Il Capitano e il Generale. La Lega punta sull’offensiva mediatica per l’ultimo scorcio di una campagna elettorale nella quale l’obiettivo principale è evitare il sorpasso di Forza Italia. Specialmente nel Lazio. Domani in provincia di Frosinone ci sono due eventi. Il primo a Fiuggi, alle 15.45 presso l’hotel Universo. Dove il generale Roberto Vannacci, capolista nella Circoscrizione Centro, illustrerà i contenuti del suo ultimo libro, “Il coraggio vince”. Sarà l’occasione per ribadire il modello di Europa che ha in mente.
Mentre a Cassino, alle 19 presso l’hotel Hedra Palace, Matteo Salvini (vicepremier e leader del Carroccio) sarà con Mario Abbruzzese (candidato alle europee) per la presentazione del suo libro, Controvento. In entrambi i casi si partirà da un lavoro letterario, ma le differenze non mancano. Anche se si tratta di una strategia coordinata. Roberto Vannacci va da solo, perché la sua “missione” è quella di cercare di prendere i voti necessari a mantenere la Lega in seconda posizione nel centrodestra, alle spalle di Fratelli d’Italia.
A Cassino invece tra gli obiettivi principali c’è l’appoggio a Mario Abbruzzese. Specialmente da parte dei livelli locali: il deputato e segretario provinciale Nicola Ottaviani e l’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli. Entrambi hanno potuto contare sull’impegno di Abbruzzese nelle rispettive campagne elettorali.
Comunque, la doppia presenza di Roberto Vannacci e Matteo Salvini in Ciociaria è più di un segnale.
Forza Italia sta rispondendo con un altro tipo di strategia. Affidata ai candidati nella circoscrizione Centro ma anche ai livelli locali del partito. Con Antonio Tajani, segretario nazionale e ministro degli esteri, che vorrà capire bene, dai voti e dalle preferenze, quanto “pesano” la numerose adesioni degli ultimi tempi. Da Pino Cangemi e Angelo Tripodi a scendere. In Ciociaria il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone ha lanciato Rossella Chiusaroli e sarà lei a doversi confrontare con Mario Abbruzzese. Una sfida nella sfida da tenere d’occhio. Fazzone vuole una competizione interna che determini un circuito virtuoso. Daniele Natalia, Adriano Piacentini, Maurizio Scaccia, Pasquale Cirillo. Senza dimenticare Gianluca Quadrini e tutti gli altri. Sarà facile capire quale è stato il contributo dei singoli in questa campagna elettorale.
Fratelli d’Italia, invece, non si scompone. Ci sono diverse soluzioni per il voto alle europee e verranno attuate. Il parlamentare e leader provinciale Massimo Ruspandini è in contatto continuo con i leader nazionali e regionali. Al tempo stesso sta dedicando la massima attenzione alle comunali. Paese per paese, candidato per candidato. I due livelli (europee e amministrative) non sono alternativi. Anzi. I punti fermi per il voto alle europee sono comunque il presidente del consiglio Giorgia Meloni e Nicola Procaccini, peraltro co-presidente del gruppo dei Conservatori. Il quale negli ultimi giorni e in particolare ieri sera a Sora nella serata organizzata da Massimiliano Bruni ha insistito sul fatto che la prossima Commissione potrebbe essere spostata maggiormente verso destra. Intende ad un’ipotesi di intesa tra Popolari e Conservatori sul modello del centrodestra che sostiene il Governo di Giorgia Meloni e che amministra diverse Regioni, tra le quali il Lazio. Fratelli d’Italia è di gran lunga il primo partito del Paese e della coalizione. Dunque si sta concentrando anche sul futuro modello di governo dell’Unione. I Conservatori hanno come obiettivo quello di mandare i Socialisti all’opposizione. In campagna elettorale Fratelli d’Italia non sta puntando sugli effetti speciali. In realtà lo schema è semplice: per il voto di opinione c’è Giorgia Meloni. Nei territori si tratta di sommare le preferenze e cercare quindi di raggiungere l’obiettivo fissato dal premier: almeno il 26%, risultato delle politiche.
Nel Partito Democratico negli ultimi giorni in Ciociaria si è rivisto (e tanto) Nicola Zingaretti. E’ apparso determinato e concentrato: l’obiettivo è arrivare dietro soltanto a Elly Schlein nelle preferenze. Ma davanti a tutti gli altri. Per dimostrare che ha ancora un consenso in grado di innervosire le diverse correnti.