Le risorse del Pnrr in soccorso delle isole più rinomate dell’arcipelago pontino. Anche Ponza e Ventotene rientreranno nella Strategia nazionale per le aree interne beneficiando delle risorse del Recovery Plan. In arrivo una valanga di euro per azioni anti-spopolamento dei territori.
L’annuncio è stato dato dal ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, con il riconoscimento delle isole minori come 73esima area inserita nella strategia Snai.
Peraltro si tratta solo dell’ultimo progetto in ordine cronologico di cui Ponza e Ventotene sarebbero beneficiarie. Infatti c’è un’altra opportunità all’orizzonte che riguarda ancora una volta l’arcipelago pontino. Si tratta del bando Isole Verdi, per cui si potrebbe arrivare a 14,5 milioni di euro per Ponza e 12,5 milioni di euro per Ventotene, con l’obiettivo di realizzare una nuova politica di mobilità green, con battelli ibridi a impatto zero.
I Comuni destinatari del programma, potranno dunque impiegare i fondi del Pnrr per rafforzare la gestione energetica ed ambientale del territorio. Nello specifico, il Programma Isole Verdi intende trasformare i piccoli territori in modelli virtuosi, “100% green” e auto-sufficienti. L’ obiettivo è realizzare, entro il 30 giugno 2026, almeno tre delle tipologie di interventi fra quelli previsti, a partire dalle singole specificità territoriali e secondo una logica integrata di gestione efficiente delle risorse.
Non c’è dubbio che il Pnrr sia uno strumento che può far ripartire il Paese, ma è necessario capire se i territori siano pronti alla sfida.
Qualche dubbio è lecito averlo. Soprattutto nelle isole pontine. Ne è un esempio quanto accaduto con il bando del Ministro Colao, relativo al collegamento in banda ultralarga delle isole minori. In sostanza una gara che avrebbe permesso, agli abitanti di Ponza e Ventotene, di disporre di una connessione ultraveloce, proprio come accade per chi risiede nel centro del capoluogo. Eppure, la gara in questione è andata deserta. Il pericolo dunque è che i potenziali beneficiari di queste risorse non siano in grado di dotarsi di una sovrastruttura che possa occuparsi di mettere a sistema i territori affinché i Comuni non restino abbandonati a sé stessi. Di qui la necessità di creare una sinergia fra enti per evitare una dispersione inutile di risorse ingenti.