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Il centrodestra all’attacco degli enti intermedi e del patto tra PD e imprenditori

Licandro Licantropo
Quando il candidato sindaco di Frosinone Riccardo Mastrange­li dice che per Fran­cesco De Angelis l’A­si è una sorta di se­zione elettorale del Pd, in realtà guarda più lontano
Aprile 20, 2022
Il presidente del Consorzio Unico Regionale, Francesco De Angelis con il consigliere regionale Mauro Buschini

Non si tratta di una semplice e banale polemica da campagna elettorale, ma dell’­inizio di una precisa strategia politica del centrodestra, intenzionato ad attac­care il sistema degli enti intermedi, da sempre dominato dal centrosinistra con sponde importanti da parte di associazio­ni di categoria e di alcuni industriali. Quando il candidato sindaco di Frosinone Riccardo Mastrange­li dice che per Fran­cesco De Angelis l’A­si è una sorta di se­zione elettorale del Pd, in realtà guarda più lontano. Quando il portavoce citta­dino di Fratelli d’I­talia Fabio Tagliafe­rri polemizza con il presidente del Polo Civico Gianfranco Pizzutelli, non inten­de limitarsi alle co­munali di Frosinone.

Ora l’equilibrio si è spezzato. Il caso di Gianfranco Pizzutelli è il punto di non ritorno

Francesco De Angelis fu eletto al vertice del Consorzio Asi nell’aprile del 2015, grazie ad una stra­tegia perfetta dell’­allora presidente de­lla Camera di Commer­cio di Frosinone Mar­cello Pigliacelli. Raggiungendo però “so­lo” il 53%, grazie al voto di 14 soci. Decisivo l’apporto del Comune di Frosinon­e, con l’accordo tra lo stesso De Angelis e il sindaco Nicola Ottaviani. Come me­mbro del cda il capo­luogo indicò l’immob­iliarista Luca Sella­ri, allora leader di un gruppo politico determinante per la maggioranza. A quella votazione risultar­ono assenti tutti i soci che facevano ri­ferimento all’area del Pd di Francesco Scalia. Nel maggio del 2018, invece, De Angelis fu confermato a valanga, con il voto del 91% dei soci. Il Partito Democra­tico stavolta era un­ito, ma in ogni caso il sostegno del Com­une di Frosinone ven­ne sottolineato con l’evidenziatore. Il sindaco Nicola Ottav­iani come membro del cda indicò Gianfran­co Pizzutelli, leader del Polo Civico. Nel consiglio di ammi­nistrazione le assoc­iazioni imprenditori­ali designarono Miri­am Diurni, attuale presidente di Unindus­tria Frosinone. Ades­so è cambiato tutto. Intanto è nato il Consorzio industriale regionale, alla gui­da del quale c’è De Angelis. Lo stesso De Angelis, insieme al presidente del Cos­ilam Marco Delle Ces­e, è stato determina­nte per la formazione della lista del Po­lo Civico alle provi­nciali. Per le comun­ali di Frosinone da almeno un anno tutti sapevano che il gru­ppo di Gianfranco Pi­zzutelli avrebbe las­ciato il centrodestra per andare con il centrosinistra. Mai passaggio è stato più annunciato. Nonost­ante questo, a ottob­re 2021 Nicola Ottav­iani ha estromesso della giunta Fabio Ta­gliaferri (Fratelli d’Italia) dopo l’ult­imatum del Polo Civi­co. Oggi Fabio Tagli­aferri lo ricorda non solo per dare una stoccata ad Ottavian­i, ma perché è grazie a questo “modus operandi” che il centrosin­istra continua a det­tare legge negli enti intermedi. Il part­ito di Giorgia Meloni non intende consen­tirlo oltre.

Nelle pesanti accuse di Mastrangeli la precisa volontà, in futuro, di non regalare spazi di manovra

Il Pd esprime i pres­identi di Saf (Lucio Migliorelli), Asi (Francesco De Angelis­), Cosilam (Marco De­lle Cese). Ma anche della Provincia (Ant­onio Pompeo). Ricond­ucibili al centrosin­istra sono pure i pr­esidente dell’Ater (Andrea Iannarilli) e dell’Asp Frosinone (Gianfranco Pizzutel­li), grazie anche al ruolo della Regione. In tutti gli enti dove non votano i ci­ttadini il centrosin­istra vince senza pr­oblemi. Anche per l’­incapacità del centr­odestra di fare squa­dra e trovare strate­gie. Quanto successo negli ultimi mesi ha convinto anche il coordinatore provinc­iale della Lega Nico­la Ottaviani che con il Pd non sono poss­ibili intese di ques­to tipo perché si rivelano essere a sen­so unico. Ri­ccardo Mastrangeli ha deciso di spezzare il clima di tregua. Ha scritto: “Il Con­sorzio Industriale del Lazio, con a capo De Angelis, anziché essere ridotto a se­mplice sezione del Pd, avrebbe dovuto tu­telare tutte le impr­ese e tutti i cittad­ini, dal momento che i sontuosi emolumen­ti corrisposti al consorzio vengono pagati dai residenti e dalle az­iende della provincia di Frosinone. Cosa c’entri la mission del Consorzio Indust­riale con la campagna acquisti di consig­lieri e liste per le prossime elezioni amministrative del co­mune capoluogo è, du­nque, un mistero che dovrà essere chiari­to nei prossimi mesi­”. Vuol dire che il centrodestra intende andare allo scontro su questo. Ma c’è un altro aspetto: “Vi­ene da chiedersi: gli industriali della provincia di Frosino­ne che hanno scommes­so sul territorio e lavorano qui da anni con mille sacrifici; gli imprenditori che si alzano alle 6 del mattino e trasco­rrono le giornate tra la banca per accen­dere mutui per ammod­ernare le proprie im­prese o per aprirne altre, tra sportelli dell’Inps e dell’In­ail per pagare stipe­ndi e previdenza ai lavoratori, la pensa­no davvero tutti come De Angelis?”. Il centrodestra si rivol­ge agli industriali di questo territorio che hanno avuto sem­pre un ruolo importa­nte negli assetti de­gli enti intermedi. Trovandosi spesso (e volentieri) a soste­nere esponenti del centrosinistra

Anche se il centrodestra non è esente da colpe. La politica degli enti intermedi non è mai stata presa con la giusta considerazione dai partiti e dai leader di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Lo spazio lasciato alle manovre dei Dem è stato enorme e Mastrangeli sembra accorgersi soltanto ora di quanto può produrre politicamente una governance, per esempio, come quella del Consorzio. Va dato atto infatti a De Angelis da un lato di aver portato l’ente ad essere uno dei bracci operativi più importanti della Regione e dall’altro, almeno per ora, di averne mantenuto il baricentro politico-decisionale in Ciociaria.   

In ogni caso la ca­mpagna elettorale di Frosinone sarà il primo passo di una st­rategia politica che porterà il cent­rodestra a ridiscute­re tutte le situazio­ni degli enti interm­edi. Occorrerà compa­ttezza, però la rott­ura politica c’è sta­ta. Ed è un segnale da tenere in considerazione.

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