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La rapida ascesa di D’Amato in terra pontina La ‘rete’ creata da La Penna può far vincere l’assessore a Latina 

Marco Battistini
Anche a livello di popolarità, D’Amato risulta tra gli ipotetici candidati del centrosinistra il più conosciuto (è noto al 73,3 per cento degli intervistati, contro il 47,7 di Gasbarra e il 23,8 di Leodori)
Maggio 22, 2022
Alessio D'Amato

Il sondaggio della Ghisleri ha finito per spiazzare non pochi addetti ai lavori. Negli scenari testati da Euromedia Research quello con la candidatura dell’assessore Alessio D’Amato è l’unico vincente per dem e alleati. Anche a livello di popolarità, D’Amato risulta tra gli ipotetici candidati del centrosinistra il più conosciuto (è noto al 73,3 per cento degli intervistati, contro il 47,7 di Gasbarra e il 23,8 di Leodori).
Numeri impietosi, che non vanno presi per oro colato, ma certamente in grado di influenzare e non poco le scelte del Pd e del centrosinistra. Soprattutto il gap di circa 50 punti fra D’Amato e Leodori in termini di popolarità rischia di rappresentare un pesante fardello per il vicepresidente della Regione, fino a poco tempo fa dato per probabile candidato governatore del Pd. 

LA PENNA, SPONSOR DI D’AMATO NELLA CAMPAGNA PONTINA

A Latina e provincia qualcosa si sta muovendo da diverse settimane. L’assessore D’Amato ha intensificato le sue sortite in terra pontina. Ufficialmente per presentare nuovi servizi sanitari, ma in realtà non sono mancate uscite pubbliche a sostegno di candidati sindaci del Pd. 
La visita di D’Amato nel golfo di Gaeta ha rappresentato l’occasione per affrontare temi sanitari e politici. Ai più non è passato inosservato il sostegno ed il grande calore mostrato da Salvatore La Penna (il consigliere regionale con maggiori consensi nel Pd pontino) nei riguardi del titolare della sanità regionale. Uno ‘sponsor’ importante quello che arriva da Latina. Perché oggi nella provincia pontina La Penna è decisamente l’uomo forte dei dem. Oltre al proprio patrimonio di consensi personali, La Penna ha saputo costruirsi intorno una ‘rete’ importante con associazioni di categoria, sindacati e società civile. Ma soprattutto è il vero azionista di maggioranza del Pd pontino. Omar Sarubbo, il neo segretario provinciale, è di fatto sua espressione. Per non parlare dell’assessore regionale all’Agricoltura Enrica Onorati, da sempre vicina alle posizioni del consigliere regionale originario di Sezze. 
In particolare D’Amato ha fatto tappa a Gaeta, centro chiamato al voto in occasione delle amministrative del prossimo mese. D’Amato, accompagnato da La Penna, ha voluto incontrare Sabrina Mitrano, candidata sindaco dei dem, al quale ha augurato il successo elettorale il prossimo 12 giugno.
Lo stesso La Penna ha fatto intendere quale sarà il leit-motiv della prossima campagna elettorale regionale nel sud pontino.

“Siamo pronti a lavorare affinché le criticità evidenziate siano affrontate con determinazione e a continuare aprire nella fase di rafforzamento dei servizi, a partire dalla realizzazione dell’Ospedale del Golfo e dal potenziamento della sanità territoriale su tutto il comprensorio con i fondi del Pnrr” è stata la sua dichiarazione al termine della visita di D’Amato. Non va dimenticato l’attivismo di D’Amato anche nel capoluogo. Ad inizio di questo mese l’assessore, insieme al Direttore Generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, aveva infatti inaugurato i nuovi servizi e le strutture riqualificate realizzate presso l’ospedale S.M. Goretti. Anche a Latina il tema delle infrastrutture sanitarie sarà centrale in vista delle regionali. Il capitolo del nuovo ospedale di Latina è interamente nelle mani di D’Amato, che potrebbe giocarsi abilmente questa carta nel caso di primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione.

IL NODO DELLE ALLEANZE

La scalata possibile di D’Amato, potrebbe essere facilitata da una capacità ‘imprevista’ dell’assessore alla Sanità, di strappare consensi trasversali, fuori dal campo dem o del centrosinistra classico. Non è un mistero che fra i suoi sponsor vi sia Carlo Calenda. Un asse quello D’Amato-Calenda già emerso parlando di candidature alle regionali del 2023. Con l’ex ministro dello Sviluppo economico tra coloro che hanno applaudito l’assessore dem per la gestione della pandemia, auspicando la candidatura a governatore e assicurandone eventualmente il sostegno. Calenda nella partita delle regionali è destinato a giocare un ruolo importante. La federazione Azione+Europa è stimata dalla Ghisleri al 6% ed il centrosinistra per poter sperare di battere il centrosinistra ha un bisogno assoluto di avere Calenda (e i Radicali) dalla propria parte. Peraltro D’Amato a sorpresa nei giorni scorsi ha sposato la linea favorevole al termovalorizzatore, ricevendo apprezzamenti dal mondo produttivo, imprenditoriale e da ambienti moderati romani.

“La decisione del sindaco Gualtieri di realizzare un termovalorizzatore a Roma è una scelta coraggiosa e importante, e può rappresentare per la città una vera svolta, non solo dal punto di vista del decoro e dell’immagine, ma anche per la salute pubblica e le condizioni igienico-sanitarie generali”. Certo, sul tema del termovalorizzatore il M5S è contrario. Il centrosinistra potrebbe non arrivare unito al 2023. Ma D’Amato non sembra intravedere questo rischio. “Io penso di no, la nostra esperienza in Regione è stata importante e questo sondaggio lo conferma, non dobbiamo smarrire il lavoro di questi anni sul campo largo -ha affermato ieri D’Amato- da parte di Roberta Lombardi  non ho trovato pregiudizi ideologici o linee rosse, ma un buon senso e un’attenzione a cimentarci sulle questione concrete”.

Insomma, D’Amato si sta muovendo con la consapevolezza di potersi giocare sul serio la partita della nomination per le regionali. E qualcuno, forse in troppi dentro il Pd regionale, lo hanno sottovalutato colpevolmente.

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