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Fiorletta contro il resto del mondo e tutti contro Pompeo: la partita di Ferentino. Natalia-Cardinali-Fiorito: guerre stellari ad Anagni

Licandro Licantropo
In quattordici Comuni della provincia di Frosinone il 14 e 15 maggio i cittadini dovranno eleggere sindaco e consiglieri comunali
Marzo 30, 2023
Daniele Natalia, Alessandro Cardinali e Franco Fiorito

Si vota ad Anagni, Amaseno, Aquino, Arpino, Atina, Boville Ernica, Ferentino, Filettino, Fiuggi, Pico, Pignataro Interamna, Serrone, Villa Latina, e Villa Santa Lucia. In quattordici Comuni della provincia di Frosinone il 14 e 15 maggio i cittadini dovranno eleggere sindaco e consiglieri comunali. Il ballottaggio si terrebbe soltanto ad Anagni e Ferentino se nessuno raggiungesse la maggioranza dei voti al primo turno. In questo caso secondo round il 28 e 29 maggio. Mancano quindi sedici giorni alla presentazione delle liste e dei candidati. Poco più di due settimane. Ad Anagni saranno almeno quattro i candidati a sindaco. Al momento l’uscente Daniele Natalia, Alessandro Cardinali e Luca Santovincenzo. Si aspetta Franco Fiorito. A Ferentino Piergianni Fiorletta, Alfonso Musa e Angelica Schietroma, in attesa che qualcun altro possa aggiungersi.

DUE PARTITE DIVERSE

A Ferentino Piergianni Fiorletta è il grande favorito. Praticamente stanno tutti con lui. Da Francesco De Angelis, dominus incontrastato del Pd, ai leghisti Luca Zaccari e Maurizio Berretta, passando da una miriade di esponenti di sinistra, centro, centrodestra e destra. Basta abolire la voce “partito” e per ottenere  il nulla osta a far parte della coalizione è un attimo. Per Antonio Pompeo, sindaco uscente ed ex presidente della Provincia, la situazione non è facile, ma se dovesse portare Alfonso Musa al ballottaggio, poi potrebbe succedere di tutto. La realtà però è che Fiorletta avrà tante liste e candidati al consiglio comunale a “tirare” per lui (e per loro) al primo turno. A due settimane dalla presentazione delle liste comunque non si possono escludere sorprese e altre discese in campo.

Ad Anagni Franco Fiorito sta ultimando alcuni aspetti organizzativi e strategici. Vuole concorrere in prima persona, senza delegare. Tornando quindi sulla scena politica dopo anni. Ad attenderlo ci sono Daniele Natalia e Alessandro Cardinali. I tre hanno condiviso un lungo tratto politico comune, poi le strade si sono separate. Daniele Natalia è alla ricerca della coalizione perduta di centrodestra, che Fiorito in questi ultimi due anni gli ha smontato. Alessandro Cardinali invece ha deciso di investire tutto in un progetto di carattere civico, nato sulle ceneri del Campo largo ma proiettato oltre. Sarà appoggiato dall’intera corrente di Francesco De Angelis e Sara Battisti, Pensare Democratico. Ma avrà dalla sua anche tanti esponenti di centrodestra. Franco Fiorito vorrebbe presentarsi ai nastri di partenza con dieci liste. Il 14 e 15 maggio ad Anagni ci sarà una conta dei voti serrata, specialmente tra i candidati al consiglio comunale. Quasi sicuramente sarà necessario il ballottaggio perché tre candidati a sindaco sono attrezzati e forti.

In entrambe le situazioni, Ferentino e Anagni, quanti partiti avranno la possibilità e il coraggio di presentarsi con il proprio simbolo? Forse nessuno. Mimetizzarsi nelle coalizioni civiche consente a tutti di non rendere evidenti le spaccature al proprio interno. In secondo luogo il clima che si è già creato non è favorevole ai partiti. Infine, sotto le insegne civiche sarà più semplice smarcarsi dalla sconfitta. L’anomalia sta nel fatto che le liste civiche rappresentano la regola nei Comuni con meno di 15.000 abitanti. Non in quelli più grandi. Farebbe un certo effetto se sulle schede di Anagni e Ferentino non ci fossero i simboli di Fratelli d’Italia, Partito Democratico, Lega, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle. Ma è questa la situazione che si sta prefigurando.

IL CANNIBALISMO DEL PD

Alla Regione Lazio sia il Movimento Cinque Stelle che Azione-Italia Viva hanno capito che il nuovo corso del Pd non concede nulla agli alleati. Sulle presidenze delle commissioni di garanzia il Partito Democratico ha scelto Eleonora Mattia, Enrico Panunzi e Marta Bonafoni, che fa parte sì della lista civica di D’Amato ma è comunque Dem. Il Terzo Polo non ci sta e Luciano Nobili (Italia Viva) ha detto: “Elly Schlein ha affermato che non l’hanno vista arrivare nella corsa alla segreteria del Pd. Noi possiamo dire che per quanto riguarda le poltrone riservate alle opposizioni, li abbiamo visti arraffare”. Azione e Italia Viva hanno intenzione di appellarsi al presidente del consiglio regionale Antonio Aurigemma per chiedere un riequilibrio, però è difficile. Il dato politico che invece emerge è che evidentemente il nuovo corso di Elly Schlein non sembra indirizzato a concedere agli alleati (presunti fra l’altro) le sterminate prateria lasciate da Nicola Zingaretti ai Cinque Stelle e da Enrico Letta al Terzo Polo. Guardando alle batoste elettorali alle politiche e alle regionali, forse la Schlein non ha tutti i torti.

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