Solo chi cade può rialzarsi, ma alcune cadute sono particolarmente dolorose. Il modo in cui la serie A è sfuggita al Frosinone è davvero difficile da digerire, perché tutto sembrava andare nella direzione opposta e la città era pronta a celebrare la prima storica salvezza. Inutile tornare sulle vicende che hanno determinato l’amaro verdetto.
Ora testa bassa e pedalare, come è nel dna di questo club da quando ha cambiato pelle, collocandosi stabilmente nell’elite del calcio italiano: questa sarà infatti la tredicesima partecipazione al campionato di B, mentre 3 sono state le esperienze in massima serie. In tutto parliamo pertanto di ben 16 partecipazioni a campionati che fino agli anni 90 erano soltanto sognati.
E non c’è dubbio che il Frosinone proverà a recitare da protagonista in quel campionato che solo due anni orsono lo vide addirittura trionfare: concorrenza sbaragliata con una squadra mutata dalle fondamenta. Sarà più o meno quel che accadrà anche quest’anno, perché tra prestiti, contratti in scadenza e affini il parco giocatori da cui si ripartirà è piuttosto esiguo. La garanzia si chiama Guido Angelozzi: “il direttore” rappresenta la continuità, la pietra miliare intorno alla quale costruire l’ennesimo gruppo efficiente, a caccia di un biglietto per il gran ballo della serie A.
Angelozzi era molto corteggiato, ma il suo rapporto con il presidente Stirpe è ben saldo e la voglia del dirigente siciliano di regalare alla gente della Ciociaria qualcosa di bello, dopo quest’amarezza ingiusta e dalle dinamiche un po’ particolari, è davvero tanta.
Da chi si ripartirà? La risposta non c’è ancora e la conferenza stampa del presidente Stirpe, fissata per il 24 giugno alle ore 11, dovrà essere in qualche modo chiarificatrice dei progetti del club ciociaro.
Quel che appare probabile è il cambio di guida tecnica, visto che Di Francesco sembra appetito da almeno due club della massima serie, curiosamente proprio quelli che hanno soffiato in extremis la permanenza ai giallazzurri ciociari.
Il ventaglio delle ipotesi è come sempre basato sui prospetti plausibili, sebbene non trapeli nulla dall’interno. “Radio Mercato” pone in questo momento in vetta Vincenzo Vivarini, dopo che l’incontro tra il tecnico e Noto ha evidenziato un’insanabile divergenza di vedute. Con molta tranquillità il trainer abruzzese comunicato la propria intenzione di lasciare la Calabria e immediatamente il suo nome è stato associato a piazze che in questo momento vogliono trovare una tempestiva soluzione al rebus della guida tecnica. Dopo alterne vicende tra i professionisti, Vivarini ha guidato per due anni il Catanzaro cogliendo prima un successo con record di punti nel campionato di C e poi un significativo quinto posto nel campionato cadetto, attraverso un gioco apprezzato unanimamente dagli addetti ai lavori. Ai play off è arrivata l’eliminazione per mano della Cremonese, in semifinale, ma resta un torneo da incorniciare, che ha portato senz’altro fieno in cascina al tecnico di Ari.
Altri nomi Mignani, Rastelli, con Grosso che appare oggi più una suggestione che non un’ipotesi concreta. Ancora un po’ di pazienza, poi pian piano si toglieranno i veli alla stagione del riscatto, dopo la grande beffa.