La rivoluzione c’è già stata e Mauro Vicano lo ha fatto capire con quello che ha lasciato in sospeso, più che con quello che ha dichiarato ufficialmente. Qualora alle comunali di Frosinone si dovesse arrivare al ballottaggio, non sta scritto da nessuna parte che lui sosterrà per forza Domenico Marzi. Potrebbe tranquillamente concludere un accordo con Riccardo Mastrangeli. Basta questo per ribaltare la prospettiva di equilibri che troppi continuano a dare per scontati.
I condizionamenti dei romani e la blanda resistenza dei locali

Si è preso tutte le pause giuste per rendere chiaro il messaggio che intendeva mandare. Ha detto Mauro Vicano: “In questa vicenda ci sono stati forti condizionamenti delle sfere romane dei partiti. E quando intervengono da Roma, tengono conto delle loro esigenze, non di quelle del territorio e delle nostre. Dunque, c’è stata un’ingerenza. Ma non solo: abbiamo registrato anche poca resistenza da parte dei livelli locali”. Un siluro lanciato nei confronti del Pd. Vicano si riferiva a Nicola Zingaretti, a Bruno Astorre, ma anche a Francesco De Angelis e a Domenico Marzi. Perché il candidato sindaco del Campo largo doveva essere lui, attraverso le primarie. Poi è cambiato tutto, sono arrivati i veti insuperabili del Movimento Cinque Stelle e di Frosinone in Comune, è stata tirata fuori la vicenda di un possibile rinvio a giudizio di Vicano su una questione della quale lo stesso ex presidente della Saf aveva dato notizia. E che tutti conoscevano.
Insomma, la candidatura a sindaco di Vicano è stata affondata. Lui però non si è perso d’animo e concorre ugualmente per la carica di primo cittadino. “Gioco per vincere – ha spiegato – se poi al ballottaggio arriveranno altri valuteremo sulla base dei risultati e dei comportamenti”. Già, i comportamenti. Ha aggiunto che, fermi i rapporti personali, quelli politici con Francesco De Angelis e Domenico Marzi sono inevitabilmente mutati. Intendeva dire peggiorati. A sostegno della sua candidatura a sindaco ci sarà Azione di Alessandra Sardellitti, ma pure una civica guidata da Enzo Gentile (uomo di centrodestra). E un’altra civica con il Movimento per le Autonomie e delle partite Iva di Fabio Vicano e con l’Udc di Angelo D’Ovidio (presente in sala). Ma anche di Progetto Lazio. “Il centro siamo noi”, ha sottolineato Vicano. Dal “centro” si possono fare tutte le scelte che si vogliono. Ma se ci sono esponenti di centro-destra qualcosa significherà…
Mentre Alessandra Sardellitti (Azione) non ha usato cautele e giri di parole. Ha ribadito che per lei non sono possibili accordi con coalizioni dove c’è il Movimento Cinque Stelle. “Ho il dente avvelenato con i Cinque Stelle per le loro posizioni sulla giustizia, per come hanno pensato e gestito il reddito di cittadinanza e per tante altre cose”. Nemmeno una parola invece nei confronti di Fratelli d’Italia e questo non è un dettaglio.
Perché Carlo Calenda ha segnato una sorta di equivalenza tra Cinque Stelle e Fratelli d’Italia. Nel senso che Azione non farà parte di alleanze dove ci sono i partiti di Giuseppe Conte e di Giorgia Meloni. La Sardellitti però ha già superato questa equivalenza, aggiungendo, insieme a Vicano, che per le comunali di Frosinone decideranno i livelli locali. Altrimenti come giustificare le ingerenze romane?
