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La ricreazione è finita

Massimo Pizzuti
Il presidente del consiglio Giorgia Meloni convoca Matteo Salvini e Antonio Tajani per capire se il centrodestra è ancora prioritario o se invece gli alleati… vogliono farsi del male. Al vertice si guarda con attenzione anche alla Regione Lazio. Mentre al Comune di Frosinone iniziano i dodici mesi che cambieranno (per sempre) gli assetti di diversi quartieri.
Agosto 26, 2024

Le date sono state individuate, anche se non ancora ufficializzate. Però mercoledì dovrebbe svolgersi la seduta del consiglio dei ministri, nel corso della quale Giorgia Meloni intende fare il punto della situazione al termine di settimane di scontri verbali durissimi tra Lega e Forza Italia. Poi venerdì 30 agosto, incontro con i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. A settembre si apre una stagione lunga, decisiva e nervosa. A preoccupare maggiormente è la riforma sull’Autonomia differenziata, cara al Carroccio. La stoccata di Tajani (“nelle Regioni prima si pensa ai Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, e poi al resto”) tiene in ansia il centrodestra. Perché nel puzzle delle riforme (oltre all’Autonomia differenziata, quelle sul premierato e sulla giustizia) basta che salti una casella per mettere in discussione tutto. Perfino per far saltare il banco. In questi giorni Giorgia Meloni è stata descritta “infastidita” per le polemiche tra gli alleati, soprattutto sullo Ius scholae. Adesso vuole capire come stanno effettivamente le cose e se è possibile consentire, contemporaneamente, una linea unitaria sulle grandi tematiche e uno spazio di polemica di tale livello. Sempre Antonio Tajani ha affermato che “esiste uno spazio tra Meloni e Schlein e Forza Italia intende occuparlo”.
Al summit dei tre leader guardano tutti, anche alla Regione Lazio, dove il parlamentare e coordinatore di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini è impegnato nel trovare una soluzione che consenta la ricucitura completa con Forza Italia di Claudio Fazzone. Tenendo la linea del Governatore Francesco Rocca e garantendo la Lega di Claudio Durigon e Davide Bordoni. Non è semplicissimo, dal momento che Fazzone si aspetta un riconoscimento importante per gli “azzurri”, passati da 3 a 7 consiglieri (8 considerando l’intergruppo con Noi Moderati). Perfino una carica di valenza istituzionale, come la presidenza dell’aula, al momento appannaggio di Antonello Aurigemma, esponente di spicco di Fratelli d’Italia. Un’operazione non semplice, che per forza di cose prevederebbe un incarico di almeno uguale prestigio per Aurigemma. Però l’esito del vertice tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini rappresenterà, al tempo stesso, un punto di partenza e di arrivo. Del quale il centrodestra dovrà tenere conto.

Intanto a Frosinone…

Continua ad essere la mobilità urbana, e il Brt in particolare, il tema principale del confronto all’interno della coalizione di centrodestra che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli. La fine dei lavori e l’entrata in funzione del mezzo elettrico sono previste nel 2026. Ma attenzione, non c’è tempo (politico). Nei prossimi dodici mesi verranno realizzati interventi che cambieranno per sempre gli assetti e la vivibilità di quartieri come lo Scalo, via Marittima, via Aldo Moro, Selva Piana. Dovranno essere costruite 13 fermate e la corsia dedicata, oltre all’individuazione completa del percorso. E’ su questo che si giocherà la partita amministrativa e politica nella maggioranza. Da una parte Riccardo Mastrangeli, determinato ad andare avanti senza concedere nulla ai “malpancisti”. Dall’altra i “malpancisti”, appunto: Maurizio Scaccia, Pasquale Cirillo (Forza Italia), Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega). I quali proveranno ad allargare il terreno del confronto-scontro: dal consiglio comunale alla piazza. In mezzo c’è un’opposizione di centrosinistra ferma ai blocchi di partenza. Il gruppo del Pd potrebbe inserirsi, del resto Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi hanno già firmato la richiesta di autoconvocazione del consiglio insieme ai “ribelli” del centrodestra. E a Vincenzo Iacovissi, del Psi. Ma i tre consiglieri Democrat attendono da oltre un anno dei segnali dalla federazione provinciale del partito. Non soltanto non sono arrivati, ma in questo particolare momento arrivano altri segnali, di un futuro protagonismo dell’area di Elly Schlein nel Pd locale. Il che vorrebbe dire ridimensionare Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi in prospettiva futura, quella della candidatura a sindaco. Nessuno dei tre è disposto a scansarsi.

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