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Frosinone a Venezia per infrangere il tabù trasferta

Roberto Mercaldo
I canarini devono rinunciare a Oyono, Insigne e Lulic
Ottobre 14, 2022

Venezia è tra le città più belle del mondo ma il Frosinone di Grosso non potrà usarle riguardi. È reduce da tre sconfitte di fila lontano dal Matusa e tutte hanno avuto una storia un po’ particolare. Dalle sviste arbitrali di Benevento, al gol subito al 95’ a Cittadella, per finire con la traversa colpita da Lucioni al 93’ di Parma-Frosinone: tre sconfitte di misura che hanno generato notevole rammarico e con esso tanta voglia di cambiare copione. Così sul campo della Serenissima, i giallazzurri di Ciociaria vogliono riprendersi quel che la sorte gli ha sottratto. Grosso, in sede di presentazione, è stato chiaro: niente alibi, la prestazione va bene, ma i punti vanno meglio. Perciò stavolta bisognerà essere pratici, cioè concretizzare le opportunità, come purtroppo non è stato nelle tre trasferte infruttuose. Del Venezia, il tecnico romano ha detto cose lusinghiere: un’ottima squadra, che fin qui non ha ottenuto quel che le potenzialità tecniche avrebbero potuto garantirle. Proprio per questo sarà stasera ancor più pericolosa, con due ex importanti: il terzino Zampano e il centravanti Novakovich. Nelle fila del Frosinone, oltre al lungodegente Oyono, marcheranno visita Lulic e Insigne, non convocati per la trasferta veneta. Hanno invece recuperato in extremis Ravanelli e Boloca, che saranno della partita ed ambiscono ovviamente ad un posto da titolari. Boloca-Mazzitelli, Ravanelli-Sziminsky, Mulattieri-Moro e Cotali-Frabotta sono i dubbi della vigilia, ma Fabio Grosso ha ribadito che non sarà così importante chi partirà dal fischio iniziale e chi subentrerà a gara in corso. Conterà l’apporto che entrambe le categorie andranno a fornire alla squadra, che deve uscire dall’impasse trasferta, per evitare che diventi un’ossessione. Servirà metterci intensità e naturalmente conteranno anche le giocate dei singoli e i duelli vinti. Se sui secondi il re è Kone, autorevole interprete della zona nevralgica, sulle giocate ad essere chiamato in causa sarà soprattutto Caso, il prestigiatore con la maglia numero 10, capace di confezionare gol alla Roberto Baggio, come evidenziato contro la Spal. Compattezza, giusta distanza tra i reparti e qualche invenzione, perché il campo di calcio non sarà mai una scacchiera, dove conta solo muover bene le pedine. È anche un teatro, un palcoscenico un po’ fatato che esige persino qualche monologo, purché illuminato e coinvolgente. E allora vediamo chi illuminerà il rettangolo di gioco del Penzo, nell’anticipo della nona giornata del campionato cadetto. Fischia Minelli, alle 20,30.

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