Comincia oggi, contro il cinese di Taipei Chun Hsin Tseng, il cammino di Lorenzo Musetti nella quinta edizione delle finali riservate ai giovani, le Next Gen Atp Finals. Per il campione toscano è la seconda partecipazione, ma stavolta l’obiettivo è quello di arrivare in fondo. Gli ultimi tre vincitori della competizione rispondono ai nomi di Tsitsipas, Sinner e Alcaraz. Ne deriva che l’imperatore di Milano difficilmente sarà uno qualunque. Alla prestigiosa rassegna lombarda prendono parte, per la prima volta, ben 3 giocatori italiani. Oltre a Musetti, numero 23 del mondo, hanno conquistato il diritto di partecipazione anche Francesco Passaro e, proprio in extremis, Matteo Arnaldi, che ha beneficato della rinuncia in extremis di Rune. Il vincitore di Parigi Bercy andrà infatti a Torino nel ruolo di riserva. Oggi prima giornata di gare, con Passaro che avrà l’onore e l’onere di aprire la rassegna. Dall’altra parte della rete ci sarà il ceco Lehecka, che avrà dalla sua i favori del pronostico. Alle 15,20 toccherà a Musetti contro Chun, mentre il programma serale inizierà alle 19,30 con la sfida tra Arnaldi e Nakashima, che dovrebbe essere il più pericoloso antagonista di Musetti in prospettiva vittoria finale. A chiudere i match della prima giornata saranno Draper e Stricker. Questo abbinamento sarebbe piaciuto al grande Beppe Viola, sempre attento a cogliere le sfumature fonetiche. Celebre la sua affermazione in merito a Pfaff, portiere belga: “Pfaff, questo nome è proprio un tuffo” – affermò durante la telecronaca di una partita dei mondiali. Ma torniamo alle racchette e alle giovani braccia che le impugneranno per succedere a Carlos Alcaraz, che ora è numero uno del mono ma non andrà a Torino per uno strappo ai muscoli addominali. Nel gruppo di Musetti i candidati a superare il turno sono Lorenzo e Draper, nell’altro per i due italiani il compito sembrerebbe abbastanza proibitivo, ma c’è da considerare che l’entusiasmo e la spensieratezza a volte sanno fare la differenza. Esito davvero sorprendente intanto nelle Finals al femminile: a vincere la competizione è stata Caroline Garcia, tornata prepotentemente in auge quando la sua carriera sembrava avviarsi verso la parabola discendente. Dopo aver battuto Maria Sakkari in semifinale, la francese si è ripetuta contro la bielorussa Sabalenka, che aveva estromesso in semifinale Iga Swiatek, grande favorita della vigilia. Caroline ha vinto in due set (7/6 6/4), conquistando il titolo più prestigioso della sua carriera. Il tennis femminile produce da un po’ un vortice di risultati davvero difficili da prevedere. Ne beneficia l’interesse. Qualcosa di simile potrebbe accadere nel maschile, ora che re Roger ha abdicato e gli altri sovrani, Nole e Rafa, mostrano l’usura del tempo. Dal 2023 i Major potrebbero non aver più vincitori annunciati, anche se quei due signori sembrano pensarla diversamente.