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Frosinone: un passo indietro, ma la salvezza è ancora possibile

Roberto Mercaldo
Gennaio 13, 2025

Caduta casalinga e dalle proporzioni vistose, quella che il Frosinone ha fatto registrare domenica allo Stirpe. Al di là degli ovvi effetti sulla classifica, è il modo in cui il passo falso è avvenuto a destare perplessità e a rigenerare dubbi sulle possibilità di centrare la permanenza.
Il Frosinone ha offerto la prestazione meno convincente di tutta la gestione Greco, e dopo la vittoria sulla Salernitana ed il pari di Castellammare la cosa ha senza dubbio colpito in negativo.
Il match non era iniziato male per i giallazzurri, che anzi nelle fasi iniziali sono sembrati manovrieri e persino brillanti in certi frangenti. Dopo aver subito il gol però è iniziata per i ragazzi di Greco un’altra gara, decisamente anonima e irta di ostacoli. La fluidità della manovra è sparita, le seconde palle sono state sistematicamente ad appannaggio della squadra lombarda. Inoltre alcuni errori davvero puerili hanno fatto il resto.
Dopo il gol nel recupero della prima frazione ci si attendeva quantomeno un secondo tempo tutta grinta ed invece, a dispetto dei cambi operati da Greco, la squadra non è riuscita a reagire compiutamente, complice anche la discutibile decisione dell’arbitro Ferrieri Caputi di risparmiare il secondo giallo a Ceccherini ad inizio ripresa. Le parate di Fulignati hanno impedito persino il gol della bandiera: 0/3, come contro il Bari. Allora alla guida c’era Vivarini e i dubbi erano giganti. Ora qualcuno è stato fugato e sappiamo che questi ragazzi possono battersi alla pari con le altre squadre della cadetteria. Va però cercata una continuità che possa consentire di risalire pian piano dal quart’ultimo posto attualmente occupato e perciò le cadute casalinghe vanno evitate a tutti i costi.
A fine gara, il responsabile dell’area tecnica Guido Angelozzi ha ribadito alcuni punti fermi del programma: la dirigenza crede in questi ragazzi, rinnova loro la fiducia ed interverrà solo con l’arrivo di un centrocampista, nonché di qualcuno che andrà a rimpiazzare eventuali partenti. Nessuna rivoluzione, quindi, con la certezza che il traguardo della permanenza possa essere raggiunto anche con l’organico attuale, appena ritoccato nel modo in cui si è detto.
Il dirigente siciliano ha confidato di essere il più deluso da questa situazione, si è assunto tutte le responsabilità del caso, ma ha anche affermato che conserva grande fiducia sull’esito positivo delle gare che ancora mancano alla fine del campionato.
Certo è che in avanti la squadra continua a mostrare grandi difficoltà di concretizzazione delle azioni offensive che pure portano al tiro con una certa frequenza. Quel che manca o che c’è solo in quantità insufficiente è la capacità di concretizzare le situazioni favorevoli.
Greco stavolta ha scelto Tsadjout e Partipilo quali giocatori più avanzati e la scelta non ha pagato. Più vivace, decisamente, Kvernadze, che nel finale è andato ripetutamente vicino al gol ed è sembrato quello più in forma del pacchetto offensivo.
Anche il reparto difensivo ha mostrato, un po’ sorprendentemente, qualche lacuna: giornata infelice per Cerofolini e pomeriggio difficile anche per Lusuardi e Monterisi, col solo Biraschi a conservare la consueta lucidità. L’ingresso di Bracaglia nel finale è stato forse un messaggio. A Modena si dovrà giocare per far punti ma anche per tornare ad essere la squadra battagliera e concentrata, quella che non molla un pallone. Perché questo Frosinone non può prescindere dall’esibire grinta e decisione.

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