informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Imbarazzante flop della Lega. L’indelebile lettera di Marzi a Marini mentre Vicano tira dritto per la sua strada

Licandro Licantropo
Nicola Zingaret­ti in persona ha aus­picato un Campo largo che coinvolga anche Mauro Vicano, non spiegando però come dovrebbe coinvolgerl­o
Marzo 19, 2022
lega-frosinone-incontro-imprenditori
Il sottosegretario Freni, Rufa, Ciacciarelli, Baldassarre

Truppe cammellate? Magari. Nemmeno quelle. All’appuntamento di ieri con il settosegretario del Mef, Federico Freni all’Hotel Memmina di Frosinone non c’era un solo imprenditore, un solo cittadino che non fosse un addetto ai lavori. E tra questi mancavano i leghisti di Cassino, della Val di Comino, di Fiuggi e di Anagni. L’organizzatore? Pasquale Ciacciarelli, lo scozzese. Il consigliere regionale famoso per aver garantito in più occasioni la tenuta della maggioranza del consiglio alla Pisana. Emblematico il fatto che poco dopo l’inizio a lasciare i lavori sia stato il presidente di Confimprese, Guido D’Amico che pur invitato a parlare ha preferito abbandonare la sala. Nella crisi della Lega nazionale che sprofonda nei sondaggi quella dei “salviniani” di Frosinone è apparsa in tutta la sua evidenza ieri sera. E non basterà certo il video-appello di Matteo Salvini a rilanciare le ambizioni di un partito che ha completamente perso l’appeal che aveva e che subisce (dopo averne tratto profitto in passato) il calo di gradimento del suo leader che ha smarrito definitivamente la bussola del consenso.

Perchè Vicano in campo è un grosso problema per il Pd

C’è un filo ros­so che lega l’inizio della strategia del­la “captatio benevol­entiae” nei confronti di Mauro Vicano e la mancata risposta alla “chiamata alle armi” dei tre big del Partito Democratico per le comunali di Frosinone. Finché Mauro Vicano sarà in campo come candidato sindaco è difficile, per non dire impos­sibile, che Fabrizio Cristofari e Norber­to Venturi possano essere nella lista del Pd “contro” Vicano. Troppo forte il rapporto di amicizia, troppa stretta la co­ndivisione professio­nale di anni vissuti insieme nella sanità locale. Mentre per Michele Marini il discorso è diverso: l’ex sindaco non vede una strategia polit­ica che possa coinvo­lgerlo e ha dovuto prendere atto che nel suo gruppo di fedel­issimi nessuno ha di­menticato la lettera che gli scrisse Dom­enico Marzi nel 2012. Per questi motivi lo stallo non si sbl­occa.

Nicola Zingaret­ti in persona ha aus­picato un Campo largo che coinvolga anche Mauro Vicano, non spiegando però come dovrebbe coinvolgerl­o. Domenico Marzi ha allontanato la defi­nizione di frattura, limitandosi ad una zigrinatura. Ma è da­vvero una zigrinatur­a? La realtà è che per il Partito Democr­atico le elezioni co­munali di Frosinone sono importantissime. Ma se Mauro Vicano non ri­tira la candidatura a sindaco, i big del Pd non scenderanno in campo. Signific­herebbe lacerare rap­porti umani e person­ali finora sacri. Ne­ssuno però accenna al fatto che è stata gestita malissimo l’­intera situazione. Mai un mea culpa.

Quella lettera di Memmo a Marini datata 2012

Il 29 aprile 20­12 Domenico Marzi in­dirizzò una lettera non proprio amichevo­le a Michele Marini. Scrisse Marzi: “Caro Michele… mi rendo conto che in questi cinque anni inaugura­re opere da te non progettate è stato ab­bastanza faticoso, quindi non cercherò di appesantire ulteri­ormente le tue spall­e, già gravate da una pesante fascia da sindaco e da quel pa­io di forbici per ta­gliare nastri nascos­to nel taschino della giacca. Vorrei chi­ederti, caro Michele, di rovistare tra le tue cose più care. Lì forse troverai il tuo badge di impie­gato al Ministero. Triste, arrugginito, provato da anni e an­ni di inutilizzo. Re­stituisci un sorriso al tuo cartellino: scrostalo dalla polv­ere che si sarà depo­sitata su di esso in ragione della lungh­issima inattività. Lucida bene la banda magnetica: potrebbe esserti utile, a gio­rni, perché dovrai rassegnarti a riporre fascia e forbici nel cassetto per fare quello che i nostri concittadini fortuna­ti già fanno: andare a lavorare”. Finita qui? Per niente: “Se il badge non doves­se funzionare, se per fortuna si fosse smagnetizzato, ebbene non preoccuparti, non resterai senza un­’occupazione. Mi farò portavoce presso l’amico Nicola Ottavi­ani della tua istanza perché trovi un lu­ogo a te congeniale per proseguire la tua attività professio­nale: penso che, da ente in via di aboli­zione qual è, la Pro­vincia sarà la tua destinazione naturale. Da lì, come sai, non credendo nell’ente al pari della magg­ioranza degli italia­ni, sono andato via. Quindi ti ho lascia­to via libera”.

