Troppa burocrazia, troppe lungaggini, iter ingessati e tempi biblici per il rilascio delle autorizzazioni. La Gran Tour di Paliano, azienda che produce mobili da bagno e d’arredo di fascia elevata, ha annunciato che si trasferirà nel Nord Italia, in Friuli probabilmente. Lo sfogo del titolare, tra l’altro il vicepresidente di Unindustria Frosinone Gerardo Iamunno, è arrivato dalle pagine del Messaggero a cui ha raccontato l’amarezza e la frustrazione per la riscontrata impossibilità di fare industria in Ciociaria, dove i volenterosi investitoti continua a sbattere contro il muro di gomma dei permessi, dei controlli, degli iter infiniti per l’esame di questa o quella pratica, l’ottusità – in una parola – di funzionari, burocrati e politici che non riescono a semplificare e smontare gli ingranaggi ormai incrostati e arrugginiti di meccanismi vecchi di un secolo quasi.
Davanti all’annuncio dell’ennesima azienda che vuol lasciare il territorio, si sono mosse compatte le sigle sindacali della Triplice. I segretari generali di CGIL, CISL e UIL di Frosinone, come annunciato, si sono incontrati per discutere e decidere il da farsi dopo l’ennesimo episodio di un’azienda che fugge dalla Ciociaria, portando via risorse e posti di lavoro.
Ne è nata una lettera-appello inviata a Unindustria, l’associazione di categoria degli industriali in cui, tra l’altro, si legge: “…la decisione del vicepresidente di Unindustria Iamunno, titolare dell’impresa Gran Tour di Paliano, di spostare i suoi investimenti fuori dal territorio, esattamente come già nelle settimane scorse hanno fatto altri imprenditori locali, ci preoccupano molto. Le conseguenze di tali decisioni, oltre ad avere un pesantissimo impatto occupazionale, rappresentano la crisi profonda del sistema produttivo ed il rischio di irreversibile impoverimento del territorio. Per tali ragioni, chiediamo a questa spett.le Associazione un incontro urgente, per un approfondimento sulla questione e per condividere un’azione comune che coinvolga tutti i livelli istituzionali”.
Le istituzioni devono sentirsi tutte coinvolte, CGIL CISL E UIL , vista la gravità della situazione, non si fermeranno finché non si avranno risposte e non escludono, a tal fine, di intraprendere iniziative di mobilitazione sul territorio che pongano al centro la salvaguardia dell’occupazione e dell’apparato produttivo.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere provinciale di Forza Italia Gianluca Quadrini, che ha sottolineato come “L’allarme lanciato dai sindacati circa il caso Iamunno, solo ultimo di una serie di abbandoni delle nostre aree industriali non dovuti al mercato e circondati da forti polemiche, è certamente condivisibile. È il motivo per il quale da subito, su iniziativa del Presidente Di Stefano, abbiamo iniziato a riallacciare i rapporti con gli stakeholder del territorio allo scopo di arrivare nel minor tempo possibile a svolgere il ruolo centrale che compete alla Provincia quale ente di area vasta e tornare a renderci protagonisti di un confronto sistematico tra tutti (sindacato e imprese in primis) che sia funzionale ad affrontare i problemi e a progettare le politiche di sviluppo”.