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Gaeta patrimonio storico del Paese e crocevia dell’asse con gli USA. Le carte in regola per giocarsi fino in fondo il ruolo di Capitale della Cultura italiana

Marco Battistini
Dicembre 19, 2023
Mount Whitney

Gaeta, città dell’arte, del mito e del mare è in campo nella selezione per la Capitale italiana della Cultura 2026. L‘aspirazione a questo ambizioso titolo è una grande opportunità per il territorio per attivare progetti di rigenerazione urbana volti a valorizzare i beni culturali e paesaggistici, migliorare i servizi rivolti al turismo e riavviare uno sviluppo culturale ed economico stabile e duraturo. Il titolo di Capitale italiana della Cultura è stato istituito nel 2014 e viene conferito ogni anno dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Cultura. Definita la short list delle 10 città finaliste, il 29 marzo 2024 verrà annunciata la città vincitrice. Ad oggi, ancora nessuna città del Lazio ha conquistato il prestigioso titolo. Gaeta è indiscutibilmente culla naturale della cultura e della civiltà mediterranea. Ed è proprio il legame tra le sue straordinarie bellezze, l’importanza storica e la spiritualità dei luoghi, ad averla contraddistinta quale Città della Cultura, basando la sua essenza sull’Arte, sul Mito e sul Mare. La Cultura viene così considerata come valorizzazione dei siti, del patrimonio storico-ambientale, delle potenzialità naturali, ma anche come crescita economica e possibilità di inclusione e di coesione sociale. Una costruzione di una rete cittadina basata su modelli nuovi, partecipati, sostenibili e replicabili, una sfida al cambiamento e alla rinascita, un’identità culturale legata al territorio: cultura come cura e attenzione.  Gaeta ha anche dalla sua una particolarità importante: è il crocevia dell’Italia con gli Stati Uniti d’America. Un elemento da non trascurare, in considerazione del rafforzamento dell’asse atlantico, voluto proprio dall’attuale governo Meloni.

UNA PRESENZA MOLTO FORTE

Quasi 70 anni fa gli americani giunsero a Gaeta, liberando la città dalle brutture del nazifascismo e mettendo fine alle sofferenze della seconda guerra mondiale. Quel giorno era il 19 Maggio 1944, per Gaeta, Giornata della Liberazione. Dopo nove lunghissimi interminabili mesi di sofferenze, contrassegnati da razzie, rastrellamenti e saccheggi, l’incubo era dunque finito. Da quel momento si è creato un legame indissolubile tra la città del golfo e gli Stati Uniti d’America. Una vera e propria sinergia che rappresenta un valore aggiunto per Gaeta, cittadina aspirante Capitale della cultura italiana. 

Senza alcun dubbio la presenza militare a Gaeta è stata sempre molto forte. Gli abitanti sono abituati da sempre alla presenza di militari espressione della potenza di turno. Nel 1966 il presidente francese Charles De Gaulle decise l’uscita della Repubblica di Francia dalla Nato e di conseguenza tutte le basi Nato d’oltre alpe dovevano chiudere, tra le quali la base navale Nato di Marsiglia, che ospitava la VI Flotta della marina statunitense. Una ‘fortezza’ che aveva un ruolo nevralgico perché doveva contrastare le presenze sovietiche nel Mar Mediterraneo, tenuto conto dei delicati teatri mediorientali e nordafricani. Nel 1967 la VI Flotta prese possesso della base navale di Gaeta. La città registrò l’arrivo di migliaia di marinai, marines e dipendenti civili statunitensi, con le rispettive famiglie. La comunità gaetana subì favorevolmente tale rivoluzione della sua vita quotidiana. 

Attualmente è presente in modo stabile la USS Mount Whitney, che è una delle due navi di comando anfibio di classe Blue Ridge della Marina degli Stati Uniti. È parimenti la nave ammiraglia e di comando della Sesta flotta degli Stati Uniti. La USS Mount Whitney funge anche da piattaforma di comando Afloat di Naval Striking e Support Forces NATO.

L’AMMIRAGLIA SEMPRE PRESENTE

È stata realizzata, con costruzione iniziata l’8 gennaio 1969, presso il cantiere Northrop Grumman Shipbuilding Newport e varata l’8 gennaio 1970, con una lunghezza di 189 metri, un baglio massimo di 33 metri. Ad aprile vi è stato il passaggio di consegne tra l’ex Comandante, Capitano di vascello Daniel R. Prochazka, ed il nuovo Comandante Matthew J. Kiser.

Il Sindaco di Gaeta Cristian Leccese e il Capitano di vascello Matthew Kiser, comandante della USS Mount Whitney (nave ammiraglia della VI Flotta Statunitense di stanza a Gaeta) hanno organizzato una cerimonia commemorativa del 56° anniversario della scomparsa dell’eroe italo-americano di origine gaetana Vincent R. Capodanno, Tenente/Cappellano della Marina degli Stati Uniti d’America, deceduto in Vietnam il 4 settembre 1967.
L’evento è stato organizzato per ricordare “il suo grande altruismo, il 7 gennaio 1969 il Congresso degli Stati Uniti gli ha conferito, postuma, la Medaglia d’onore, la più alta onorificenza militare. Il 21 maggio 2006 la Chiesa cattolica gli ha attribuito il titolo di Servo di Dio e la causa della sua canonizzazione è tuttora in corso”.
La cerimonia ha avuto luogo lo scorso 5 settembre, dove il Sindaco Cristian Leccese e il Comandante Matthew Kiser hanno deposto una corona di alloro davanti al memoriale di Vincent Capodanno. L’ultima testimonianza di un legame estremamente forte e che rappresenta un punto a favore per Gaeta, quale candidata autorevole al ruolo di Capitale della Cultura.

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