informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

La guerra tra Forza Italia e Lega che preoccupa Rocca e la fine dell’illusione civica in Provincia

Massimo Pizzuti
Domani Giuseppe Cangemi annuncerà l’adesione agli “azzurri”, che saliranno a 7 consiglieri (uno solo per il Carroccio). Verifica e richiesta di rimpasto sono assai probabili, ma il Governatore è intenzionato a dare le carte. Per le Province non resta che il ritorno all’elezione diretta.
Maggio 19, 2024

Domani il vicepresidente del consiglio regionale Giuseppe Cangemi, eletto nella Lega un anno fa, annuncerà ufficialmente l’adesione a Forza Italia. A ormai meno di tre settimane dalle europee nell’aula della Pisana si determinerà una situazione completamente diversa rispetto al febbraio 2023. Gli “azzurri” avranno ben 7 consiglieri: Giorgio Simeoni, Fabio Capolei, Cosmo Mitrano (i tre eletti nella lista), Marco Colarossi, Roberta Della Casa (provenienti dal Movimento Cinque Stelle), Angelo Tripodi e Giuseppe Cangemi (arrivati dalla Lega). In più c’è l’intergruppo con Noi Moderati di Nazzareno Neri. Con 8 esponenti sulla carta ci sono tutte le condizioni per chiedere un aumento della rappresentanza in giunta. Adesso gli assessori sono 2: Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni.
L’altra faccia della stessa medaglia è la Lega: partita con 3 consiglieri, domani si ritroverà con la sola Laura Cartaginese e con 2 assessori: Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre.
Quello che succederà alle europee (l’eventuale o mancato sorpasso di FI al Carroccio, le percentuali, i risultati) conterà fino ad un certo punto. Sicuramente Claudio Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia, chiederà di rivedere gli assetti e gli equilibri della giunta considerando i nuovi numeri. Ma in ogni caso la questione dovrà essere sottoposta all’attenzione del presidente Francesco Rocca. Inoltre, senza nasconderci dietro il dito delle ipocrisie e delle frasi fatte, anche Fratelli d’Italia effettuerà le sue valutazioni. Per una ragione su tutte: lo scontro fra i due alleati sta salendo di tono vertiginosamente. Il botta e risposta sulla bandiera europea tra Roberto Vannacci e Claudio Borghi da una parte e Antonio Tajani e Maurizio Gasparri dall’altra non è una semplice baruffa elettorale. Non dopo il braccio di ferro sul Superbonus e tutto il resto. Il Lazio è strategico sotto ogni punto di vista: Francesco Rocca farà le sue valutazioni ma non potrà mettere in conto una crisi politica. Infine, sembra che tutti stiano facendo i conti senza Claudio Durigon e Davide Bordoni. Il sottosegretario di Stato e il coordinatore regionale della Lega non staranno a guardare. Vedremo già domani quelle che saranno le prese di posizione di tutti i diretti interessati.
Cosa sta succedendo alla Provincia di Frosinone? In realtà nulla. Dopo le europee capiremo se il Governo e le forze politiche parlamentari hanno veramente intenzione di accelerare sul ritorno all’elezione diretta del presidente e dei consiglieri. La Del Rio va superata. Basta soffermarsi sulla Provincia di Frosinone. Sono state affidate deleghe (attenzione a non confonderle con i poteri che hanno gli assessori) a tutti i consiglieri. Indistintamente. Improprio perfino parlare di maggioranza bulgara o trasversale. Non esiste neppure una maggioranza. Il presidente Luca Di Stefano è concentrato sul ruolo di sindaco di Sora, anche perché per la guida di Palazzo Jacobucci non potrà tentare il bis. Non si era mai visto l’ente Provincia così abbandonato a se stesso, gestito per lo più dalla burocrazia, senza alcuna impostazione ideale e programmatica. Poi, se in politica si ha l’ambizione di voler effettuare un salto di qualità non si può restare “civici” per sempre. L’adesione a Fratelli d’Italia di un sindaco come Valentina Cambone lo dimostra. Oggi in Ciociaria la situazione è chiara. Da una parte c’è un centrodestra dove il partito che ha la maggioranza è Fratelli d’Italia di Massimo Ruspandini. Dall’altra resta il Partito Democratico, con al timone Francesco De Angelis e Sara Battisti. I Cinque Stelle non esistono nell’ambito della presenza e del radicamento nel territorio. Forza Italia e Lega hanno i loro ruoli ma non sono loro a dare le carte. Per la scalata alla presidenza della Provincia è stato sostenuto dal Pd di De Angelis: ha rispettato le intese di sostenere Sara Battisti alle regionali e di indicare Adriano Lampazzi per la guida dell’Agenzia di Formazione. Ma i rapporti sono rimasti freddi e oggi la distanza politica è incolmabile. La Provincia è un ente centrale e strategico. Pensiamo al ruolo sul ciclo dei rifiuti (individuazione dei siti per realizzare una discarica) e perfino sulla gestione delle risorse idriche. Ma ha anche competenze importanti in tema di prevenzione del dissesto idrogeologico, sulla manutenzione delle strade e sull’edilizia scolastica. Per il rilancio c’è un’unica strada: tornare all’elezione diretta.

Luglio 7, 2025

Il Lazio consolida il proprio ruolo strategico nel panorama farmaceutico internazionale, grazie a un investimento record da parte della multinazionale

Luglio 7, 2025

Questa mattina, presso la Sala Aniene della Regione Lazio, il Presidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano, insieme al

Luglio 7, 2025

Il recente attacco frontale di Antonio Scaccia a Domenico Marzi evidenzia un profondo malessere all’interno della coalizione trasversale che appoggia

Luglio 4, 2025

“In Commissione Sanità e Politiche Sociali abbiamo svolto, nella seduta odierna, le audizioni sulla proposta di legge 115, di cui

Luglio 4, 2025

“Ciò che ispira l’azione della Giunta Rocca, di Fratelli d’Italia e del centrodestra è l’interesse esclusivo dei cittadini, degli imprenditori

ULTIMI ARTICOLI