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FdI e Pd: il bipolarismo avanza, l’illusione del “centro” affonda. Regione Lazio, il rifiuto della realtà di Lega e Forza Italia. Fiorletta senza avversari a Ferentino

Licandro Licantropo
Marzo 5, 2023
Piergianni Fiorletta

In un interessante articolo pubblicato oggi su La Stampa, Alessandra Ghisleri (direttrice di Euromedia Research e regina dei sondaggi) fotografa una situazione solo apparentemente sorprendente: il 50% degli italiani ha seguito con attenzione la tragedia dei migranti a Cutro, ma il 35% sostiene che l’episodio sarà presto dimenticato. E c’è un 19% che dichiara di non essere interessato. Tutti cattivi e razzisti? No. Tutti probabilmente nauseati dalla politicizzazione di ogni evento che succede nel Paese. La pietà per i morti (molti dei quali donne e bambini) è stata sommersa dalla strumentalizzazione. I punti principali sono diventati la posizione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e lo scaricabarile su chi doveva intervenire e non l’ha fatto. Contemporaneamente si è scatenata una sfida a contare i migranti morti in mare nei diversi Governi che si sono succeduti: Letta, Renzi, Gentiloni, Conte, Meloni. In Parlamento ci sono tutti gli strumenti affinché si discuta delle responsabilità e delle conseguenze politiche di quello che è avvenuto. Ma farlo a caldo e con “il sangue agli occhi” da parte della politica determina un sentimento negativo nell’opinione pubblica.

Inoltre viviamo tempi nei quali il “sentiment” su qualunque argomento cambia velocemente. Oggi sono pochissimi gli italiani che hanno paura del Covid. Gran parte della nostra opinione pubblica è contraria all’invio delle armi in Ucraina. La guerra naturalmente crea apprensione, ma tanti italiani non vedono perché il nostro Paese debba tenere le attuali posizioni.

IL SONDAGGIO POLITICO

Nell’ultima rilevazione politica di Tecné e Dire continua il recupero del Pd grazie all’effetto Schlein, mentre Fratelli d’Italia perde qualcosina ma resta saldamente il primo partito italiano. Il Partito Democratico è al 17,2%, guadagnando lo 0,5% rispetto alla settimana precedente. Dato però più basso rispetto al 19% delle politiche del 25 settembre 2022. Il Movimento Cinque Stelle scende al 16,8% (-0,2%). Nel centrodestra Fratelli d’Italia al 31%, Lega al 9,1%, Forza Italia al 7,7%. Il Terzo Polo di Calenda e Renzi perde lo 0,2% ed è al 7,2%. A parte il fatto che da una settimana all’altra può cambiare davvero poco, i dati confermano una volta di più che nel sistema politico italiano chi continua a sognare sterminate praterie al Centro non ha alcuna percezione della realtà. L’elezione di Elly Schlein alla segreteria politica del Pd bipolarizza ancora di più il quadro politico. E’ per questo che Giorgia Meloni si è subito complimentata con la Schlein, che a sua volta ha riconosciuto al presidente del consiglio il ruolo di guida del centrodestra di governo.

Fratelli d’Italia è l’erede della destra storica e sociale del Paese, il Pd dei principali partiti della sinistra italiana. All’interno di FdI e dei Dem ci sono tanti esponenti un tempo centristi, perfino democristiani. Si illude però chi pensa di poter dare vita in questa fase ad un progetto di Centro. Si illudono Matteo Renzi e Carlo Calenda, esattamente come si sono illusi Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Nel centrodestra il distacco di Fratelli d’Italia sugli alleati è come quello del Napoli sulle più dirette inseguitrici. A sinistra il Pd promette di riprendersi molti dei voti che in questi anni sono andati al Movimento Cinque Stelle. La polarizzazione della politica italiana è destinata ad aumentare.

REGIONE LAZIO E COMUNALI

Nei prossimi giorni Francesco Rocca presenterà la giunta, nonostante le polemiche di queste ore. Polemiche che stanno facendo Lega e Forza Italia. Ma non si è sempre detto che la bussola deve essere il risultato elettorale? Nel Lazio Fratelli d’Italia è arrivata al 33%, eleggendo 22 consiglieri regionali. Lega e Forza Italia sono entrambe poco sotto al 9% e ognuna ha 3 esponenti. Una suddivisione con 6 assessori e presidenza del consiglio a FdI e 2 ciascuno ai partiti alleati penalizza perfino il partito di Giorgia Meloni. Se il criterio è un posto in giunta ogni 3 consiglieri, allora basta fare i conti. Se poi qualcuno vuole far tornare il Lazio ad elezioni anticipate, se ne assuma la responsabilità e proceda.

A Ferentino si vota tra pochi mesi. Piergianni Fiorletta sbrigherà la pratica delle primarie e poi marcerà verso una vittoria annunciata. Con un centrodestra diviso e un Antonio Pompeo che fatica ad uscire dall’angolo, non si vedono epiloghi differenti. Ad Anagni Daniele Natalia è intenzionato a non mollare. Dovrà vedersela sicuramente con Alessandro Cardinali, che o si candiderà a sindaco in prima persona oppure sosterrà una persona da lui individuata. Franco Fiorito continua a fare melina e a lanciare segnali contrastanti. Ma chi lo conosce bene è pronto a scommettere che se la giocherà. Comunque, sia a Ferentino che ad Anagni solo liste e coalizioni civiche. Partiti e coalizioni hanno deciso di nascondersi.

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