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L’agonia del Santa Scolastica: se ne accorge anche Salera

Tarcisio Di Pontecorvo
Dopo la lunga stagione Zingaretti ed 8 mesi di governo Rocca il Comune di Cassino si rende conto che il declino del “Santa Scolastica” continua senza sosta. L’ultima ripartizione di medici nella regione ne è l’emblema. Ma il problema resta quello di un ospedale classificato Dea di primo livello che è di fatto in parte diventato uno smistatoio di pazienti verso strutture più attrezzate
Novembre 23, 2023
Enzo Salera, sindaco di Cassino. Sullo sfondo l'Ospedale Santa Scolastica

Meglio tardi che mai. Il 17 novembre finalmente – tramontata da un pezzo l’era Zingaretti con gli entusiasmanti risultati intonati dal duo Buschini-Battisti a fronte dei disastrosi tagli sanitari nelle periferie e ottavo mese dall’insediamento della giunta Rocca che nulla ha frenato nel declino avviato allegramente a partire dal 2010 da Renata Polverini e dall’allora presidente del Consiglio comunale Abbruzzese – il sindaco di Cassino, Enzo Salera si è accorto che l’ospedale “Santa Scolastica” della sua città è ridotto in condizioni gravissime, tali da non assicurare livelli assistenziali salvavita. Insomma al ritardo pesantissimo sull’automotive e su Stellantis, la Consulta dei Sindaci del Lazio meridionale sommerà l’inerzia ed il silenzio accumulato nelle settimane, nei mesi e negli anni anche sulla vicenda sanitaria.

Due esempi di come non si preferisce non gestire le criticità del territorio e non se ne fanno rispettare i diritti al lavoro ed alla salute dei cittadini residenti.

Ma andiamo per ordine, il 17 novembre il primo cittadino prende parte ad una manifestazione tenutasi al “Santa Scolastica” nell’ambito della “Giornata mondiale del bambino prematuro”. Il comunicato del Comune sottolinea come non abbia «fatto mancare la sua presenza il sindaco, Enzo Salera, per l’occasione accompagnato dal consigliere comunale Sergio Marandola, medico radiologo, a margine ha offerto anche la possibilità di un approfondimento, purtroppo amaro, sulla iniqua ultima ripartizione di medici tra le province del Lazio. In particolare per quella di Frosinone e dell’ospedale di Cassino, considerato il fanalino di coda nonostante la sua posizione strategica e la mole di lavoro che su di esso gravita».

«Ora che la Regione ha ufficializzato i dati, sono cadute le speranze di una diversa ripartizione rispetto a quanto era trapelato nelle scorse settimane. Dei 600 nuovi medici, 359 sono destinati a Roma e provincia, 71 alla provincia di Latina, 26 a Viterbo, 115 a Rieti, solo 14 a quella di Frosinone. Il grido d’allarme – sottolinea la nota del Comune che non tiene conto, dolosamente, delle molte lamentazioni dei cittadini che risalgono a tempi ben antecedenti – era stato già lanciato dal consigliere Marandola in apertura di seduta del consiglio comunale di qualche settimana fa. Egli aveva rilevato come tutti i reparti dell’ospedale cassinate, nessuno escluso, fossero sotto organico; che le prestazioni vengono assicurate a fatica e grazie al sacrificio di medici “strutturati” e al supporto di “gettonisti”. Aveva ricordato pure come l’estate scorsa si era dovuto prendere in affitto un centro mobile di rianimazione per sostenere il lavoro del reparto di anestesia che può contare solo su cinque medici regolarmente assunti e sul primario».
Ma dall’estate ad oggi – ovviamente – nessuna iniziativa è stata presa neppure per Rianimazione.
Tornando alla ripartizione stabilita dalla Regione, il sindaco nella nota «la ritiene “enormemente e inspiegabilmente sfavorevole” per la nostra provincia, mentre si ignora completamente la grave carenza di medici nel nosocomio di Cassino. “Si tratta di una ripartizione che lascia sgomenti – dice Salera-. Faremo sentire la nostra voce. Andremo intanto a convocare un consiglio comunale straordinario ed aperto. Chiederemo che vi partecipino il commissario della Asl provinciale, dott.ssa Sabrina Pulvirenti, il presidente della commissione regionale Sanità, dott.ssa Alessia Savo, i consiglieri regionali della nostra provincia».

