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Fabio De Angelis: vittoria senza storia nel rinnovo del vertice della Saf

Massimo Pizzuti
Luglio 13, 2023
Fabio De Angelis, presidente Saf

Fabio De Angelis è il nuovo presidente della Saf, la Società Ambiente Frosinone che gestisce lo smaltimento dei rifiuti per conto dei comuni della provincia di Frosinone. E che in passato, più volte, ha salvato anche la Capitale effettuando lo stesso servizio per i rifiuti provenienti da Roma. De Angelis, eletto con una maggioranza bulgara, 73 voti su 74 sindaci presenti al momento della votazione succede al vertice della società a Lucio Migliorelli che resta nel Consiglio di Amministrazione insieme ad Antonella Galante.

Fabio De Angelis, 47 anni, laureato in legge, una lunga militanza politica, sempre a destra, dai movimenti giovanili passando per la presidenza della Federazione di Cassino di Alleanza Nazionale (2007/2010) fino alla vicepresidenza della Provincia di Frosinone (2009/2011). Infine l’esperienza manageriale al vertice del Cda dell’Azienda per l’Energia della provincia di Frosinone.

La vittoria di Ruspandini e Fratelli d’Italia

Il risultato di questa mattina vede premiata la strategia vincente di Massimo Ruspandini che è riuscito a far capire ai sindaci come un’impianto del genere e più in particolare la politica dei rifiuti della nostra provincia non può prescindere da un collegamento costante e virtuoso con la Regione. Sia per la necessità di programmare eventuali nuovi investimenti sia per delineare insieme agli assessori competenti e al Presidente Francesco Rocca un futuro che vada in direzione della sostenibilità ambientale degli impianti e che non provochi più l’insostenibile penalizzazione per alcune aree della provincia (in particolare quella di Roccasecca e Colfelice) che negli anni hanno pagato un prezzo troppo alto facendosi totalmente carico dei disagi provocati dal trattamento e dallo smaltimento dei rifiuti.

La coerenza di Forza Italia, la visione di Di Stefano, il pragmatismo del Pd

Se da un lato la vittoria di Fabio De Angelis premia il lavoro e la progettualità messa in campo da Ruspandini e da Fratelli d’Italia va rilevato l’ottimo lavoro svolto a loro fianco dal presidente della provincia Luca Di Stefano (che ha subito caldeggiato l’idea della presidenza De Angelis) e da Forza Italia con Gianluca Quadrini e Daniele Natalia che hanno abbracciato senza tentennamenti la proposta che aveva l’intento (tra l’altro raggiunto senza troppa fatica) di giungere ad una soluzione unitaria che aiutasse in primis la società a cogliere tutta una serie di opportunità legate agli investimenti futuri e ad elaborare un nuovo piano industriale capace di garantirle quella continuità aziendale e quelle performance economiche che si dovrebbero tradurre in minori costi per i Comuni soci e dunque per i cittadini della provincia di Frosinone.

La caporetto di Ottaviani: il territorio lo ignora

Ancora una volta la Saf si dimostra la bestia nera di Ottaviani. L’assemblea nella quale vengono fuori in maniera inequivocabile i rapporti di forza sul territorio non solo boccia ma isola nettamente il Comune capoluogo. La linea tenuta dal deputato leghista e portata in assemblea dal sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, non convince nessuno né al momento dell’approvazione del bilancio (tanto che gli osservatori più attenti non sono riusciti a capire il numero dello sparuto gruppo di sindaci riferibili al Carroccio che non ha votato il documento contabile) ma soprattutto in sede di elezione del presidente e del Cda. A loro favore i candidati raccolgono la quasi unanimità dei presenti (73 voti su 74 per il presidente Fabio De Angelis – 71 voti su 74 per Migliorelli e Galante nel Cda).

Non convince nessuno la posizione dell’ex sindaco di Frosinone che tenta di far passare per inciucio una votazione come quella della Saf che ha visto sempre formarsi delle maggioranze trasversali e lo fa, con grande ipocrisia e proprio davanti ad una platea di addetti ai lavori, in costanza di un accordo che lo vede governare insieme al Pd alla Provincia. Un tentativo sterile di annacquare l’idea e il percorso portato avanti in vista dall’assemblea da Massimo Ruspandini che esce dalla votazione di oggi riaffermando in maniera netta e incontrovertibile la propria leadership nel centrodestra della provincia di Frosinone.

Una giornata nera per Nicola Ottaviani che prima relega in un’immeritata posizione marginale il Comune capoluogo (molti i mugugni, nel pomeriggio, in maggioranza per non aver condiviso questa scelta di netta contrapposizione a quella di tutti gli altri sindaci) e poi, poco prima che l’assemblea entrasse nel vivo, insieme al consigliere Pasquale Ciacciarelli lascia solo il povero Riccardo Mastrangeli a prendersi la responsabilità di una catastrofica sconfitta sul piano politico e strategico. Per la Lega e per la città di Frosinone.

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