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Il fuoco divora il Lazio, da tre anni la Regione non riesce ad acquistare i mezzi antincendio. Colosimo (FdI): “Appalti gestiti dagli stessi funzionari del caso mascherine fantasma”

Cesidio Vano
Colosimo ricorda come nel 2019, la Regione Lazio abbia bandito una gara, suddivisa in due lotti, per il noleggio di 18 veicoli adibiti per gli interventi di antincendio boschivo, al prezzo di 5.000 euro al mese più iva per il noleggio del primo lotto e di euro 2.500 più iva mensili per il noleggio del secondo lotto.
Luglio 19, 2022
Vasto incendio accaduto qualche settimana fa sull'Aurelia (Rm)

Mentre il Lazio e Roma bruciano, consumati dagli incendi boschivi, la Regione, da tre anni, non riesce ad acquistare 18 veicoli antincendio ordinati nel 2019.

Il caso è stato sollevato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, che ha presentato una dettagliatissima interrogazione al presidente Nicola Zingaretti, denunciando come i ritardi nell’acquisizione dei macchinari AIB (Anti incendio boschivo) mostrino le medesime opacità degli appalti regionali per le mascherine durante l’emergenza Covid, costati milioni di euro senza che i dispositivi medici siano stati forniti. Tra l’altro, Colosimo, denuncia come a gestire anche l’appalto per i veicoli AIB siano stati i medesimi dirigenti dell’Agenzia regionale di protezione civile già finiti nella bufera sia per la ricordata vicenda delle mascherine che per quella più recente dell’acquisizione di automezzi Pick-Up sempre per le esigenze della protezione civile, acquisizione quest’ultima che nonostante la dichiarazione d’urgenza procede con lentezza di anni.

Nel suo atto ispettivo, il consigliere regionale ricorda come nel 2019, la Regione Lazio abbia bandito una gara, suddivisa in due lotti, per il noleggio di 18 veicoli adibiti per gli interventi di antincendio boschivo, al prezzo di 5.000 euro al mese più iva per il noleggio del primo lotto e di euro 2.500 più iva mensili per il noleggio del secondo lotto, con successiva possibilità di definitiva acquisizione da parte della Regione dei veicoli. Il noleggio era previsto per la durata di 8 anni per una spesa complessiva di circa 8 milioni di euro. A gennaio 2020, alla scadenza del bando, è risultata presentata una sola offerta, per ognuno dei due lotti, dalla medesima società, una Srl con sede in provincia di Chieti.

A luglio 2020, i due lotti sono stati aggiudicati all’unico proponente, prevedendo la consegna del 50% dei mezzi richiesti entro 250 giorni, per un prezzo di noleggio complessivo pari a 7,8 milioni di euro.

Chiara Colosimo

“Ad oggi – scrive nella sua interrogazione Colosimo -, nonostante l’aggiudicazione della gara comunitaria per l’affidamento di noleggio a lungo termine di 18 veicoli operativi con allestimento AIB (antincendio boschivo) sia avvenuta a luglio del 2020 e nonostante fosse stato previsto un lungo termine per la consegna (250 giorni), già abbondantemente superato, con inizio dell’operatività dei mezzi nei primi mesi del 2021, sembrerebbe che gli stessi non siano ancora arrivati a destinazione; sembrerebbe che i 18 veicoli con allestimento AIB non siano ancora stati consegnati e i canoni, che dovevano decorrere dal 2021, mai stati pagati. Nel frattempo, però, Roma e il Lazio sono vittime di continui incendi e gli uomini del soccorso antincendio sono costretti ad operare con mezzi ormai datati; questa estate, come già abbiamo potuto vedere e come è stato dimostrato nel recentissimo incendio che ha colpito la capitale sabato 9 luglio, si preannuncia drammatica per la popolazione italiana e laziale e i 18 mezzi oggetto della gara potevano essere utilissimi sia per la prevenzione che per il contrasto degli incendi. Come potevano esserlo anche nella scorsa stagione. Il mancato arrivo degli stessi, con le somme per l’acquisto già impegnate, è sicuramente causa di disagi e non permette alla Protezione Civile di avere i mezzi necessari per contrastare al meglio le emergenze nella stagione estiva”.

Ma, nel mirino del consigliere di Fratelli d’Italia, finiscono anche i dirigenti dell’Agenzia regionale di protezione civile che hanno gestito l’appalto: le stesse persone – rivela Colosimo – che “si sono occupate, nel 2020, delle forniture dei dispositivi di protezione individuale per la protezione di medici e sanitari durante la pandemia. Risultato: medici e sanitari hanno affrontato l’emergenza senza protezioni e con l’aggravante che gli affidamenti sono stati assegnati a ditte improbabili, senza garanzie, senza competenza e in qualche caso molto “scorrette”. E’ risaputo come, da tale cattiva gestione nel reperimento dei DPI, la Regione Lazio sia stata gravemente danneggiata”. La vicenda è ben nota: a fronte del pagamento di 14 milioni di euro in anticipo, infatti, i fornitori non hanno mai consegnato la merce, restituendo finora solo 1,7 milioni.

Colosimo cita, però, anche il caso dell’affidamento, ad opera degli stessi soggetti e sempre per la fornitura di mascherine, ad una società di Taranto “azienda con collegamenti sospetti con la criminalità organizzata – afferma l’esponente di Fdi -. Da una recente sentenza la Regione è stata costretta a pagare altri 4,5 milioni di euro collegati proprio ad una fornitura con tale azienda”.

A termine della sua interrogazione, dopo aver ricostruito tutte le vicende in questione, Colismo chiede a Zingaretti di chiarire se corrisponde al vero il fatto che, a distanza di quasi tre anni dall’indizione della gara per l’affidamento dei 18 veicoli AIB, gli stessi non siano mai stati consegnati all’Agenzia regionale per la Protezione Civile; quali siano i motivi di questa mancata consegna ed eventualmente valutare eventuali responsabilità nella non esecuzione di una gara già espletata; se l’eventuale mancata consegna dei mezzi, considerati indispensabili per il contrasto degli incendi boschivi, abbia causato dei danni all’attività della Protezione Civile regionale anche in virtù del fatto che gli stessi sarebbero dovuti arrivare a destinazione oltre un anno fa; se intende continuare ad affidare mansioni così importanti e delicate a dirigenti e funzionari che già nella vicenda riguardante le “mascherine fantasma” non hanno certo brillato in efficienza amministrativa; se la recente valutazione di 98/100 assegnata al Direttore dell’Agenzia regionale per la Protezione Civile, sia congrua all’attività svolta dallo stesso in questi anni.