Uno squillo improvviso inviato ai naviganti. Il senatore Claudio Fazzone, a sorpresa, è uscito allo scoperto. Nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente fondana Radio Antenna Musica ha fatto intendere di essere disponibile a candidarsi alla presidenza della Regione Lazio. Ma solo a certe condizioni.
Questi i passaggi chiave dell’intervento di Fazzone. “Io a fare il consigliere regionale? Non esiste, resto in Senato. Cosa diversa se il partito ritenesse il mio nome spendibile per la coalizione nella corsa alla presidenza della Regione. Si tratta di due cose distinte e separate. Naturalmente qualora la proposta venisse fatta da più parti la prenderei in considerazione”.
Il coordinatore regionale di Forza Italia pur dando la propria disponibilità ha però voluto mettere alcuni paletti e soprattutto ha inviato un messaggio ai suoi interlocutori di centrodestra e di centrosinistra: per ora il seggio in Senato non si tocca.
“Nota è la mia conoscenza della struttura regionale e dei territori -ha evidenziato il senatore- io ho una idea chiara su cosa fare in Regione: occorre innanzitutto snellire il sistema ‘elefantiaco’ attuale. Soprattutto vorrei eliminare una serie di leggi che sono in contrasto fra di loro. Per questo ritengo prioritario procedere all’elaborazione di testi unici in diversi settori: in particolare nel Commercio, nell’Urbanistica e nel Turismo. In poche parole bisogna velocizzare l’intera macchina amministrativa. Aziende e cittadini hanno bisogno di celerità e semplificazione. L’economia viene portata avanti dalla libera iniziativa privata. Non dobbiamo dimenticarlo”.
Quindi in chiusura il messaggio agli alleati: “Se questa mia visione di Regione dovesse coincidere con quella di altri bene, ma ovviamente se non mi sentissi libero di portare avanti il mio programma, allora a quel punto preferirei rimanere in Senato“. Il senatore di Fondi e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone, insomma, non esclude l’ipotesi di candidarsi a governatore del Lazio, ma solo se il suo nome fosse avanzato da altri. Da un lato il leader azzurro è intenzionato a far valere il proprio peso specifico in termini elettorali, soprattutto nella provincia pontina, dall’altro fa capire di non essere disposto a lasciare il proprio seggio per un ‘semplice’ posto in Consiglio regionale. Il messaggio appare rivolto ad entrambe le coalizioni. Non è un caso che nel suo intervento Fazzone non ha menzionato il centrodestra, ma il suo ragionamento è stato indirizzato a tutti.
ASSE LOCALE CON STEFANELLI E COLETTA
La strategia di creare un asse trasversale è ancor più evidente in chiave locale. Fazzone ha come suoi interlocutori istituzionali privilegiati nel presidente della Provincia Gerardo Stefanelli e nel sindaco del capoluogo Damiano Coletta. Il senatore di fatto è fondamentale per le sorti di Provincia e Comune e con i suoi vertici intende percorrere un tratto di strada importante.
Proprio Damiano Coletta ed il presidente dell’Ato 4 Gerardo Stefanelli sono stati scelti come membri del comitato che dovrà rappresentare l’ambito territoriale ottimale del Lazio meridionale nell’elaborazione della proposta di legge sul riordino del Sistema idrico Integrato Regionale.
Soprattutto l’ente Provincia è tra le priorità del coordinatore regionale di FI.
“L’obiettivo condiviso è la ristrutturazione di un settore che non riesce a dare risposte rapide alle nostre imprese in termini di autorizzazioni – ha sottolineato Fazzone – in particolare l’Aua (autorizzazione unica ambientale) che deve essere rilasciata massimo in 60-90 giorni e non come accade adesso con ritardi biblici. Così come nuova forza deve essere data alla manutenzione delle strade che negli ultimi tempi sembra essere stata completamente dimenticata”. C’è la convinzione di poter ridare vigore ad un ente che con la legge Delrio ha imboccato la strada del declino. E lo si può fare solo affidando la gestione della struttura ad una persona fidata e competente. Per Fazzone non ci sono dubbi sulla bontà della scelta fatta a dicembre: “Gerardo Stefanelli, votato per ben due volte dai cittadini quale sindaco di Minturno, già assessore provinciale all’ambiente, è la persona giusta, per esperienza, capacità e competenze politiche ed amministrative per ridare alla Provincia di Latina il ruolo centrale che merita quale riferimento di prossimità per i servizi e le nostre comunità”.
IL CENTRODESTRA PENSA A RAMPELLI E ABODI
Intanto a Roma cominciano a farsi altri nomi nella corsa alla presidenza della Regione Lazio, dopo quello di Francesco Lollobrigida. Il capogruppo alla Camera di FdI è piuttosto restio ad accettare la proposta. Ed ecco che spunta l’idea di Fabio Rampelli. L’attuale vicepresidente della Camera viene considerato il candidato naturale per preparazione e radicamento sul territorio. C’è chi l’avrebbe data già per certa. Ma in realtà non risultano esserci accordi fra i partiti. Per ora solo rumors.
Un’altra figura spendibile sembra essere quella di Andrea Abodi, manager con l’esperienza calcistica della Lega di serie B che lo ha reso noto a livello nazionale. Si tratta di un civico di area vicino a Giorgia Meloni. Sul suo nome potrebbe convergere la Lega di Salvini. Il manager, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe pronto a sfidare la coalizione di centrosinistra e lavorerebbe per creare una lista civica a suo sostegno.
Giorgia Meloni, pur consapevole del ruolo sempre più egemone del suo partito nella Capitale, sarebbe intenzionata a riproporre un civico di area, in grado di strappare l’ok degli alleati e di allargare la base elettorale del centrodestra. E quello di Andrea Abodi, essendo ben visto dagli ambienti moderati, potrebbe essere il profilo giusto per le regionali.