Nella Lega non tutto sembra andare per il verso giusto. Nonostante le apparenze. Davide Bordoni è stato eletto nuovo segretario della Lega nel Lazio, dopo tre mesi di commissariamento successivo alla fine del “regno” di Claudio Durigon, coordinatore del partito fino al 7 giugno. Ex Forza Italia, Bordoni a inizio 2020 è passato alla Lega. Il neo segretario è subito sotto esame. Incombono le Europee e considerate le cifre elettorali, questa volta nella Lega, nessuno sembra avere il posto sicuro per Bruxelles. Anzi, incertezze permangono sulle candidature stesse. “Stiamo ragionando partendo dai nostri deputati uscenti come Antonio Rinaldi, Cinzia Bonfrisco, Matteo Adinolfi, Veronica Rossi. Pensiamo a loro e ad amministratori locale che stanno guardando con interesse alla candidatura” ha tagliato corto Bordoni, a margine del congresso regionale che lo ha incoronato leader leghista laziale.
TURBOLENZE CAPITOLINE
A livello romano c’è il nodo rappresentato da Tonj Bruognolo. L’ex segretario provinciale di Roma del Carroccio, potrebbe lasciare il ruolo di commissario dell’Ater provinciale romano. Secondo i rumors non avrebbe i requisiti per “essere trasformato” da commissario a presidente. Ma le polemiche nella Lega continuano perché il posto di Bruognolo, sembra su indicazione della capogruppo del Carroccio alla Pisana, Laura Cartaginese, dovrebbe essere preso da Giuseppe Zaccariello (che peraltro aveva partecipato al bando da dg), già commissario straordinario dell’Ater Provincia di Roma prima e poi presidente della stessa nella scorsa legislatura, quella in cui a governare era il centrosinistra guidato da Nicola Zingaretti. ‘Radio Pisana’ assicura che Pino Cangemi, vicepresidente del Consiglio, correrà per un seggio a Strasburgo e a sostenerlo ci sarebbe anche Bruognolo che, in caso di elezione dell’esponente leghista, entrerebbe in Consiglio.
A LATINA GRANDE CAOS
Il problema romano appare risolvibile. Claudio Durigon pur uscito di scena resta il ‘padre nobile’ di un partito comunque in grado di essere competitivo nel centrodestra con un 8% strappato alle regionali e sostanzialmente confermato pure nella tornata delle comunali di primavera. Semmai i ‘grattacapi’ per il sottosegretario al Lavoro arrivano da Latina, dove il Carroccio è in preda ad un sostanziale caos. Tra gli esponenti principali non sembra correre buon sangue. Tre i big che si contendono la leadership morale nel partito. Angelo Tripodi, consigliere regionale e presidente della commissione Lavoro della Pisana è elemento da sempre molto autorevole a Latina come in provincia. E’ vicino a Vincenzo Zaccheo e alla destra storica post missina. Non gode del sostegno di Durigon, ma ha saputo farsi strada fino ad ottenere la rielezione in Regione. E’ uomo del territorio. Difficile da estromettere. Poi c’è l’europarlamentare Matteo Adinolfi, appena reduce da una vicenda giudiziaria che lo ha visto uscire totalmente scagionato dalle accuse. Forte di oltre 30.000 preferenze nel 2019, Adinolfi ha saputo comunque mantenere il suo consenso attraverso un rapporto stabile con il territorio, a partire dal sostegno mai fatto mancare al mondo produttivo locale. Infine il vicesindaco di Latina Massimiliano Carnevale e soprattutto ‘fedelissimo’ di Claudio Durigon. Può far valere il ticket ormai collaudato con Giovanna Miele, deputato della Lega. Al momento nessuno dei tre controlla pienamente il partito a livello locale e questo rischia di essere un problema, soprattutto nei tavoli dove si prenderanno le decisioni in vista di grandi appuntamenti elettorali: Europee, Provinciali e partecipate.