Dopo otto assalti persi alla stoccata decisiva, la fatal ventinovesima, c’erano davvero tutti gli elementi per parlare di una maledizione per i nostri schermidori. A infrangere il tabù, grazie a una nemesi tardiva ma comunque liberatoria, ci hanno pensato le ragazze della spada, che dopo aver travolto Egitto e Cina, hanno affrontato nella sfida per l’oro le padrone di casa della Francia.
È stata una finale sofferta e in massima parte condotta dalle transalpine, che però non sono mai riuscite a porre tra sé e le azzurre un divario utile a tacitarne le ansie di rimonta.
E così Rossella Fiamingo, Alberta Santuccio, Giulia Rizzi e Mara Navarria, subentrata proprio nell’ultimo giro di assalti, hanno portato a termine il loro capolavoro, superando le padrone di casa grazie alla stoccata del 30-29, firmata Santuccio.
L’oro in una competizione femminile a squadre lo attendevamo da Londra 2012, e considerata la tradizione della scherma tricolore era davvero un’attesa lunga e snervante. Rotto il ghiaccio, speriamo ora di continuare nelle altre prove a squadre, che ci vedranno sempre tra i protagonisti annunciati.
STORICO ARGENTO PER LE GINNASTE
Sebbene si parli del secondo gradino del podio, l’impresa più rilevante, che in qualche modo va a riscrivere la storia del nostro sport, l’hanno compiuta le ginnaste.
Le ragazze del dt Casella hanno infatti chiuso al secondo posto la finale a squadre, precedute solo dalla formidabile formazione degli Usa.
L’emozione, nella quarta e ultima rotazione, era davvero palpabile, al punto che Alice D’Amato e ancor più Manila Esposito, finaliste individuali al corpo libero, hanno commesso qualche imperfezione che ha di fatto traghettato sulle spalle di Angela Andreoli la responsabilità dell’esercizio della storia.
E la prova di Angela al corpo libero ha rasentato la perfezione, consentendo di tenerci dietro Brasile e Gran Bretagna, che hanno chiuso nell’ordine alle spalle delle nostre “fatine”. Bravissime le nostre cinque atlete, con Elisa Iorio e Giorgia Villa oltre alle tre ragazze già citate a completare una squadra davvero fortissima.
Dopo il quarto posto di Tokyo, ecco l’argento delle donne e un sesto posto anch’esso clamoroso degli uomini, che mai prima d’ora avevano conquistato la finale a otto ai Giochi.
E non finisce qui, perché dalle gare individuali potrebbero arrivare altri allori.
L’INFINITO GREG DI BRONZO, IRMA TESTA DI GHIACCIO DOPO IL VERDETTO
La terza medaglia di giornata l’ha conquistata Gregorio Paltrinieri, unico nuotatore italiano capace di andare sul podio a tre diverse edizioni dei Giochi. Nella gara a tre con Wiffen, irlandese d’acciaio e Finke, avversario di sempre, “Greg” ha giocato le sue carte dopo il passaggio ai seicento metri, ma lo strappo non è stato sufficiente ad evitare lo sprint dei due più veloci avversari. Gli altri cinque a rispettosa distanza, col nostro De Tullio che ha chiuso settimo.
Delusioni e verdetti iniqui dal ring: anche Irma Testa ha infatti subito una sconfitta inopinata e ingiusta al suo esordio, contro la cinese Xu Zichun. Per l’atleta campana, principale candidata alla medaglia d’oro nella categoria -57 un beffardo 3/2 che ha lasciato di sasso lei e tutti coloro che avevano assistito al match.
Questa dei giudici inadeguati e incapaci è una vera e propria piaga che ormai da anni sta togliendo credibilità ed autorevolezza al pugilato.
Continuano intanto i quinti posti nel judo: ieri è toccato ad Esposito, bravissimo fino alla semifinale (nel judo si può arrivare quinti anche dopo essere entrati in semi).
Caduta sorprendente e dolorosa per Jasmine Paolini, che contro Schmiedlova ha perso il primo set da 5/2 in suo favore, ha dominato il secondo, ma poi al terzo non è riuscita a chiudere benché abbia servito per il match. Jasmine si è rifatta in doppio, battendo col prezioso supporto di Sara Errani la coppia francese Garcia-Parry (10/8 al supertiebreak).
Tutto facile per gli azzurri della pallavolo contro l’Egitto e vittoria importante per il Settebello ai danni della Croazia, campione del mondo in carica. Dopo quattro giorni di gare ci sono 3 ori, 4 argenti e 4 bronzi nella bacheca tricolore.