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Il sonnifero dei confronti tra i candidati a sindaco. L’assordante silenzio di Gianfranco Battisti. Il richiamo della foresta di Franco Fiorito

Licandro Licantropo
Ieri al convegno di Federlazio c’è stata (meno male) la polemica fuori dai denti tra Domenico Marzi e Riccardo Mastrangeli a ravvivare la discussione. Ricordando a tutti che la politica si nutre anche di scontri verbali. Invece il “politicamente corretto” ha addormentato ogni tipo di discussione. Guai ad alzare i toni, guai ad estremizzare una posizione. Ma perché? Chi lo ha detto? Dove sta scritto?
Giugno 1, 2022

Tra undici giorni si chiuderà una delle campagne elettorali più noiose e banali di sempre al Comune di Frosinone. Ieri al convegno di Federlazio c’è stata (meno male) la polemica fuori dai denti tra Domenico Marzi e Riccardo Mastrangeli a ravvivare la discussione. Ricordando a tutti che la politica si nutre anche di scontri verbali. Invece il “politicamente corretto” ha addormentato ogni tipo di discussione. Guai ad alzare i toni, guai ad estremizzare una posizione. Ma perché? Chi lo ha detto? Dove sta scritto? In questo modo i confronti tra i candidati diventano stereotipati, seguono logiche scontate nelle quali ognuno deve parlare al proprio elettorato. Ammesso (e non concesso) che la gente segua questo tipo di appuntamenti. Nell’età dei social media la comunicazione dovrebbe essere snella, rapida, essenziale, efficace. Sotto questo punto di vista le elezioni comunali di Frosinone non sono proprio 4.0.

IL DIBATTITO SULLA STAZIONE TAV

C’è una sola opera che potrebbe davvero determinare una svolta per la provincia di Frosinone, come fu l’autostrada del Sole. Parliamo della Stazione di Ferentino-Supino dell’Alta Velocità: attorno a questo progetto si potrebbe poi ragionare sullo scalo aeroportuale civile e sulle infrastrutture trasversali in grado di collegare la Ciociaria con l’Abruzzo  e con Latina. Mauro Vicano è stato molto chiaro sul punto: una Stazione sul tracciato dell’Alta Velocità cambierebbe tutto nel trasporto delle merci e dei passeggeri. Rendendo davvero attrattivo il territorio, con ritorni importanti sotto ogni punto di vista. C’è un problema che però è una montagna che non si può scalare: la Ciociaria non ha i “radar” per intercettare i segnali e comprendere in che direzione si sta andando. Non ci riferiamo ai candidati a sindaco, che certamente non possono avere gli strumenti per capire se gli studi di fattibilità dietro i quali si sono nascosti Regione Lazio e Ferrovie dello Stato sono soltanto un modo per guadagnare tempo oppure no.

Per Politica7 la Stazione è una chimera, dal momento che non fa parte del Piano di Ferrovie. Nessuno immaginava che non ci fosse, tutti lo hanno appreso dalla stampa. Ed è questo, a pensarci bene, l’aspetto più preoccupante. Il consigliere regionale Mauro Buschini non poteva chiamare direttamente Nicola Zingaretti per chiedergli come stanno effettivamente le cose? Magari sbattendo (anche solo metaforicamente) i pugni sul tavolo? Ci rendiamo conto che siamo oltre la fantascienza. Il sottosegretario di Stato Ilaria Fontana non poteva rivolgersi ai ministri competenti? Nessuno era informato… prima. Nessuno si è informato… dopo. Mancano peso politico (prima) e interesse (dopo). Quindi, alla fine della fiera, su cosa dovrebbero sbilanciarsi i candidati a sindaco? I “radar” sono fuori uso.

LA POSIZIONE DI BATTISTI

Stupisce non poco che l’ex amministratore delegato e presidente di Ferrovie dello Stato Gianfranco Battisti non sia intervenuto su un tema così importante come la Stazione di Ferentino-Supino. Eppure è sempre molto attento a quello che succede in Ciociaria. Fa anche parte di una cordata interessata a dire la sua nel processo di privatizzazione dell’azienda Acqua & Terme Fiuggi, società controllata dal Comune per il quale gestisce l’imbottigliamento, i complessi termali, il campo da golf e il centro benessere. 

Chi più di Battisti potrebbe fare chiarezza sull’Alta Velocità? Le fermate di Frosinone e Cassino le ha “inventate” lui. Sapendo bene che però non avrebbero rappresentato la svolta. I Frecciarossa devono deviare dalla linea Tav e percorrere il tratto ferroviario ordinario (compreso tra Sgurgola e Cassino) provocando un forte rallentamento dei treni superveloci. Proprio Gianfranco Battisti puntava sulla Stazione di Ferentino-Supino. Sul tracciato Tav. Fu lui due anni fa a spiegare “che è un punto strategico che permette di evitare deviazioni di percorso che fanno perdere venti minuti”. E che solo “lì ci sono le condizioni per creare due ali di supporto di salita e discesa”. Fu Battisti ad affermare che la Stazione “è un polo facilmente raggiungibile anche per tutto il bacino nord della Ciociaria”. Concluse il suo intervento in questo modo: “E’ una rivoluzione storica per la provincia di Frosinone. Non è tanto la fermata in sé ad essere importante quanto la necessità di integrarsi con l’ecosistema a creare valore. Bisogna attivarsi con la Regione, i Comuni, gli enti locali e le realtà imprenditoriali per far crescere le potenzialità delle aziende del territorio”. Perché Gianfranco Battisti non interviene adesso che l’argomento è diventato centrale e il momento decisivo? Se le cose sono cambiate, gli basta una telefonata per saperlo. Senza la Stazione Tav non potrà esserci alcuna occasione di sviluppo vero per la provincia di Frosinone.

A VOLTE RITORNANO

Franco Fiorito fa sul serio: ai fedelissimi ha detto che intende candidarsi a sindaco di Anagni. Male che vada farà il consigliere di opposizione, ma non gli importa. L’obiettivo è il rientro in politica: soltanto così l’ex capogruppo regionale del Popolo delle Libertà riterrà davvero superata una lunga fase di stop. Si sta organizzando Fiorito. Giocherà per vincere, non per partecipare. A questo punto però con questa situazione dovrà fare i conti l’attuale primo cittadino Daniele Natalia. Con Fiorito in corsa per la fascia tricolore tutti gli assetti del centrodestra anagnino sono destinati a cambiare. Sulla sponda del centrosinistra, invece, il vicepresidente della Provincia Alessandro Cardinali continua a ripetere di voler puntare sull’imprenditore Domenico Beccidelli come candidato sindaco. Ma c’è il problema del Campo largo: un flop alle comunali di Frosinone potrebbe segnare una forte battuta d’arresto per questo tipo di coalizione. E senza un Campo largo competitivo tutto dipenderà dal derby tra Fiorito e Natalia.

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