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Imprese femminili: il Lazio seconda in Italia per numero di attività gestite da donne. Frosinone, Viterbo, Rieti e Latina fra le prime venti province

Alberto Fraja
Le imprese gestite dall’altra metà del cielo hanno un altro merito: quello di aver convinto ulteriori 14% di esse ad investire nel digitale.
Agosto 1, 2022

Buone, anzi buonissime notizie arrivano dal fronte dell’imprenditoria rosa. Il Lazio è la seconda regione per numero di imprese femminili. Non solo: Frosinone, Viterbo, Rieti e Latina si collocano fra le prime 20 della graduatoria E’ quanto mostra il V Rapporto sull’imprenditoria femminile, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Centro studi Tagliacarne e Si-Camera, presentato in questi giorni a Roma. Il dato è relativo al secondo trimestre del 2022.
Le imprese gestite dall’altra metà del cielo hanno un altro merito: quello di aver convinto ulteriori 14% di esse ad investire nel digitale (a fronte dell’11% delle aziende maschili) e un 12% a investire nel green (contro il 9%). A queste si aggiunge, in misura equivalente alle imprese non femminili, un 31% di aziende che ha aumentato o mantenuto costante gli investimenti in tecnologie digitali in questi anni, e il 22% che ha fatto altrettanto nella sostenibilità ambientale (contro il 23% delle altre imprese). Le donne d’impresa, quindi, si sono lanciate nella duplice transizione che le politiche europee sostengono con forza e che rappresenta il core del PNRR italiano. Ma non senza difficoltà. A fine giugno 2022, l’esercito delle imprese femminili conta un milione e 345mila attività, il 22,2% del totale delle imprese italiane. Questo universo ha caratteristiche proprie rispetto alle imprese gestite da uomini: una maggior concentrazione nel settore dei servizi (66,9% contro il 55,7%), minori dimensioni (il 96,8% sono micro imprese fino a 9 addetti, contro il 94,7% delle maschili), una forte diffusione nel Mezzogiorno (il 36,8% delle imprese guidate da donne opera in queste regioni, contro il 33,7% delle non femminili). Le analisi effettuate mostrano anche che le imprese femminili hanno una minore capacità di sopravvivenza: a tre anni dalla loro costituzione, restano ancora aperte il 79,3% delle attività guidate da donne, contro l’83,9% di quelle a guida maschile e, dopo cinque anni, la quota delle imprese femminili che sopravvivono è del 68,1%, contro il 74,3% delle altre.
Si diceva dell’ottima performance delle imprese femminili nella nostra regione. Sono 149.921, seconde per numero soltanto a quelle lombarde (183.348). Terza, a sorpresa, la Campania con 14.146 imprese. Dando un’occhiata alle province (il dato fa riferimento alle aziende femminili sul totale di quelle registrate) emerge che quella di Frosinone si colloca al settimo posto della graduatoria nazionale con il 27,4%. Segue ad una incollatura (ottavo posto) Viterbo con il 27,3%. Al 12° posto si colloca Rieti con il 26,3%, al ventesimo Latina con il 25,3%.

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