L’intervento di Fabrizio Molina, coordinatore della Lista Civica Francesco Rocca Presidente.
Dott. Molina, quali sono gli attacchi che vengono sollevati alla Lista Civica di Rocca?
Qualche tempo fa c’era stata una polemica ( una nel senso letterale) sulla regolarità procedurale della presentazione della nostra lista. Illazioni gravissime respinte definitivamente da ben tre livelli di autorità giudicanti: Commissione Circoscrizionale prima, Tar dopo e Consiglio di Stato poi, con verdetto unanime. Qualche povero sventurato della politica, probabilmente franandogli il terreno elettorale sotto i piedi, ha ripescato dal cassonetto quella vicenda per elemosinare qualche votarello togliendolo a noi, dicendo che non saremmo candidati. Storie di ordinaria disperazione, rantoli dalla canna del gas.
Quindi cosa crede, un tentativo sinistro per infangarvi?
Bugie miserabili che dimostrano solo come l’ottimo lavoro dei nostri candidati, evidentemente, metta pressione e preoccupazione ai mediocri e ai già sconfitti. L’impegno dei candidati della nostra Lista Civica proseguirà senza sosta e io continuerò personalmente a vigilare affinché il lavoro dei nostri candidati sia rispettato, garantendo che non tollereremo altre scorrettezze e pagliacciate da fiera senza reagire sul piano legale nelle sedi competenti, e sul piano politico rispondendo colpo su colpo con la massima competenza, pietra miliare della Lista in questione.
Quali sono i temi e i valori che perseguite?
L’architettura attuale della Regione Lazio presenta mancanze e fragilità su cui intendiamo subito lavorare: una sanità accessibile, una politica in favore dell’impresa e dunque del lavoro, un programma chiaro e di visione su infrastrutture e viabilità, perché senza un tessuto infrastrutturale efficiente non si fa molta strada. E poi ancora rifiuti, sviluppo, turismo, sicurezza, ambiente… Non voglio proseguire nel fare l’elenco delle inadempienze, dei ritardi, delle incongruenze gestionali, dell’arretratezza della macchina amministrativa e del pesante fardello di una burocrazia fin troppo autoreferenziale. La nostra priorità è quindi quella di scandire una nuova stagione della politica e provocare così un’inversione di tendenza, pena un ulteriore declino.
Sono conosciuti i ritardi del Mezzogiorno e del Lazio nei confronti del Pnrr. In particolare si parla della scarsità, nel numero e nella qualità, del personale amministrativo chiamato a elaborare e garantire tempi e modalità di esecuzione dei progetti infrastrutturali e sociali finanziati dal programma europeo Recovery.
Criticità non facili da risolvere…
E se non si risolvono rapidamente, fanno saltare il banco della sola opportunità di rilancio fornita ai territori. Il rischio di perdere risorse e di un effetto trascinamento sul resto della regione è molto alto. Conseguenza, anche questo, di un approssimativo approccio al tema delle risorse europee e della mancanza di uno più stretto e intenso rapporto con i comuni da parte del livello regionale.
Ha parlato prima di visione…
Certo, avere una visione significa avere una direzione, una bussola, un sistema di principi cui ispirarsi. Un fine cui tendere mettendo in campo idee, coraggio. E i cittadini del Lazio hanno bisogno proprio di questo. E la sintesi di questo bisogno ha un chiaro nome: Francesco Rocca. Vede, Francesco Rocca non è il mago di OZ e noi non siamo gli attori della saga di Harry Potter: non si fanno incantesimi, non ci sono magie. Conosciamo le idee, i progetti e il duro lavoro per realizzarle. Non so se ciò si possa definire una visione, spero di sì.