Il tema dei rifiuti è destinato a dominare la scena nei prossimi mesi. Entro l’inizio dell’estate Francesco Rocca vorrà sul suo tavolo i siti di discarica delle province di Roma, Latina, Frosinone e Rieti. Al momento, e da diversi mesi, l’unico impianto di smaltimento funzionante in regione è quello di Viterbo e il governatore del Lazio vuole mettere fine a questa disparità. “Voglio avere i siti prima dell’estate- ha detto Rocca prima di visitare la cartiera Reno De Medici- Non intendo lasciare il disastro che ho trovato: in 10 anni la precedente amministrazione non ha trovato una soluzione e si è fatta commissariare per dare una risposta. Io non mi farò umiliare, perché aprire i siti è un tema di dignità di questa Regione”. In questo momento “tutta la regione conferisce nella discarica di Viterbo e non è giusto per i cittadini viterbesi. Peraltro continuando così la capienza di quel sito si assottiglia e quella provincia sarebbe costretta a cercare altri siti. Latina, Roma, Frosinone e Rieti devono avere i loro siti senza conferire altrove. Questo per me non è un aspetto negoziabile- ha aggiunto Rocca- In un dialogo sereno, trasparente e rispettoso dell’ambiente dobbiamo individuare i siti più adatti ma il ‘Non nel mio giardino’ con me non passa”.
SCONTRO IN VISTA A LATINA
In ballo, nel Lazio, ci sono miliardi pronti a essere investiti da diversi soggetti per dotare il territorio di impianti attraverso i quali garantire il riciclo dei materiali differenziati e lo smaltimento degli scarti indifferenziati nei confini regionali. Nel complesso gli investimenti, tra partite pubbliche e private, supereranno abbondantemente il miliardo nel Lazio, e hanno l’obiettivo di abbattere le emissioni inquinanti nei prossimi anni cercando di assolvere agli obiettivi ambientali dettati dall’Agenda Onu per il 2030. A Latina si consumerà definitivamente lo scontro tra Fratelli d’Italia e la presidenza della Provincia. Proprio Gerardo Stefanelli ha chiesto a più riprese alla Regione di accelerare i tempi del percorso che deve portare all’attivazione delle autorità territoriali su scala provinciale. “Lo strumento per avviare una gestione organizzata del ciclo dei rifiuti sul territorio provinciale esiste, bisogna soltanto renderlo operativo -ha affermato Stefanelli– per questo rivolgo il mio appello alla Regione Lazio affinché proceda il prima possibile a costituire gli ambiti territoriali ottimali provinciali attribuendo così agli organismi in questione i poteri necessari per affrontare non soltanto la riorganizzazione del sistema di raccolta e smaltimento”. Ma a Roma la decisione è stata presa: addio Egato. Alla Provincia passeranno decisioni importanti in un settore come quello strategico come quello dei rifiuti. Lasciare il boccino in mano ad una coalizione di governo provinciale (FI-Pd-Terzo polo-Civiche), improponibile anche alla luce del nuovo quadro di alleanze nazionali e regionali, sarebbe a dir poco singolare. Forza Italia in particolare sarà messa con le spalle al muro e dovrà scendere a patti per mantenere un minimo di influenza sull’ente anche in futuro.
L’OBIETTIVO DEL NUOVO PIANO
Il nuovo Piano di gestione ha l’obiettivo di conseguire l’autosufficienza dei territori regionali attraverso una gestione integrata, prevedendo nuovi indirizzi specifici: dalle azioni per prevenire la produzione dei rifiuti e la riduzione degli scarti, fino alla dotazione di impiantistica con elevati standard tecnologici in grado di garantire la neutralità climatica, il rispetto e la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Si tratta di un piano che va nella direzione di un ciclo dei rifiuti virtuoso secondo i nuovi principi dell’economia circolare. La Regione Lazio sta portando avanti un’analisi attenta dei flussi per definire il reale fabbisogno impiantistico, scongiurando il ricorso alle discariche e limitando l’esportazione di rifiuti. Il nostro obiettivo è quello di chiudere il ciclo, evitando di attuare interventi isolati per tamponare le emergenze, create tra l’altro, da una mancata visione strategica negli ultimi dieci anni della precedente amministrazione. Tra gli indirizzi per l’aggiornamento e la revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti è prevista innanzitutto la definizione di strategie volte a dare compiuta attuazione ai principi dell’economia circolare, nella prospettiva di aumentare il recupero di materia da rifiuti e ridurre drasticamente lo smaltimento in discarica, promuovendo sistemi premiali per i soggetti pubblici e privati più virtuosi.