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Governo e Regione, è una destra attenta ai conti pubblici. Che sorprende i professoroni. Asl e Ater, la settimana dei commissari

Massimo Pizzuti
Agosto 7, 2023
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e leader FdI

Qualche giorno fa il consiglio regionale del Lazio ha approvato gli equilibri di bilancio: una tappa importante per fotografare i conti di un ente pubblico e per impostare la programmazione. L’assessore alle finanze Giancarlo Righini ha detto: “In questo assestamento non c’erano risorse disponibili. Noi ci muoviamo nel rigore delle indicazioni della Corte dei Conti: ricordo che il Lazio ha 22,3 miliardi di debito che costano un miliardo e mezzo di oneri. Questo è di fatto l’ultimo atto dell’Amministrazione Zingaretti, di questo si è trattato”.

Per Righini “una manovra tecnica a tutti gli effetti, che fornisce una fotografia del bilancio regionale approvato a marzo scorso e aggiornato con le variazioni intercorse in questi mesi, senza alcuna nuova modifica, a saldo zero”. Si conferma quindi un centrodestra molto attento ai conti pubblici (anche a quelli ereditati), sul piano regionale come su quello nazionale. Probabilmente nel centrosinistra non tutti se l’aspettavano e così si spiegano alcuni commenti registrati in questi giorni. A cominciare da quello del senatore a vita Mario Monti, che è intervenuto all’incontro “L’Europa s’è destra? Come i sovranismi stanno spazzando via la democrazia in Europa”, ultimo appuntamento della rassegna PiazzAsiago. A quanto riporta Il Corriere della Sera, Monti ha dichiarato: “Secondo me Meloni viene apprezzata in Italia e all’estero perché è brava. Credo che la Meloni abbia perfettamente capito che per chiunque governi l’Italia, se si va troppo fuori dalle linee tracciate dall’Europa sul bilancio, il Governo cade in due settimane. Siccome sono state fatte nel 2022 delle promesse elettorali, che anche da Meloni promettevano più disinvoltura sui conti pubblici, se il presidente del consiglio capisce che su certi temi non si può scherzare, delude la sua base elettorale su quel tema, e su altri deve infierire un po’ di più. Gli uomini e le donne dell’economia possono pensare che le questioni finanziarie siano le più importanti, quelli interessati da quelle civili si trovano molto più in difficoltà”.

Un giudizio in chiaroscuro quindi, proseguito poi con delle critiche alla Meloni su temi più identitari. Però se un professore del calibro di Mario Monti ammette che “Giorgia Meloni è brava”, allora vuol dire che in questi mesi il presidente del consiglio ha fatto le scelte giuste. Ciò che però nessuno dice (o aggiunge) è che sia per quanto riguarda il bilancio dello Stato che quello della Regione, certamente non sono stati né Fratelli d’Italia né il centrodestra né Giorgia Meloni a determinare le situazioni che adesso devono essere gestite o sanate. Allo stesso modo una misura come il reddito di cittadinanza semplicemente non ha funzionato nella parte più importante: non ha prodotto lavoro. Prenderne atto non è lesa maestà, ma semplicemente realismo politico.

In questa settimana il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca procederà alla nomina dei commissari della Asl e dell’Azienda Territoriale per l’edilizia residenziale pubblica della provincia di Frosinone. I favoriti sono Sabrina Pulvirenti e Antonello Iannarilli. Il territorio ha bisogno di essere governato in tutte le sue articolazioni e quindi è necessario mettere tutte le caselle al proprio posto per imprimere un’accelerazione immediata. Anche in tutti i Comuni, come alla Regione Lazio, in questi giorni si stanno approvando gli equilibri di bilancio. Domani tocca a Frosinone, il capoluogo. La delibera sarà approvata in seduta di seconda convocazione, ma è bene che la maggioranza di centrodestra e il sindaco Riccardo Mastrangeli si preparino in vista del prossimo autunno, quando molti nodi (politici e programmatici) verranno al pettine. In questo primo anno di consiliatura si è andati avanti sull’onda lunga del successo elettorale e sulla continuità amministrativa. Per proseguire il cammino, però, ci sarà bisogno di un’impronta propria. Esiste una coalizione di centrodestra che è nelle condizioni di arrivare al 2027 se viene motivata e caratterizzata. Non serve il soccorso rosso.

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