Dramma sportivo al Forum di Assago. L’Italia di Pozzecco, dopo aver travolto l’Estonia e perso di un soffio contro la favorita Grecia, si è lasciata sorprendere anche dall’Ucraina, in una gara che tutti gli addetti ai lavori ritenevano dovesse concludersi con un netto successo azzurro. La perdita per infortunio del giocatore più forte e carismatico, Danilo Gallinari, non basta a spiegare un ko di proporzioni imbarazzanti. Ora in caso di sconfitta stasera con la Croazia, l’Italia chiuderebbe il girone al quarto posto (sempreché non abbia la pessima idea di buscarle poi anche dalla Gran Bretagna). L’incrocio con la Serbia suonerebbe un po’ come una condanna anticipata, perciò l’obiettivo terzo posto, il solo raggiungibile a questo punto, dovrà essere inseguito con caparbietà. Cosa è accaduto al Forum per generare l’imprevisto capitombolo? È accaduto che l’Italia delle due prime gare si sia vista solo per 13’, i primi di un primo tempo giocato dagli azzurri con buona intensità e buone variazioni negli attacchi. Fin dall’avvio, in verità, l’attenzione difensiva non è stata quella giusta, ma almeno nella fase iniziale le amnesie rappresentavano l’eccezione e non la regola. Sorretta dal solito Fontecchio, la squadra azzurra ha gestito la prima metà gara raggiungendo anche 10 punti di vantaggio, ma all’intervallo lungo è arrivata con un margine più risicato (42-38). Eccellente la percentuale dall’arco (7/14), ma insolitamente bassa quella dalla lunetta, con un 3/9 davvero penalizzante. Quando tutti si attendevano un convincente avvio di terzo quarto, gli azzurri hanno invece smarrito la lucidità: poca pazienza negli attacchi e letture difensive approssimative quando non addirittura inesistenti. L’Ucraina ne ha approfittato e ha chiuso in parità la terza frazione, gettando nel panico gli azzurri, che anche nel linguaggio del corpo apparivano scoraggiati, quasi fossero vittime di un incantesimo. E come in ogni film che non finisce bene, ecco gli ospiti trovare giocate eccellenti, perfino al di là delle loro abituali velocità di crociera. L’Italia stavolta non ha trovato in Fontecchio il salvatore della patria, anzi il pescarese si è ostinato a cercare soluzioni improbabili e ha, in qualche modo e suo malgrado, favorito l’allungo dell’Ucraina. Il forum ha provato in tutti i modi a sostenere gli azzurri, ma ormai i meccanismi offensivi erano drammaticamente compromessi. Tiri presi fuori ritmo e i pochi tiri ben preparati che non andavano a buon fine per errori tecnici imprevedibili… Il monologo ucraino è stato inevitabile e il quarto quarto, iniziato in parità, ha portato i gialli addirittura a più 13. Solo Tonut e Polonaro hanno provato a suonare la carica, inascoltati. Sanon in cattedra e ucraini che affondano dentro l’area azzurra senza trovare opposizione. Già, manca anche un centrone, ma è tardi persino per recriminare. Stasera si replica, contro la Croazia. Ed è una gara da vincere a tutti i costi.