Quello che fa la mano destra non lo sa la sinistra. Quello che annuncia il Pd viene poi smentito dal M5S

A Frosinone i Cinque Stelle faranno parte del Campo largo e appoggeranno Domenico Marzi. A Roma e nel Lazio c’è il macigno del termovalorizzatore annunciato dal sindaco capitolino Roberto Gualtieri. Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi stanno individuando una via di uscita mediatica. Ma ora c’è pure la novità del Sin Valle del Sacco. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha affermato all’assemblea di Unindustria: “Occorrono segnali chiari che segnino una nuova fase. Per questo la scorsa settimana abbiamo avviato un’iniziativa direttamente col presidente del Consiglio Draghi, il ministro Cingolani e tutto il governo: la Regione Lazio ha chiesto la sospensione, eccetto le aree ripariali, del decreto di perimetrazione del Sin del Bacino Valle del Sacco. Un decreto figlio di errori e illusioni che hanno finito nel tempo di bloccare tutto.
Una sospensiva non per perdere tempo ma per definire in pochi mesi col territorio un perimetro che garantisca tutela, bonifica e rilancio produttivo. Un equilibrio tra sostenibilità e crescita, come ci chiede l’Europa”. I Cinque Stelle che ne pensano della richiesta di sospendere il decreto di perimetrazione? Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone e coordinatore provinciale della Lega, ha attaccato: “Adesso, vogliamo sentire subito cosa dice, su questo Sin, il sottosegretario dei Cinque Stelle al Ministero della transizione ecologica, l’onorevole Ilaria Fontana, senza attendere la convocazione di un’assemblea generale dei 5 Stelle all’Onu, magari presieduta da Grillo. Ci dia un bel segnale di concretezza, dopo aver dichiarato di appoggiare il programma del candidato a sindaco del Pd”.
La posizione di Ilaria Fontana arriva in serata e gela tutti “Per il Mite ad oggi nessuna sospensiva. Se la Regione Lazio ritiene, potrà farsi parte attiva nella richiesta di riperimetrazione del Sin Bacino fiume Sacco. La riperimetrazione vigente ha visto un procedimento ampiamente partecipato del quale la Regione Lazio, i Comuni e Arpa Lazio sono stati attori principali. Oggi non servono “colpi di spugna”, bensì intervenire celermente sugli interventi programmati necessari alla bonifica dei territori contaminati contestualmente continuando nel percorso, già intrapreso, verso le semplificazioni, come il Dm “interferenze” , in via di adozione, dimostra. Le bonifiche sono la cura, non certo il problema”.
Sceglie l’Annunziata di Ceccano, un simbolo della pessima deindustrializzazione, Massimo Ruspandini, circondato dallo stato maggiore di Fratelli d’Italia per registrare un video subito postato sui social. È scatenato. “Dopo dieci anni, gli eredi della Dc e del Pci, oggi confluiti nel Pd ci hanno lasciato solo rovine. il fratello dell’attore… Nicola Zingaretti viene a dirci, dopo aver promesso decine di milioni di euro per la bonifica della Valle del Sacco, che si sono sbagliati. Che il perimetro del Sin, le lungaggini burocratiche, le norme impossibili da rispettare facevano parte di un gigantesco, incredibile errore. Di un decreto figlio di “errori” e “illusioni”. Questa gente ora ha soltanto una cosa da fare. Sparire. Per rispetto alla nostra terra. Zingaretti, Buschini, Fontana (una meteora…): tutte facce della stessa medaglia. Quella dell’incompetenza ai danni di una provincia che non ne può piu di loro e di ciò che rappresentano”
Torniamo alle ingerenze da Roma: l’accordo tra Pd e Cinque Stelle alle comunali di Frosinone è perlomeno forzato. In attesa di sapere se i pentastellati presenteranno una lista, si registrano diversi malumori di quella parte di centrosinistra che avrebbe voluto altre alleanze nel territorio. L’impressione è che ogni “recupero” comporti almeno una “perdita”. Il caso emblematico è quello di Anselmo Pizzutelli, storico presidente del Laboratorio Scalo. Per anni “granaio” di voti di Michele Marini. Stavolta concorrerà con Riccardo Mastrangeli. A farlo decidere pare sia stato l’appoggio di Marini a Marzi dopo la clamorosa frattura del 2012. Impossibile da dimenticare…