Ha fissato una data: 28 settembre. Convocando un incontro per fare il punto della situazione su quella che si può definire la Vertenza Ciociaria. Rivolgendosi ai sindaci, agli industriali, ai sindacati, alle forze produttive e sociali. Promettendo di chiedere al Governatore del Lazio Francesco Rocca di essere presente. Luca Di Stefano in sette mesi si è guadagnato la scena politica riportando la Provincia al “centro del villaggio”. Ha individuato il problema principale: la desertificazione industriale. Scrive nella lettera agli amministratori: “Non siamo più il polo industriale cresciuto intorno alla Cassa per il Mezzogiorno che innescò una radicale trasformazione del nostro territorio. Aver chiuso gli occhi ed avere negato a lungo che quell’epoca fosse finita ha determinato un disastro più profondo”. Adesso quel mondo non esiste più ed è necessario “capire cosa non va, cosa sta facendo fuggire una generazione di aziende con i loro investimenti ed i loro posti di lavoro”. Luca Di Stefano sta interpretando con il piglio giusto il ruolo di presidente della Provincia. Lo si è visto in occasione della partita della Saf, dove ha rappresentato il punto di equilibrio puntando a valorizzare il rapporto con Fratelli d’Italia. Lo si è visto nell’aver voluto un asse di ferro con la Regione Lazio di Francesco Rocca, sin quando ha chiesto e ottenuto il commissariamento della Sto in materia di risorse idriche. Lo si è visto nell’attribuzione delle deleghe a tutti i consiglieri, indipendentemente dagli schieramenti della campagna elettorale. La Provincia oggi è baricentrica nel sistema politico della Ciociaria. Inoltre, quando tornerà l’elezione diretta Luca Di Stefano potrebbe essere uno dei nomi dai quali ripartire.
LA SCHLEIN NON VEDE LA CIOCIARIA
Sarà perché dalle nostre parti ha vinto Stefano Bonaccini, ma la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein non vede proprio il Pd ciociaro. Non si è accorta che nella costruzione della Rete Democratica che ha portato Daniele Leodori alla guida del partito nel Lazio è stata fondamentale l’opera di Francesco De Angelis, ora presidente regionale del partito. Non se ne è accorta perché, già concentrata sulle candidature alle europee, pensa a Lucia Annunziata o Laura Boldrini nel ruolo di capolista della circoscrizione. Ma soprattutto pensa alla candidatura di Nicola Zingaretti: l’ex Governatore del Lazio non riesce a farsi notare come parlamentare semplice e allora vorrebbe tornare in Europa, dove è già stato. Togliendo spazio a chi può portare nuove energie e rappresentare davvero i territori. Francesco De Angelis ha capito di essere ancora una volta “chiuso” dal partito per le candidature che contano davvero. Forse è anche per questo che nei giorni scorsi ha incontrato (da presidente del Consorzio) il potente senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, numero uno della commissione bilancio di Palazzo Madama. Meglio concentrarsi per difendere la guida del Consorzio in un momento in cui il centrodestra governa sia l’Italia che la Regione. Servono logiche istituzionali e sponde trasversali: situazioni nelle quali Francesco De Angelis è un maestro.
DA UN’ESTATE ALL’ALTRA
Con la pausa estiva si chiude una stagione politica lunghissima, durante la quale è cambiato tutto. Non c’è più il Governo tecnico dei Mario Draghi ma quello eletto a furor di popolo di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia). Alla Regione Lazio è finita l’era di Nicola Zingaretti (Pd) e al suo posto c’è Francesco Rocca (Fratelli d’Italia). Alla guida della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano (civico) ha preso il posto di Antonio Pompeo (Pd). Perfino alla Saf c’è stata la staffetta: Fabio De Angelis (Fratelli d’Italia) al posto di Lucio Migliorelli (Pd), rimasto consigliere di amministrazione. Ci saranno cambiamenti importanti dappertutto. La Destra di governo ha la straordinaria occasione di dimostrare che nei Pronto Soccorso le file possono essere gestite, disciplinate e piano piano eliminate. Che le liste di attesa possono essere abbattute per quanto riguarda i tempi biblici. Oppure, passando al delicato argomento degli alloggi popolari, che gli stessi possano essere assegnati a chi ne ha veramente diritto. Oppure che gli abusivi possono essere sfrattati. Sui rifiuti le famiglie ciociare si aspettano magari una diminuzione delle bollette. Per arrivare a questo occorrerà un sistema che funziona. La discarica non è un tabù, ma non si può pensare che a pagare il prezzo siano sempre gli stessi territori.