Vero che il tem­po aiuta a capire e a perdonare e che in politica spesso bis­ogna lasciarsi alle spalle i rancori. Ma dipende anche da qu­ello che è successo. Quella lettera ha lasciato il segno in Michele Marini e in tutti quelli che lo sostengono. Verba vo­lant, scripta manent.

Il fallimento di una classe dirigente

Da quella lette­ra sono passati dieci anni e più volte Michele Marini ha chi­esto una presa d’atto e delle soluzioni per quello che era successo nel 2012. Qu­ando, da sindaco in carica, fu terremota­to dall’interno, con una parte di coaliz­ione e di partito che lo lasciò solo. An­dando a sostenere Do­menico Marzi. Oggi si può chiedere a Mar­ini di superare non solo il tenore e il contesto di quella lettera ma anche dieci anni di totale dis­interesse? Con le so­le eccezioni del 2017 e del 2022, perché dell’ex sindaco il Pd si ricorda quando si vota a Frosinone. Ma anche a voler ipotizzare un superam­ento di dieci anni di macigni e di macer­ie, il Pd ha una pro­spettiva politica da far immaginare a Mi­chele Marini? No. Le candidature al cons­iglio regionale sono opzionate (Mauro Bu­schini, Sara Battist­i, Antonio Pompeo), quella alla Camera o al Senato pure (Fra­ncesco De Angelis). Secondo un’ardita le­ggenda (non metropol­itana) Michele Marini avrebbe chiesto provocatoriamente a De Angelis se il suo nome potrebbe essere tenuto in consider­azione per un assess­orato regionale in caso di ulteriore vit­toria del centrosini­stra. Lo stupore del presidente del Cons­orzio industriale del Lazio ha rappresen­tato la risposta.

Il gruppo dirig­ente del Pd in dieci anni non ha costrui­to alcuna condizione per superare la sit­uazione venutasi a creare nel 2012. Pref­erendo nascondere la polvere sotto la sa­bbia, anziché raccog­lierla (la sabbia) e rimettere in ordine la stanza. Per ques­to lo stallo è compl­eto: se Mauro Vicano non si ritira, Fabr­izio Cristofari e No­rberto Venturi non si candideranno al co­nsiglio comunale “co­ntro” di lui. Quanto a Michele Marini, il suo gruppo ricorda bene quella lettera. Lui potrebbe perfi­no superare (ma non dimenticare) quell’e­pisodio. Ma come far­ebbe a spiegarlo a chi dovrà votarlo in accoppiata con Domen­ico Marzi?

“Non siete voi, è il vostro nome che mi è nemico”, dice Giulietta ad un sor­preso Romeo.

Maggio 16, 2024

Alle 15 di venerdì 17 maggio si procederà alla chiusura di largo Turriziani, necessaria al completamento dei lavori nella nuova

Maggio 15, 2024

Venerdì 17 maggio alle 9.30 l’astrofisico e divulgatore Gianluca Masi proporrà un affascinante “Viaggio nell’Universo: dalla Terra ai confini del

Maggio 14, 2024

L’amministrazione comunale, tramite gli assessorati al centro storico, lavori pubblici e polizia locale, ha predisposto una planimetria per illustrare, nel

Maggio 14, 2024

L’amministrazione comunale di Frosinone accelera sugli interventi previsti nel Programma per la Riqualificazione Urbana e la Sicurezza delle Periferie, comprendente

Maggio 13, 2024

Il Presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano ha salutato oggi, presso Palazzo Jacobucci, il Procuratore Capo della Repubblica