Le interpretazioni che vanno per la maggiore sono due. La prima: Francesco De Angelis sta seriamente pensando di candidarsi a sindaco di Frosinone nel 2027. La seconda: Francesco De Angelis intende vincere sia il congresso provinciale del Pd che quello del circolo frusinate, come trampolino di lancio per una sua designazione alle politiche. Precisamente alla Camera, nel collegio proporzionale Frosinone-Latina. In entrambi i casi è ormai sicuro che intende giocare un ruolo decisivo nel capoluogo.
Quando lunedì sera ha personalmente telefonato a Marco Tallini (segretario del circolo frusinate, vicino a Luca Fantini e Sara Battisti), è apparso chiaro che non si trattava di uno scambio di auguri. Tallini aveva appena convocato una riunione con i tre consiglieri comunali, Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi. Invitando anche referenti delle diverse correnti: AreaDem, Rete Democratica, Energia Popolare, Parte da Noi. L’obiettivo era quello di verificare se ci fossero le condizioni per formare una sorta di comitato di reggenza, fino alla celebrazione del congresso. Ma Francesco De Angelis ha detto che la sua componente (AreaDem) non considerava questo percorso fattibile e che quindi era necessario rinviare il summit. Marco Tallini ha capito che non si poteva certamente “strappare” su questo. E poi il peso politico di Francesco De Angelis è forte. Dunque, riunione convocata a data da destinarsi.
Non è la prima volta che si affaccia l’ipotesi di una candidatura a sindaco di Frosinone di Francesco De Angelis. Vedremo quali saranno le intenzioni e le strategie, ma intanto il presidente regionale del Pd si trova davanti uno scenario non semplice. Che lui stesso ha descritto ai fedelissimi. Al Comune di Frosinone il centrosinistra è evaporato e non esiste uno straccio di politica delle alleanze. Tutto questo dopo tre sconfitte consecutive e dopo che negli ultimi due anni nessuna iniziativa è stata presa dal Pd per rimettere al centro la coalizione. Francesco De Angelis è un “combattente” e qualunque ruolo assumerà, è chiaro che al Comune di Frosinone proverà a dire la sua. Però il percorso è in salita perfino per un “peso massimo del suo livello.
Gian Franco Schietroma, leader del Psi, non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi: andrà avanti con un suo candidato sindaco. Lo ha ripetuto a tutti i fedelissimi. L’unica possibilità è quella che il Pd accetti di concedere ai Socialisti l’indicazione dello sfidante di Riccardo Mastrangeli.
La Lista Marini e il Polo Civico hanno deciso di sostenere Mastrangeli e neppure loro cambieranno idea. Domenico Marzi ha guidato la sua civica su un percorso di apertura programmatica nei confronti dell’attuale primo cittadino. Pensare di “recuperarlo” alla causa del Pd non è affatto semplice. Neppure per Francesco De Angelis. Il quale però proverà in ogni modo a cambiare la narrazione.
Ci sono quindi i tre consiglieri comunali. Angelo Pizzutelli (capogruppo dimissionario) non accetterà altre proposte di passi indietro. Né sulla candidatura a sindaco né su quella al consiglio provinciale. Se si rendesse conto che ancora una volta non ci sono gli spazi, sbatterebbe la porta. Norberto Venturi appare stanco di sollecitare una maggiore attenzione del partito verso chi a Frosinone ha dimostrato in più occasioni di avere preferenze, voti e peso politico. Lo stesso discorso vale per il presidente dell’ordine dei medici Fabrizio Cristofari. Uno scenario che i vertici Democrat continuano a sottovalutare. Perché senza il contributo dei tre consiglieri comunali è complicato pensare di essere competitivi. Infine, una vicenda che sembra essere caduta den dimenticatoio. Nel 2022 il candidato sindaco doveva essere Mauro Vicano, già direttore generale della Asl e presidente della Raf.Oltre che amministratore di lungo corso nei Comuni di Veroli e Frosinone (dove è stato capogruppo del Pd). Possibile che nessuno voglia avviare una riflessione critica all’interno del Pd?