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Il sindaco dei ‘rincari’ è tra i più amati d’Italia? Prima la Tari, ora l’acqua. La giravolta ‘dimenticata’ che imbarazza Coletta

Marco Battistini
Damiano Coletta si colloca al 19° posto nella classifica Governance Poll, pubblicata da Il Sole 24 Ore. Il campione considerato è di 600 elettori, disaggregati per età, sesso e area di residenza.
Luglio 5, 2022
Damiano Coletta

Nonostante tutto è tra i sindaci più amati d’Italia. Damiano Coletta si colloca al 19° posto nella classifica Governance Poll, pubblicata da Il Sole 24 Ore. Il campione considerato è di 600 elettori, disaggregati per età, sesso e area di residenza. Dall’esame sono però esclusi i 26 sindaci eletti nel corso delle ultime elezioni amministrative del mese di giugno 2022.
Il sindaco di Latina si colloca appunto al 19° posto con il 56,5% di consenso. Nello stesso periodo di un anno fa, era invece 13° nella graduatoria nazionale, attestandosi, sulla base delle precedenti rilevazioni, su una percentuale del 58,5%. La graduatoria dei 78 sindaci più apprezzati d’Italia è guidata dal primo cittadino di Venezia Luigi Brugnaro (+3% rispetto a un anno fa) e chiusa da Luigi De Mossi, sindaco di Siena che perde invece 6 punti percentuali. Nella parte alta della classifica compaiono anche i primi cittadini delle grandi città mentre negli anni scorsi erano sempre penalizzati. Da segnalare il 4° posto di Giuseppe Sala (Milano) che arriva al 60%, così anche la 5° posizione di Gaetano Manfredi (Napoli), che totalizza il 59,5%,e che condivide in ex aequo con il sindaco di Bologna Matteo Lepore. I primi cittadini di Torino e Roma, Matteo Lepore e Roberto Gualtieri, pur perdendo un pò di consenso rispetto al risultato ottenuto nelle recenti elezioni dello scorso settembre, rimangono abbondantemente sopra la soglia del 50%, in particolare Matteo Lepore si piazza in 15° posizione con il 57% mentre il sindaco della Capitale è a metà classifica con il 54%.
È chiaro che molti sindaci neo eletti al primo mandato pagano lo scotto di dover dimostrare ai cittadini nell’immediato un completo cambio di passo rispetto al passato. E’ altresì interessante notare che ben 62 sindaci sui 78 testati ricevono almeno il 50% dei consensi, indicatore questo di un forte legame sentimentale che si è creato con i cittadini.

LA SODDISFAZIONE SBANDIERATA

Ovviamente non è mancata la nota di soddisfazione per l’esito del sondaggio. “E’una bella soddisfazione constatare che in questa autorevole classifica, da quando sono sindaco, sono sempre stato nelle posizioni di testa -ha affermato Coletta– anche quest’anno rientro stabilmente nella top 20 nazionale, al 19° posto, con un gradimento che sale dell’1,6% rispetto al giorno in cui sono stato rieletto. Continuerò a mettere tutto il mio impegno, la mia passione e le mie competenze affinché Latina possa diventare la città smart, inclusiva, sostenibile e a misura di tutti che ognuno di noi vuole, anche coloro che non mi hanno votato alle ultime elezioni o che non hanno espresso gradimento nei miei confronti in questa indagine. Perché sono sicuro che c’è una cosa che ci mette tutti d’accordo: il bene della nostra città e della nostra comunità”.

GRADITO NONOSTANTE LE GIRAVOLTE 

Evidentemente Coletta piace alla maggioranza dei latinensi. Almeno alla maggioranza di chi si pronuncia e vota. Nonostante clamorose ‘giravolte’ compiute negli ultimi anni. I consiglieri comunali Matilde Celentano, capogruppo Fratelli d’Italia, Massimiliano Carnevale, capogruppo Lega e Dino Iavarone, capogruppo Latina nel Cuore hanno sottolineato nelle ultime ore una delle ‘perle’ del sindaco. Sul tema della bolletta dell’acqua, nel 2018 Coletta definì “illegittimo” un ulteriore balzello. A distanza di 4 anni ha evidentemente cambiato idea, trasformandosi nel ‘sindaco degli aumenti’. Gli esponenti della destra consiliare hanno avuto gioco facile nel ricordare la posizione espressa da Coletta nella prima fase del suo mandato iniziale.
“Era il 18 settembre 2018 quando Damiano Coletta, nel corso di un incontro relativo alla class action promossa dal Comune per richiedere le partite pregresse di Acqualatina, definì “illegittimo” un ulteriore balzello sulla bolletta dell’acqua -hanno evidenziato i consiglieri comunali di Lega, FdI e Lcn – il primo cittadino, che in passato sbandierava a più riprese di volere l’acqua pubblica, deve essere rimasto folgorato sulla via di Damasco dato che, nell’ultima conferenza dei sindaci andata in scena pochi giorni fa, si è espresso invece a favore di un nuovo rincaro in bolletta: cosa si nasconde dietro questo improvviso cambio di rotta? Forse, dopo essersi addentrato nelle maglie della politica locale, ha abbandonato i suoi ideali per favorire i propri interessi politici e personali? Durante la conferenza, inoltre, poco dopo che uno dei sindaci presenti ha espresso il suo voto contrario all’aumento, Coletta avrebbe anche sottolineato come sia necessario ‘assumersi le responsabilità di tale scelta’. Ci aspettiamo dunque che il primo cittadino si assuma le proprie rispetto all’ennesimo rincaro a discapito degli abitanti di Latina, dopo quello recente della Tari, ma, soprattutto, che trovi un modo per giustificare un ulteriore balzello a fronte di un servizio idrico malfunzionante e carente sotto ogni punto di vista. Il nostro territorio, ricordiamo, è tra quelli in cui la dispersione del prezioso bene è intorno al 50%: perché a pagare dovrebbero essere i cittadini? Adesso la class action saranno loro a farla nei confronti del sindaco, e non viceversa”. Insomma il sindaco dei rincari evidentemente piace. Eppure c’è un’opposizione che prova a mettere l’accento su contraddizioni, ‘capriole’ e manovre spericolate che hanno visto il sindaco protagonista indiscusso degli ultimi anni. “Viviamo un momento di particolare gravità economica per le utenze e di crisi idrica -hanno aggiunto gli esponenti dell’opposizione- riteniamo dunque che tutti debbano essere informati in maniera corretta, al fine di poter esprimere valutazioni conoscendo effettivamente l’operato di chi ci rappresenta a livello politico. Pertanto, Coletta si adoperi affinché la gestione complessiva della risorsa idrica da parte del gestore del quale il Comune è azionista di maggioranza, migliori una volta per tutte”. Una richiesta quasi superflua quella dei consiglieri, ben consapevoli del fatto che Coletta da poche settimane riveste un ruolo strategico sul tema idrico. Ovvero quello di membro del comitato che dovrà rappresentare l’ambito territoriale ottimale del Lazio meridionale nell’elaborazione della proposta di legge sul riordino del Sistema idrico Integrato Regionale. Un ambito particolarmente delicato che coinvolge in maniera evidente il gestore del servizio in provincia di Latina, ovvero Acqualatina Spa. La società mista da sempre molto vicina a Forza Italia avrà la ‘fortuna’ di avere come interlocutore istituzionale diretto il sindaco di Latina. Una sorta di assicurazione sulla vita per Damiano Coletta. Che finchè ricoprirà quel ruolo non potrà essere toccato.

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