Sono sempre meno e sempre più avanti con l’età. Parliamo degli infermieri del Lazio, categoria preziosa cui andrebbero riservati una considerazione e un trattamento economico sicuramente più gratificanti. A proposito di numeri. Il Lazio è la seconda regione per maggior numero di carenze di questi fondamentali operatori sanitari: nelle stime dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche all’appello ne mancano 7mila e di graduatorie aperte “sufficienti a colmare il fabbisogno” almeno fino ad oggi non se ne vede ancora nemmeno l’ombra. Secondo i calcoli di Salutequalità, negli ultimi 8 anni la Regione Lazio ha perduto 1.485 infermieri.
Ma gli organici infermieristici laziali continuano ad invecchiare. Primi in Italia in questa non incoraggiante graduatoria.
“L’età media dei nostri infermieri si sta pericolosamente innalzando – commenta allarmato Antonio De Palma, presidente nazionale di Nursing Up -. L’età media degli iscritti all’Ordine è di 52,2 anni (era di 45,6 nel 2019), quella dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale è di 56,49”.
Un “primato” si diceva che fa il paio “con le preoccupanti carenze strutturali di 80mila operatori sanitari che la pandemia ci ha lasciato davanti” sottolinea ancora De Palma.
