E’ un problema di chilometri: pochissimi. In grado però di fare un’enorme differenza per le imprese e per gli investitori che vogliono scommettere su un territorio, portando risorse e posti di lavoro. Per questo motivo l’onorevole Massimo Ruspandini, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, ha deciso di battersi per l’estensione alle province di Frosinone e Latina della Zes, la Zona Economica Speciale.
Una novità adottata dal Governo a seguito della seduta del consiglio dei ministri del 7 settembre scorso. Dal primo gennaio 2024 un’unica Zes, comprendente l’intera area del Mezzogiorno, sostituirà le attuali 8 Zone Economiche Speciali individuate con il decreto del 2017.
Il provvedimento estende a tutto il Mezzogiorno le semplificazioni amministrative (autorizzazione unica e riduzione di un terzo dei tempi delle procedure) e il sostegno alle infrastrutture precedentemente concentrati nelle singole aree Zes. E lo fa anche attraverso l’istituzione di una nuova agevolazione fiscale finalizzata a favorire gli investimenti e a promuovere l’occupazione. Inoltre le novità burocratiche verranno estese all’intera area delle regioni interessate e non solo al perimetro delle attuali Zone Economiche Speciali.
L’onorevole Massimo Ruspandini ha detto: “Visto l’ampliamento delle aree interessate, l’omogeneizzazione e l’istituzione di una sola Zes a livello nazionale, si chiede l’estensione di questa a tutte le aree interessate dall’azione della Cassa del Mezzogiorno ed in particolare alle attigue province di Frosinone e di Latina, vista anche la continuità territoriale con il Sud”.
Il punto più importante è esattamente questo, perché se a pochi chilometri di distanza c’è la possibilità di usufruire di incentivi ed agevolazioni fiscali, allora qualunque impresa preferirà investire lì. E non nelle province di Latina e Frosinone. Il danno oltre la beffa, verrebbe da dire. Soprattutto perché la situazione economica ed occupazionale dei territori del Basso Lazio è la stessa del Sud Italia. Il richiamo alla Cassa del Mezzogiorno da parte del parlamentare di Fratelli d’Italia non è casuale: lo sviluppo della Ciociaria e della provincia pontina sono stati legati a quel tipo di possibilità. Ma Ruspandini va oltre e mette in evidenza altri aspetti. Afferma: “A livello di copertura economica, fonti governative evidenziano come un’unica gestione centrale produca costi comunque inferiori rispetto alla somma dei costi per le 8 Zes oggi esistenti. L’agevolazione interessa investitori che realizzano progetti di grande taglia, di importo pari ad almeno 200mila euro. Il limite massimo, per ciascun intervento, è fissato in 100 milioni di euro”.
Conclude: “Ciò rappresenterebbe un volano importante per mantenere nella provincia di Frosinone e Latina gli investimenti già presenti ed attrarne di nuovi. Restando fuori dalla Zes si otterrebbe l’effetto contrario di non riuscire ad attrarne di nuovi, rischiando altresì di perdere quelli oggi presenti”.
Un discorso di grande realismo, che impone a tutti rapide riflessione: con l’inclusione nella Zes le province del Basso Lazio fermerebbero il fenomeno della desertificazione industriale e anzi avvierebbero una fase di forte rilancio ed espansione. La proposta del vicecapogruppo di FdI alla Camera viene guardata con interesse dal mondo delle imprese e dalle associazioni di categoria. Tutti sono consapevoli che si tratta dell’unica misura che potrebbe dare sostanza e concretezza all’ipotesi di investire in maniera convinta e massiccia in Ciociaria. Specialmente dopo che in tutti questi anni non si è fatto nulla per bonificare la Valle del sacco, per riperimetrare il Sin e per puntare sulle infrastrutture. Agevolazioni fiscali ed incentivi sono la vera e sola risposta. Massimo Ruspandini ha capito che l’inserimento delle province di Frosinone e Latina nella Zona Economica Speciale si può fare. Non a caso ha annunciato che “con i parlamentari locali di Fratelli d’Italia, onorevole Aldo Mattia e onorevole Paolo Pulciani abbiamo già richiesto un incontro con il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione, il Pnrr e il Sud, Raffaele Fitto”.
Un’azione politica che dimostra come il baricentro di un parlamentare locale sia rappresentato dal territorio. L’obiettivo è produrre atti e provvedimenti che possano concretamente aiutare le aziende che in questo modo investiranno e daranno vita a posti di lavoro. Non esiste altra priorità. Non serve discettare sui grandi sistemi nazionali e internazionali da una comoda platea televisiva. Non serve intervenire sulle architetture geopolitiche mondiali. Di queste cose si occupa il Governo. Serve invece cercare soluzioni efficaci che hanno un impatto immediato sulla vita delle persone. Massimo Ruspandini parlerà con il ministro Raffaele Fitto. L’inclusione delle province del Basso Lazio nella Zes sarebbe un risultato epocale, simile a quello determinato dall’inclusione dell’allora Cassa per il Mezzogiorno. Un ritorno al futuro.