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La battaglia sull’acqua è iniziata: la lunga partita sulla governance di Acqualatina durerà un anno

Marco Battistini
Luglio 6, 2023
La sede di Acqualatina

Si andrà con tutta probabilità allo scontro. Sull’acqua ed in piena estate. Il Pd ha dunque deciso di alzare i toni, mettendo in cima alla sua agenda politica la battaglia contro l’attuale asset gestionale del servizio idrico. E lo ha fatto attraverso il suo segretario provinciale, Omar Sarubbo, che vuole un cambio di rotta perentorio del servizio e chiama in causa la governance, vicina al centrodestra. Non bastano gli utili per giustificare le lacune evidenti di una rete idrica che da troppi anni fa acqua da tutte le parti. Sullo sfondo la partita per la governance della parte pubblica. Fra un anno scadrà il mandato dell’attuale Cda ed il Pd stavolta rischia di uscire con le ossa rotte. Il centrodestra non lascerà neanche le briciole ai dem. 

ATTACCO FRONTALE

“Se guardiamo all’intero arco temporale della gestione Acqualatina, e non solamente all’anno in corso, non si può certo andar fieri dello stato dell’arte -ha affermato Sarubbo– Dal 2002 ad oggi sono passati più di 20 anni dalla stipula della convenzione di gestione del servizio idrico integrato. Mancano 9 anni alla scadenza e, nonostante i passi in avanti compiuti, permangono importanti problematiche strutturali. Sugli investimenti una parola più di altre li qualifica: insufficienti. È giunto il momento di affrontare con maggiore decisione i temi critici sul tavolo e provocare un impegno più deciso della parte pubblica. L’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva rileva come la bolletta media dell’acqua in Italia sia aumentata esponenzialmente negli anni arrivando, nel 2022, a raggiungere una media di 487 euro annui a famiglia. In provincia di Latina è di 593 euro. Inoltre da molti anni oltre il 40% dell’acqua trasportata dalle reti idriche colabrodo va dispersa (ISTAT marzo 2023). Nella nostra provincia arriviamo ad una dispersione del 70,1% se a quella idrica sommiamo quella amministrativa (l’evasione)”.

Italgas e Veolia hanno firmato il contratto di compravendita delle partecipazioni detenute dal Gruppo francese. Acqualatina avrà dunque come socio privato e detentore del 49% delle quote proprio Italgas. Un cambio epocale che ben presto dovrebbe portare ad una discussione pubblica nell’ambito provinciale e per la precisione in sede di conferenza dei sindaci dell’Ato 4. Il Pd ha colto al balzo il passaggio di consegne fra i due soci privati del gestore idrico e chiede, attraverso il segretario provinciale Omar Sarubbo.

COSTI ALTI, SERVIZIO SCADENTE

Dal leader dem arriva una considerazione peraltro su cui pochi hanno da obiettare. “Bisogna interrompere questa reazione a catena che dalla dispersione, passando per il conseguente aumento dei costi di gestione ed energetici, conduce agli aumenti delle bollette. Servono più investimenti” ha detto a chiare lettere Omar Sarubbo
“Per soffermarci sull’attualità, si pretende maggiore chiarezza e conoscenza delle trattative tra il socio privato (Veolia) ed Italgas -ha dichiarato l’esponente dem- la parte pubblica, che è maggioranza societaria e proprietaria per legge delle reti idriche ed infrastrutture, non può accontentarsi di apprendere informazioni parziali dalla stampa. Informazioni scarne, sommarie e ufficiose non mettono gli amministratori pubblici locali nella condizione di poter esprimere un dovuto gradimento relativo all’eventuale passaggio di quote da un socio privato ad un altro.
Nonostante il disatteso rispetto dell’esito referendario del 2011 sull’acqua pubblica, ed i mancati tentativi di ripubblicizzazione del servizio, il Pd non ha mai approcciato ideologicamente al dibattito sul modello di gestione dei servizi pubblici che, come consentito dalla Legge e dalle direttive europee, può contemplare forme societarie miste. Tuttavia ricordiamo, ad ulteriore chiarimento, che non può mai venir meno il ruolo della maggioranza pubblica che, attraverso la Conferenza dei Sindaci, deve garantire l’erogazione efficiente e sostenibilmente economica del servizio pubblico attraverso una pressante azione di controllo e indirizzo.
Gli obiettivi del Pd sono chiari: Contenimento/riduzione della dispersione idrica, contrasto all’evasione, riduzione della tariffa, maggiori investimenti per ammodernamento ed espansione delle reti idriche e sistemi di depurazione, innovazione e digitalizzazione.

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