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Frosinone non è più un feudo della Lega, la fuga delle liste civiche cambia il Dna dell’amministrazione

Massimo Pizzuti
Novembre 22, 2023
Antonio Scaccia, il vicesindaco di Frosinone che potrebbe approdare a Forza Italia

Nell’intervista esclusiva a Politica7 il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ha fatto capire chiaramente che nei prossimi mesi osserverà con attenzione i movimenti sia nella maggioranza che nelle opposizioni. Non teme una verifica e un eventuale rimpasto, ma vuole capire bene cosa succederà. Intanto comunque alcune cose sono già accadute. Tanti hanno snobbato il dibattito sulla mozione riguardante il conflitto tra Israele e Hamas, al punto che alla fine il documento è stato votato da appena 12 consiglieri. Però l’esito di quel confronto è stato comunque indicativo. La Lista Ottaviani non c’era al momento della votazione, i consiglieri fino allora presenti avevano abbandonato l’aula perché per la mancata condivisione del contenuto della mozione. Non è un episodio da archiviare come incidente di percorso. La lista si riconduce direttamente all’ex sindaco Nicola Ottaviani, adesso deputato e segretario della Lega in provincia di Frosinone.

Dovrebbe essere il perno della coalizione di centrodestra visto che ha il maggior numero di consiglieri (5). Invece da tempo ci sono passaggi a vuoto e mal di pancia. Una situazione che Riccardo Mastrangeli monitora continuamente. Non è la sola: la stessa Lista Mastrangeli ha perso per strada due consiglieri, Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella. Pochi giorni fa la Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia (federata da oltre un anno con la Lega, anche per gli ottimi rapporti con Ottaviani) ha deciso di modificare la direzione politica, spostando la rotta verso Forza Italia di Antonio Tajani. Pasquale Cirillo, consigliere di Frosinone Capoluogo, ha platealmente non votato la delibera sul Palazzetto dello sport di piazza Martiri di Vallerotonda, dopo “pirotecniche scintille” con il delegato Francesco Pallone, della Lista Mastrangeli. Cerchiamo di ricapitolare: Lista Ottaviani, Lista Mastrangeli, Lista per Frosinone, Frosinone Capoluogo. Insieme hanno eletto 12 dei 22 consiglieri della maggioranza di centrodestra. Tutte queste civiche sono da considerarsi quinte colonne della Lega. Impossibile fare finta di nulla ed evitare di porsi un problema serio: la maggioranza di centrodestra che appoggia Mastrangeli è già profondamente cambiata nel suo Dna. Ottaviani è un esponente importante del Carroccio, Mastrangeli ha confermato di fare riferimento, da civico, al partito di Salvini. Va preso atto che una galassia civica decisiva in campagna elettorale ha ormai preso un’altra direzione. Non è una questione di programmi. E’ politica: il capoluogo non è più un feudo della Lega.

GLI EQUILIBRISMI DELLE PROVINCIALI

Le elezioni provinciali del 22 dicembre prossimo servono per indicare i 12 consiglieri. Non per trovare i giusti equilibri nei partiti in vista delle comunali di giugno. La Provincia è un ente di secondo livello per il sistema di voto, non per le competenze e per il ruolo. Fra l’altro prima Antonio Pompeo e adesso Luca Di Stefano sono stati molto attenti a rimettere al centro questo tipo di istituzione. Invece sta succedendo che le candidature vengano definite su una serie di incastri spesso incomprensibili. A Cassino per esempio: Barbara Di Rollo può concorrere per un seggio alla Provincia a patto che si dimetta da presidente del consiglio. Carica che dovrebbe essere poi ricoperta (per pochi mesi: fino a giugno) da Gaetano Ranaldi, attuale consigliere provinciale. Così vuole il sindaco Enzo Salera. Vedremo se il Pd di Francesco De Angelis lo accontenterà e come. Le trattative vanno avanti in maniera frenetica, ma l’intesa ufficiale non c’è.
E’ solo uno degli esempi, perché anche a Veroli e a Isola del Liri si stanno studiando soluzioni funzionali di questo tipo. Con il Partito Democratico intenzionato a diventare il perno di una nuova coalizione di centrosinistra. C’è un elemento francamente sorprendente e cioè che un’alleanza del genere venga messa in piedi alle provinciali, competizione riservata ai sindaci e ai consiglieri. Non votano i cittadini. Infatti quando si è provato a rianimare il Campo largo (vedi Frosinone), il flop è stato totale. Mentre in Comuni dove una parte del Pd (Pensare Democratico) ha vinto, per esempio Ferentino, a funzionare sono state coalizioni civiche nelle quali hanno concorso esponenti di destra e di sinistra in maniera indistinta e trasversale. Uno schema che va bene per gli addetti ai lavori, ma che non convince la gente normale.

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