Una task force per salvare le imprese del kiwi e risollevare un settore precipitato in piena crisi. La Regione Lazio punta a superare le norme attuali che non consentono un finanziamento adeguato agli agricoltori e ad arrivare presto alla dichiarazione dello stato di calamità e utilizzare tutte le risorse a disposizione. Questi gli impegni presi da Giancarlo Righini, assessore regionale al Bilancio e all’agricoltura, durante l’audizione in commissione consiliare, presieduta per l’occasione da Vittorio Sambucci, sulla moria del kiwi. L’audizione ha visto protagonisti sindaci e amministratori del nord pontino, oltre ad imprese e associazioni di categoria.
GLI INTERVENTI
A nome delle aziende agricole è intervenuto Domenico Capitani: “Per il Lazio quella del kiwi è la produzione agricola principale. La causa principale della morìa è sicuramente il cambiamento climatico. Serve la dichiarazione dello stato di calamità, serve la sospensione di mutui e contribuzioni per il lavoro dipendente, dobbiamo tutelare le aziende per evitare che falliscano. Ci sono risorse importante nel Piano di sviluppo rurale, servono bandi finalizzati alla ricostruzione degli impianti”. Per le associazioni degli agricoltori sono intervenuti Stefano Giammatteo, Aspal Lazio, Alessandro Mezzi, Cia Lazio, Luigi Niccolini, Confagricoltura Lazio, David Granieri e Daniele Pili, Coldiretti Lazio. Unanime il grido di allarme, molto simili anche le richieste: “C’è il rischio che molti agricoltori svendano i terreni, – hanno spiegato – con pericoli di infiltrazioni della criminalità organizzata. Bisogna investire sulla ricerca e tutelare le aziende”. Pieno sostegno agli agricoltori anche dagli enti locali. Sono intervenuti Valentino Mantini, sindaco Cisterna di Latina, Carola Latini, assessore agricoltura Aprilia, Cristian Simonetti, assessore agricoltura Velletri e Antonio Cosentino, assessore alle attività produttive di Latina. E’ stata poi la volta dei consiglieri regionali. Per Enrico Tiero (FdI) “dobbiamo essere pratici, far riconoscere stato di calamità, le aziende non vogliono assistenza, vogliono continuare a investire. Le amministrazioni comunali aiutino nella perimetrazione delle aree. Bisogna implementare la ricerca”. Secondo Salvatore La Penna (Pd): “Su questo tema serve consapevolezza e condivisione, Dobbiamo agire esplorando strade che ci portino a soluzioni rapide, ma servono anche politiche di medio e lungo periodo. Serve anche una profonda riforma del sistema assicurativo.
L’IMPEGNO DELLA REGIONE
L’assessore Righini, insieme ai consiglieri Tiero e Sambucci, ha delineato i contorni degli aiuti. “Abbiamo organizzato questo incontro -hanno dichiarato al termine della riunione l’assessore Righini e i consiglieri regionali Vittorio Sambucci ed Enrico Tiero– raccogliendo il grido di allarme delle imprese del settore che lamentano un calo della produzione di circa il 50% che sta mettendo a rischio il primato del Lazio che è da sempre la Regione leader nel settore potendo contare su circa 9mila ettari di terreno coltivato. Per fare fronte a questa situazione di emergenza è nostra intenzione mettere in campo tutte le misure necessarie a partire dall’avvio della raccolta dei dati, attraverso le amministrazioni comunali, finalizzata alla dichiarazione dello stato di calamità. Un provvedimento d’emergenza al quale ne seguiranno altri più a lungo termine come quello di avviare una profonda rivisitazione del decreto legislativo 102 con un superamento del regime dei minimis e delle norme che regolano le coperture assicurative. Tutti questi provvedimenti saranno oggetto di un incontro con il Ministro Lollobrigida che avverrà nei prossimi giorni. Parallelamente a questa strada va percorsa anche quella di una vera ricerca scientifica, fatta in collaborazione con i principali enti di ricerca del territorio, che possano contribuire a trovare soluzioni innovative per arginare quelle problematiche che oggi stanno creando questa situazione di emergenza. In ultimo ci preme sottolineare il clima collaborativo mostrato dai consiglieri d’opposizione che testimonia ancora una volta la volontà di affrontare insieme un’emergenza che non ha alcuna connotazione politica”.