S’intravede ormai l’inizio del count down finale in vista delle regionali. Le elezioni amministrative del mese prossimo vengono viste come le ultime ‘prove libere’ in vista del gran premio di gara. Nei due principali schieramenti si cominciano a fare le prime mosse.
Nel centrodestra ci sono due incognite: 1) il candidato governatore, 2) il ruolo di Forza Italia. Sul primo i nomi circolano da diverse settimane. Su tutti Francesco Lollobrigida. Ex consigliere comunale a Subiaco, poi alla Provincia di Roma sino al 2003, quindi assessore ad Ardea, due anni con Renata Polverini come assessore ai Trasporti della Regione, rientra alla Regione con grazie al posto lasciato da Andrea Augello, sino a quando nel 2018 non arriva alla Camera.
Oggi è capogruppo di Fratelli d’Italia ma è anche considerato uno dei maggiorenti del partito romano, “dove non si tocca foglia che Lollo non voglia”, sospinto anche dal matrimonio con Arianna Meloni, sorella di Giorgia. Secondo le gole profonde del partito, Lollo non sarebbe entusiasta di quel foglietto e del suo nome da schierare contro la corazzata Leodori-Franceschini. Se potesse decidere, resterebbe intorno al Governo, dove si potrebbe aprire uno spiraglio al prossimo giro.
Su Lollobrigida ci sarebbe il sostegno del vertice romano di Forza Italia. Meno entusiasmi sembrano registrarsi in provincia di Latina. La Forza Italia pontina non appare disponibile a concedersi ad un candidato governatore marcatamente di destra e da tempo sono state avviate interlocuzioni con Daniele Leodori, volto centrista del Pd più gradito ai moderati azzurri. La dote in termini di voti che FI dispone nell’area pontina e nel sud della provincia di Roma è tale che l’intero centrodestra regionale non potrebbe farne a meno.
Per poter ‘trattenere’ quest’area politica (e geografica) nell’orbita del centrodestra ci sarebbe bisogno di una figura più vicina al centro. Proprio nelle ultime ore si starebbe affacciando l’ipotesi di Luciano Ciocchetti candidato governatore. Quarant’anni di impegno e di passione politica iniziati tra le fila della Democrazia Cristiana dove nel 1981 Ciocchetti nel 1994 venne eletto deputato per la 12eima legislatura. Rieletto in Parlamento fino al 2006, è arrivato a ricoprire la carica di Vicepresidente e assessore alle Politiche del Territorio e dell’Urbanistica della Regione Lazio, durante l’amministrazione Polverini. Quella di Ciocchetti potrebbe essere una figura in grado di fare la sintesi nel centrodestra. Pur avendo aderito a Fratelli d’Italia, ha mantenuto ottimi rapporti con la Lega e Forza Italia. La sua natura centrista lo renderebbe gradito anche all’ala più moderata degli azzurri. In particolare il gruppo pontino.
PRIMARIE IN VISTA E ALLEANZE VARIABILI
Nell’area del centrosinistra, la corsa è appena iniziata. Molto delicato è il ruolo del segretario regionale del Pd, Bruno Astorre, che avrà il compito di tessere le fila di una partita complessa, con la definizione del perimetro delle alleanze prima e delle regole per le primarie poi. La formula di governo della regione va dalla sinistra al M5S, fino a Italia Viva e Azione. Sulla questione rifiuti, termovalorizzatore in primis, con il M5S si tenterà di trovare un compromesso.
Molto dipenderà dal candidato che uscirà vincitore delle primarie. C’è chi, come il deputato dem Claudio Mancini, aveva proposto di presentare un candidato unico del partito democratico. Un’opzione a quanto sembra tramontata dopo la notizia della partecipazione dell’assessore Alessio D’Amato alle possibili primarie. Il vertice dem ha dovuto accettare questa candidatura. “La nostra rosa dei nomi è importante -ha sentenziato Bruno Astorre- Alessio è uno dei profili di alto livello che possiamo mettere in campo: la scelta poi spetterà a tutto il popolo del centrosinistra”.
D’Amato in campo dunque e da subito. “La sfida sarà impegnativa -ha detto l’assessore regionale alla Sanità- la prima tappa sarà tra poco, con il voto nei tre capoluoghi di provincia (Frosinone, Rieti e Viterbo, ndr) per riportare queste amministrazioni a sinistra”. E’ evidente che D’Amato punti a mantenere intatta la coalizione che regge attualmente la Regione Lazio, escludendo aperture a ‘pezzi’ del centrodestra.
D’Amato ha ricevuto ampi apprezzamenti per la gestione dell’emergenza Covid, ma in termini di consenso appare decisamente più debole rispetto al suo probabile avversario: Daniele Leodori. Quest’ultimo al contrario ha lanciato da tempo un’Opa ai moderati di centrodestra.
LA FORZA ITALIA PONTINA GIOCA DI RIMESSA
Da alcuni giorni si susseguono indiscrezioni su un possibile terremoto politico rappresentato dal passaggio di alcuni esponenti consiliari nell’orbita di Daniele Leodori, probabile candidato governatore del centro-sinistra. Diversi i nomi ‘chiaccherati’. Innanzitutto Enrico Cavallari, prima assessore con Alemanno dal 2008 al 2013, poi candidato della Lega alle Regionali, quindi gruppo misto, Italia Viva e ora Forza Italia. E’ stato protagonista del “patto d’aula”, che ha permesso a Zingaretti di tenersi in piedi nel periodo dell’anatra ‘zoppa’.
Quindi ci sarebbe l’azzurro Fabio Capolei. Più sorprendente sarebbe l’ipotetico cambio di orizzonte da parte del consigliere Daniele Giannini. Altro nome che circola per il ‘listone’ moderato in quota Leodori sarebbe quello di Marietta Tidei, eletta con i voti del Pd, poi passata al Gruppo Misto, quindi Italia Viva.
Insomma, appare evidente la netta divisione strategica fra Leodori e D’Amato. Sulla prima sarebbe pronta a convergere l’area pontina di Forza Italia, che al contrario non sarebbe mai disponibile ad un’intesa con l’assessore regionale alla Sanità, per storia e programma politico considerato troppo lontano dalla linea azzurra.
Parallelamente il gruppo pontino di FI guarderà attentamente a cosa accadrà nel centrodestra regionale. Cercando di capire se ci saranno ancora margini per un’intesa in vista delle regionali. Più di qualcuno ritiene che in ogni caso, Claudio Fazzone non farà la prima mossa, ma aspetterà che il quadro politico si chiarisca in modo definitivo. Poi arriverà il tempo di tirare le somme.