Un numero importante di occasioni sciupate, una disattenzione fatale a un quarto d’ora dal termine e la vittoria essenziale contro il Cittadella è svanita. Un Frosinone autolesionista non legge l’azione del pari dei veneti e viene punito ben oltre i demeriti.
A conti fatti, 8 corner contro uno, 24 tiri contro 8 e un 56% di possesso palla non sono bastati.
E adesso per la salvezza diretta la situazione si è drammaticamente complicata, tanto che si rende necessario un colpo esterno sui campi di Palermo o Sassuolo. Non semplice, per niente. Ma il Frosinone deve crederci per non vanificare quanto di buono aveva saputo fare risalendo dall’ultimo al dodicesimo posto.
LA CRONACA
Mister Bianco sceglie Kvernadze, Ambrosino e Partipilo nel tridente d’attacco, mentre davanti a Cerofolini agiscono Jeremy Oyono, Monterisi, Bettella e Marchizza. Bohinen, Vural e Kone sono i centrocampisti.
Il Frosinone parte di slancio e guadagna un paio di calci d’angolo grazie a incursioni sul settore sinistro dell’attacco, con Marchizza. Il Cittadella però non vuol stare a guardare e replica con Rabbi, che costringe Cerofolini alla deviazione in corner.
Frosinone pericoloso poco dopo il quarto d’ora, quando Marchizza si propone e, ricevuta palla in area, calcia da posizione estremamente angolata, costringendo Kastrati ad opporsi col piede.
Ancora Frosinone propositivo con Ambrosino, che calcia da fuori ma alza troppo la mira al 23’.
Grossa opportunità per Kvernadze al 26’: il georgiano è bravo a liberarsi per il tiro, ma l’angolo è troppo ampio e la palla termina, sia pure di poco, fuori dallo specchio della porta.
La gara si sblocca, finalmente, al 35’: sull’ennesima azione offensiva dei giallazzurri, Kvernadze calcia con potenza e precisione, trovando un braccio di Pavan a negargli il gol. È però calcio di rigore, della cui trasformazione s’incarica Ambrosino: il tiro è respinto da
Kastrati, ma l’attaccante campano è rapidissimo a riprendere la sfera e a “freddare” l’estremo difensore avversario.
La replica del Cittadella è affidata a Rabbi, che tenta una difficile girata di testa, con la sfera ben oltre la traversa di Cerofolini.
Proprio allo scadere del secondo e ultimo minuto di recupero, Kone da fuori sfiora il raddoppio.
Si va al riposo sull’uno a zero per i ciociari.
LA RIPRESA
Il Cittadella prova a spingere, alla ricerca del pari. Reclama per un presunto mani di Bohinen, ma è palese che non ci siano gli estremi per la massima punizione. Rischia però di subire il raddoppio al 55’, quando Bracaglia e bravo a scodellare al centro per Partipilo, ma l’attaccante ciociaro non è brillante nell’esecuzione del colpo di testa e i veneti si salvano.
Al 63’ brivido in area ciociara, con Cerofolini che per un attimo perde la sfera, ma viene protetto da Bettella, abile ad anticipare gli avanti veneti.
Sulla ripartenza del Frosinone Ghedjemis, subentrato insieme a Pecorino e Begic, avrebbe una buona opportunità, ma il suo tiro a giro lascia alquanto a desiderare.
Al 70’ altra brillante ripartenza dei ciociari e ancora una chance per l’esterno d’attacco giallazzurro, ma anche stavolta il numero 7 fallisce, facendosi parare il tiro da Kastrati.
Al 73’ il team ospite trova il pari: la difesa canarina non chiude su Tessiore, che ha tempo e modo di lanciare Okwonkwo, spietato nel deporre alle spalle di Cerofolini.
Il Frosinone non ci sta e cerca il nuovo vantaggio, ma è ancora Ghedjemis a mancare un’ulteriore opportunità, stavolta non per sua colpa, ma per il miracoloso salvataggio sulla linea di porta di Carisson.
All’83’ è Begic a dare l’illusione del gol, perché la sua potente conclusione dal limite manda la sfera sull’esterno della rete.
Il Frosinone attacca con tutto quel che ha: cuore, grinta, polmoni, ma non lucidità, non precisione e purtroppo senza di esse il gol, che sarebbe stato meritato, non arriva. E adesso per la salvezza diretta serve un’impresa esterna.