capoluogo pontino, che stiamo cercando, grazie al contributo della sindaca Matilde Celentano e del suo gruppo di lavoro, di portare fuori da una situazione di totale impasse. Ecco, voglio solo rassicurare il popolo del centrodestra della provincia di Latina e di tutto il Lazio che noi non ci faremo trattare da scolaretti della politica da chi, per la maggior parte del tempo, ha meritato di essere messo dietro la lavagna con il cappellino da somaro per i danni e le pessime figure fatte in passato.

Continueremo la nostra azione amministrativa anche tra le risatine di una sinistra che dai bar della città ridacchia per la nostra partecipazione alla possibilità di diventare Capitale Italiana della Cultura, perché è questo che ogni giorno ci deve spingere, l’ambizione di fare di Latina un posto più bello in cui vivere e di cui essere orgogliosi. Questo è il nostro dovere, lo diciamo ai nostri concittadini, e diciamo a chi ci ha votato che noi non porgeremo l’altra guancia a chi si è reso protagonista di comportamenti che, se fossero avvenuti a parti inverse, avrebbero visto le sinistre intente in fumisterie da salottino buono e vergognose sceneggiate di livello scadente in aula consiliare e in commissione”.

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