Ieri sera – 21 novembre – è arrivata la lettera di convocazione indirizzata al presidente Rocca, al commissario Asl Pulvirenti, al presidente della commissione regionale sanità Savo, all’assessore regionale Ciacciarelli, ai consiglieri regionali Maura e Battisti. «In relazione al piano assunzionale annunciato nei giorni scorsi dal presidente Francesco Rocca – vi si legge -, che conta di inserire negli organici della Asl laziali 600 tra medici, infermieri, tecnici ed operatori socio.-sanitari tramite concorsi e stabilizzazioni, si rende necessario un attento esame di una ripartizione del personale che sfavorisce , in maniera inaccettabile, l’azienda sanitaria della nostra provincia, a cui spetterebbero, secondo la pianificazione aziendale, solamente 14 unità. Ciò avviene senza tenere minimamente in considerazione la stretegicità dell’Asl di Frosinone ed in particolare quella del polo ospedaliero “Santa Scolastica” di Cassino, struttura di riferimento per un bacino d’utenza stimato di oltre 200mila abitanti, che ha fatto registrare – ultimo dato desunto dalla relazione performance Asl 2022 – oltre 8mila ricoveri, più di 54mila giorni di degenza e 32mila interventi annui. Un polo ospedaliero, quello di Cassino, che nonostante i numeri si ritrova praticamente con tutti i reparti sotto organico e con servizi che vengono assicurati con fatica, grazie all’apporto di medici in pensione provenienti da altre Asl, con costi rilevanti per i bilanci aziendali. Una situazione sbagliata, ancorché ingiusta».

«Pertanto – viene al dunque il sindaco Salera nella sua missiva – ritengo necessaria, oltre che utile, la convocazione della Consulta dei Sindaci del Lazio meridionale avente all’ordine del giorno l’esame approfondito della situazione sanitaria del territorio. Con la presente si richiede la partecipazione, così come sollecitato al sottoscritto da Anselmo Rotondo sindaco di Pontecorvo (sede della Casa della Salute) e dagli altri sindaci del territorio, della presidente della commissione regionale alla Sanità Alessia Savo, dell’assessore Ciacciarelli, dei consiglieri regionali della nostra provincia, del commissario Asl. Sarà mia premura, una volta verificato l’auspicabile assenso alla richiesta, comunicare la data della riunione della Consulta».
«Il sindaco di Cassino ha le idee un po’ confuse – commenta il consigliere comunale di opposizione, Renato De Sanctis -, perché quando viene interrogato in Consiglio dice che il Comune non può intervenire sulle questioni sanitarie e neppure su Stellantis. Poi, però, convoca – e giustamente – la Consulta dei sindaci per discutere di entrambe le questioni. A me sembra che i primi cittadini a capo delle loro comunità, anche se non possono incidere direttamente su problematiche che investono livelli regionali se non nazionali, devono però essere i primi a doversi interessare a questioni che compromettono prerogative importantissime per tutti i cittadini del territorio, in riferimento a salute pubblica e lavoro».

L’altro consigliere di minoranza Luca Fardelli è un veterano delle richieste di convocazione della Consulta dei sindaci sui problemi dell’ospedale, l’ultima risale ad un mese fa, manco a dirlo diverse sono state le resistenze e le bocciature da parte della maggioranza. «Penso che l’unica speranza per risollevare la nostra struttura sanitaria sia quella di istituire un corso di medicina all’Università di Cassino – commenta Fardelli -. Ne parlai con la ministra Casellati in occasione della concessione della cittadinanza onoraria. Ed ho ottenuto diversi consensi alla mia proposta. Ovviamente serve una volontà politica, la più ampia possibile. Intanto, per il momento, ben venga la convocazione dei sindaci».
Trasecola anche se non fa commenti al momento Carmine Di Mambro, attivista della buona sanità, che denuncia da anni le gravissime carenze del “Santa Scolastica” e che si è visto appioppare a più riprese, dallo stesso sindaco con maggioranza al seguito, l’etichetta dell’allarmista. Incredibile, ma vero.

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